(AGENPARL) - Roma, 8 Novembre 2025(AGENPARL) – Sat 08 November 2025 COMUNICATO STAMPA
VOCI IN RETE PER UN FUTURO SENZA MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI
Roma, 8 novembre 2025 – “Voci in rete per un futuro senza mutilazioni genitali femminili (MGF)” è il titolo dell’evento tenutosi a Palazzo delle Esposizioni di Roma oggi, sabato 8 novembre. Obiettivo: unire le forze, tra istituzioni, comunità e territori, al fine di costruire un modello nazionale.
Al centro dell’appuntamento, moderato dalla giornalista del Tg1 Nadia Zicoschi, i più recenti dati e contributi scientifici sulla pratica delle MGF a livello italiano e globale, momenti culturali e artistici, il coinvolgimento di giovani e comunità con background migratorio, uno spazio dedicato alle istituzioni sull’impegno per la prevenzione e il contrasto delle MGF e un dibattito a partire da video e corti realizzati da alcuni membri della Rete.
Uno sguardo globale. Le mutilazioni genitali femminili rappresentano una violazione dei diritti umani che colpisce almeno 230 milioni di donne nel mondo, un dato in aumento del 15% rispetto a quello del 2000 (fonte Unicef).
È quanto emerge dal Rapporto Globale sulle MGF 2025, curato da End FGM European Network, U.S. End FGM/C Network ed Equality Now. Il report, presentato per la prima volta in Italia da Amref Health Africa, documenta la presenza della pratica in 94 Paesi distribuiti tra Africa, Asia, Medio Oriente, America Latina, Europa e Nord America. In Italia, si registrano circa 88.500 donne che hanno subito MGF, con un aumento dell’1% rispetto alle stime del 2019, secondo l’analisi realizzata dall’Università Bicocca e dall’Università di Bologna. La prevalenza risulta maggiore tra le donne over 50, mentre tende a ridursi nelle generazioni più giovani. Tuttavia, sono circa 16.000 le bambine sotto i 15 anni potenzialmente a rischio nel nostro Paese.
Uno sguardo più ravvicinato ai dati del Lazio è stato offerto dalla professoressa Patrizia Farina dell’Università Bicocca e da Giancarlo Santone del Centro Salute Migranti Forzati – SaMiFo ASL Roma 1. “Nel Lazio – ha spiegato Santone – si stima che, su una popolazione di 22.382 donne e bambine nate all’estero ma residenti, siano circa 13.000 coloro che hanno subito le MGF.”
L’evento è organizzato dalla Rete romana per la prevenzione e il contrasto delle MGF (nota 1), in collaborazione con altri Enti (nota2). La Rete è nata nel 2023 al termine del Progetto FAMI P-ACT, e coinvolge istituzioni, servizi sanitari, società scientifiche ed enti del terzo settore in un impegno comune. Nel 2025 la Rete ha promosso una rassegna di incontri formativi, tra i quali proprio quello tenutosi oggi a Palazzo Esposizioni di Roma. Durante l’evento il Professor Piero Valentini – Centro Salute Globale Università Cattolica e Società Italiana di Pediatria – ha tenuto un intervento sul ruolo della pediatria per la prevenzione delle MGF. Altro tema al centro dell’evento il “dialogo intergenerazionale come motore del cambiamento”. Ne hanno parlato, per Amref Italia, i due Youth Leaders Esraa Newir, David Agbonifo. Per ActionAid Italia Haby Bah, Community Expert e la Community Leader Edna Moallin Abdirahman, che ha dichiarato “il linguaggio è il primo ponte tra culture nelle formazioni e nel lavoro con le donne parto sempre dall’ascolto e dal dialogo: solo conoscendo la loro realtà e quella delle comunità si può accompagnarle verso il cambiamento. Le mutilazioni genitali femminili non si superano solo con le leggi, ma lavorando insieme. Il nostro compito è far riflettere, creare fiducia e aprire spazi di prevenzione, perché le donne si sentano accolte senza giudizio da professionisti che ascoltano e costruiscono relazioni”.
“Roma Capitale – sostiene l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale Barbara Funari – ha voluto da subito affrontare il fenomeno in sinergia con una rete operativa per arrivare ad un modello efficace di prevenzione, anche attraverso il coinvolgimento delle popolazioni migranti. Per una responsabilità condivisa, è fondamentale lavorare insieme anche agli operatori sociali che hanno un ruolo fondamentale per la prevenzione e il contrasto della pratica delle Mutilazioni Genitali Femminili che, come realtà complessa e delicata, merita di essere raccontata con estrema sensibilità, per promuovere la consapevolezza e il cambiamento senza ferire le persone coinvolte. Ogni storia è unica e merita di essere ascoltata con rispetto e senza pregiudizi, indicando che un cambiamento è possibile.”
“Questa è una rete preziosa a cui Roma capitale partecipa da tempo con grande convinzione. Ognuna delle realtà qui presenti è infatti impegnata a fare la propria parte per promuovere prevenzione e superamento di una pratica che ha radici lontane. In questo percorso che reputo così importante, c’è il desiderio di tenere insieme i diritti umani e il rispetto di tutte le culture, l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne. E’ in questa ottica che anche la scuola può giocare un ruolo importante, come quel luogo dove si promuovere incontro, si pratica dialogo, si accresce consapevolezza”, ha poi commentato l’Assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale, Claudia Pratelli.
L’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Roma Capitale Barbara Funari ha poi guidato un momento di dialogo su “Il ruolo delle Istituzioni pubbliche per la prevenzione e il contrasto delle MGF”. L’evento è stato impreziosito da canti tradizionali, reading di testimonianza e poesia, video installazione a cura del CPIA3 (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) di Roma e della video artist Tiziana Barcaroli.
A margine dell’iniziativa il Direttore Generale ASL Roma 1, Giuseppe Quintavalle ha dichiarato “due anni fa abbiamo intrapreso un percorso, costruito una rete reale e operativa che ci ha visti come protagonisti in prima linea sul territorio nella battaglia del diritto alla assistenza sanitaria, intesa non solo come assistenza clinica. Le MGF sono una pratica antopologicamente complessa ma è fondamentale dipingere un futuro diverso per le bambine che oggi risiedono nel nostro Paese. La loro nuova storia deve essere fatta di inclusione, cura, prevenzione e soprattutto consapevolezza condivisa. Per questo siamo qui oggi, tante realtà diverse, che ringrazio, che hanno un obiettivo comune e concreto fondato sull’agire”.
