(AGENPARL) - Roma, 8 Novembre 2025(AGENPARL) – Sat 08 November 2025 Barbera (PRC): “Brunetta si aumenta lo stipendio e poi fa marcia indietro.
Ora si dimetta, magari per coerenza!”
“La farsa al CNEL è servita. Renato Brunetta prima si regala un aumento da
nababbo — fino a 310 mila euro l’anno — e poi, colto in flagrante
dall’indignazione pubblica e dall’irritazione di Palazzo Chigi, fa la parte
del pentito e revoca tutto. Peccato che, come in ogni commedia di bassa
lega, il colpo di scena arrivi troppo tardi: il danno è fatto, la maschera
è caduta.
Altro che “responsabilità istituzionale”: questa vicenda mostra per
l’ennesima volta che i signori al vertice pensano solo a se stessi. In un
Paese dove milioni di persone non arrivano a fine mese, dove si tagliano
servizi e salari, Brunetta tenta il colpaccio: aumentarsi lo stipendio da
record, in silenzio, nella speranza che nessuno se ne accorga.
E adesso? Adesso arriva il grande gesto morale: la revoca! Ma davvero
qualcuno pensa che basti cancellare una delibera per cancellare anche la
vergogna della scelta compiuta?
Brunetta farebbe una sola cosa davvero dignitosa, per una volta nella vita
pubblica: dimettersi. Sì, proprio così. Si prenda un po’ di tempo libero,
magari per studiare come vive chi guadagna 1.200 euro al mese, o per capire
cosa significhi lavorare senza privilegi e senza poltrone dorate. Sarebbe
un corso accelerato di realtà sociale che farebbe bene non solo a lui, ma a
tutta la compagnia di governo che continua a recitare la parte dei
“servitori dello Stato” mentre serve solo se stessa.
La verità è che questa storia non è una “gaffe”: è la fotografia perfetta
del sistema di potere che difende i propri interessi e calpesta quelli del
Paese reale.
Per questo ribadiamo che non basta un passo indietro di facciata: serve una
rottura vera con i privilegi, con la casta, con l’arroganza di chi occupa
le istituzioni per farne un bancomat personale.”
Lo dichiara Giovanni Barbera, della Direzione Nazionale del Partito della
Rifondazione Comunista.