(AGENPARL) - Roma, 8 Novembre 2025(AGENPARL) – Sat 08 November 2025 Consiglio regionale della Basilicata, Angelo Chiorazzo, sulla
presentazione del libro “L’Imam deve morire” di Enzo Amendola. Con
preghiera di diffusione, si ringrazia.
*COMUNICATO STAMPA*
*A Senise un dialogo tra politica e cultura attorno a “L’Imam deve morire”
di Enzo Amendola. *
Grande partecipazione ieri sera a Senise, nel Palazzo della Cultura e della
Legalità, per la presentazione del libro “L’Imam deve morire” di Enzo
Amendola, deputato ed ex Ministro per gli Affari Europei, promossa dal
Gruppo Consiliare di Basilicata Casa Comune in Consiglio regionale.
Con l’autore hanno dialogato Angelo Chiorazzo, Vicepresidente del Consiglio
regionale della Basilicata, e Roberto Speranza, deputato ed ex Ministro
della Salute.
A moderare l’incontro è stata Lidia Mastrolorenzo, dottoressa di ricerca
presso l’Università degli Studi della Basilicata.
Dopo i saluti istituzionali della Sindaca di Senise, Eleonora Castronuovo,
il dibattito ha affrontato i grandi temi al centro del romanzo: la libertà,
la fede, il rapporto tra religione e potere, la tensione tra identità e
dialogo in un mondo attraversato da conflitti e incomprensioni.
Nel suo intervento Roberto Speranza ha ricordato che “questo libro, pur
essendo un romanzo, rappresenta un enorme punto di riflessione su un Medio
Oriente che ci sembra lontano ma che, in realtà, ci riguarda da vicino. Il
Mediterraneo è casa nostra – ha aggiunto – e la Basilicata, che vi si
affaccia, non può non interrogarsi sul futuro di questo pezzo di mondo”.
Enzo Amendola ha spiegato come “questa storia mi è entrata nel sangue.
‘L’Imam deve morire’ narra della scomparsa dell’Imam Musa al-Sadr, figura
carismatica dell’islam sciita libanese, svanito nel nulla nel 1978 durante
una visita ufficiale in Libia. Chi fu a volerne la morte? Forse Gheddafi,
la polizia dello Scià o altri poteri occulti? Ma soprattutto: perché? È una
spy story che attraversa la Guerra Fredda, il terrorismo e le diplomazie
parallele, ma soprattutto racconta i limiti e le paure della politica”.
Amendola ha aggiunto: “L’imam al-Sadr era un uomo che professava la
convivenza tra popoli e religioni, una voce fuori dal coro in un Medio
Oriente delle trappole d’odio, come lo definisce Liliana Segre. Ed è per
questo che disturbava, era una figura rivoluzionaria”.