(AGENPARL) - Roma, 9 Novembre 2025(AGENPARL) – Sun 09 November 2025 **Un libro, storie di affetti. Giani: “La cura degli animali ha oggi un
rilievo istituzionale”**
/Scritto da Marcello Ferreri, domenica 9 novembre 2025 alle 09:42/
Si parla di resilienza, affetti, connessione profonda tra umani e animali e
percorsi di vita in evoluzione nel sesto libro di Sara Gazzini Dante tu che
ami solo me, presentato a Firenze sabato 8 novembre dall’autrice a palazzo
Strozzi Sacrati, sede della Giunta regionale, assieme al presidente Eugenio
Giani, alla giornalista Carlotta Agostini e all’attore Fabrizio Pinzauti.
Un viaggio nella grammatica delle relazioni fra la creatura animale ed il
suo o la sua figura di riferimento umana che va oltre il rapporto di
compagnia o possesso, ma incide profondamente nelle vite di entrambi e crea
legami, abitudini e reciproci affidamenti in un complesso universo
affettivo.
“Nel programma della prossima legislatura regionale – afferma il
presidente della Regione Giani – vogliamo rendere sempre più pubbliche ed
estese le cure previste dal nostro sistema sanitario toscano e pensavo
proprio ad un segno di attenzione rivolto anche verso gli animali, che
sempre più costituiscono un elemento parte del nostro vivere civile, delle
nostre case, proprio perché nella dimensione affettiva dei nostri nuclei
familiari trova sempre più spazio la dimensione dedicata agli animali
domestici”.
“Sara Gazzini – continua Giani – è riuscita a offrire con questo libro e
con grande sensibilità, parlando del suo cane Dante, un esempio di
narrativa che racconta la realtà non solo da un da un punto di vista
personale, ma anche politico, sociale e istituzionale, scrivendo di vicende
umane condivise da molte persone e mi fa estremamente piacere cogliere in
questa attenzione la grande sensibilità dei nostri cittadini a un tema che
non può non trovare riscontro nel coinvolgimento di vite e sensazioni in
una dimensione collettiva”.
“Dante – racconta Sara Gazzini – è un cane adottato che dalla Sicilia
arriva a Firenze. Con lui c’è stato un riconoscimento di tipo diverso,
perché era un cane abbandonato e un po’ io mi sono rispecchiata nei suoi
occhi, nel senso che la paura che lui ha dell’abbandono è quella che per
una serie di vicissitudini personali ho vissuto e vivo anche io e quindi è
come se in realtà due anime fragili, che siamo io e lui, si fossero in
qualche modo ritrovate e riconosciute. Quindi forse inizialmente l’ho
salvato ma poi è diventato lui la mia cura”.
“Quando lui è arrivato – continua Sara Gazzini – i miei figli erano
nella piena fase dell’ adolescenza, ora sono un po’ più grandi, e quindi
lui ha modificato tanti equilibri anche all’interno della famiglia, perché
abbiamo dovuto imparare ad avere a che fare con questa nuova presenza.
Infatti in questo libro io ho immaginato anche me stessa – perché nel
libro il mio cane ha una una voce sua e attraverso questa parlo io ma parla
anche lui. Mi sono immaginata in che modo una creatura così potesse
guardare con i suoi occhi questa famiglia fatta un po’ a modo suo, questi
due ragazzi comunque fondamentalmente abbastanza arrabbiati con il mondo
come capita alla loro età e lui invece con il sguardo semplice proprio
degli animali ci ha insegnato tante cose: ci ha insegnato a vivere anche
con più calma e semplicità”.
“Ospitare un cane in casa – conclude l’autrice – insegna cosa significa
veramente fare qualcosa per qualcuno perché un cane ha bisogno di essere
accudito e secondo me ha insegnato anche un po’ di senso di responsabilità
a tutti noi, perché alla fine un cane dipende totalmente dalle nostre
cure”.