(AGENPARL) - Roma, 7 Novembre 2025(AGENPARL) – Fri 07 November 2025 *Welfare, Barbera (PRC): “Italia fanalino di coda in Europa sulla spesa
sociale”*
“I nuovi dati diffusi da Eurostat sulla spesa sociale nell’Unione europea
confermano, ancora una volta, il fallimento delle politiche sociali del
governo italiano. Mentre la spesa per prestazioni di protezione sociale
nell’Unione è cresciuta nel 2024 del 6,9%, raggiungendo i 4.925 miliardi di
euro. In Italia l’aumento è stato tra i più bassi dell’intera Unione,
appena il 4,3%. Il nostro Paese resta così tra gli ultimi in Europa,
insieme alla Danimarca, mentre Paesi come Estonia, Croazia e Romania
registrano incrementi di oltre il 17%.
Questi numeri non sono un caso, ma il risultato di precise scelte
politiche. In Italia si è consolidato un modello di austerità sociale, che
penalizza i diritti fondamentali e continua a spostare risorse dal welfare
al profitto privato. È la prosecuzione delle politiche neoliberiste portate
avanti negli ultimi decenni e oggi accentuate dal governo Meloni, che
preferisce definanziare i servizi pubblici e mantenere deregolamentato il
lavoro piuttosto che investire nel benessere collettivo. Mentre in Europa
si è registrato nel 2024 un rilancio della spesa pubblica per la
protezione sociale, il nostro Paese si è distinto per la sua incapacità – o
meglio, per la sua volontà politica – di non affrontare le disuguaglianze e
la povertà crescente.
Le principali voci di spesa, come pensioni, sanità e assistenza, restano
finanziate in modo del tutto insufficiente. Le pensioni sono sotto attacco
da anni, la sanità pubblica è allo stremo e l’assistenza sociale è ridotta
a intervento residuale e frammentato. È la logica di un sistema che
socializza le perdite e privatizza i profitti, scaricando il peso della
crisi sui lavoratori, sui disoccupati, sui pensionati e sui giovani precari.
Pertanto denunciamo con forza questa situazione e chiediamo un’inversione
di rotta radicale. Occorre aumentare in modo significativo la spesa
sociale, portandola almeno ai livelli medi europei, per garantire redditi,
diritti e dignità a tutte e tutti. Servono pensioni adeguate, un reddito
sociale universale, un vero rilancio della sanità pubblica e un piano
nazionale per il lavoro stabile e di qualità. Solo restituendo centralità
al sociale e ai diritti delle persone sarà possibile costruire un’Italia
più giusta e democratica”.
Lo dichiara Giovanni Barbera, della Direzione Nazionale di Rifondazione
Comunista.