(AGENPARL) - Roma, 8 Novembre 2025Durante la puntata di venerdì di Real Time su HBO, il conduttore Bill Maher ha lanciato un duro monito al Partito Democratico, affermando che dovrebbe essere chiamato a rispondere per la propria alleanza politica con il neo-sindaco di New York City, Zohran Mamdani (D), esponente del socialismo democratico.
Nel corso del dibattito con il deputato Jared Moskowitz (D-FL), Maher ha dichiarato:
“Si definiscono socialisti democratici. Credo che dovrebbero abbandonare la parte democratica, perché ciò significa che bisogna rispondere di tutto ciò che fanno i socialisti. E lui [Mamdani] è chiaramente – forse è comunista, o comunque molto di estrema sinistra. Non è ciò che abbiamo visto finora nel partito.”
Moskowitz ha replicato difendendo la linea del partito:
“I repubblicani stanno cercando di far sì che io e altri rispondiamo di tutto quello che fa. È strano: non ricordo che Eric Adams fosse a capo del Partito Democratico, o che Michael Bloomberg fosse a capo del Partito Repubblicano, ma i repubblicani stanno cercando di farlo diventare il capo del partito.”
Maher ha ribattuto sottolineando come, a suo avviso, la corrente di Mamdani rappresenti una deriva ideologica pericolosa rispetto al mainstream democratico:
“Quei ragazzi [Adams e Bloomberg] non erano così lontani dal centro del Partito Democratico come lui. Ma stanno cercando di renderlo mainstream. La domanda che vi verrà posta – e che dovreste saper affrontare – è questa: questa è davvero la direzione che il partito sta prendendo? Non è l’unico socialista democratico. Ce ne sono circa cento in cariche pubbliche in tutto il Paese.”
Le parole di Maher arrivano pochi giorni dopo la vittoria elettorale di Mamdani, che ha scatenato un acceso dibattito all’interno del Partito Democratico sulla crescente influenza della sinistra radicale e dei movimenti progressisti legati al Democratic Socialists of America (DSA).
L’intervento del conduttore ha messo in evidenza la tensione interna al partito tra l’ala moderata e quella socialista, una frattura che rischia di amplificarsi in vista delle elezioni presidenziali del 2028.