(AGENPARL) - Roma, 7 Novembre 2025(AGENPARL) – Fri 07 November 2025 Gentili,
inviamo l’intervento del sindaco di Ferrara Alan Fabbri a sostegno delle
dichiarazioni del presidente della Regione Emilia-Romagna De Pascale, con
analisi.
*Ferrara, 7 novembre 2025*
Ho ascoltato con attenzione l’intervento del presidente Michele De Pascale
sulla sanità in Emilia-Romagna.
Un ragionamento che fa eco a quello, di qualche settimana fa, del
presidente del Veneto Luca Zaia.
Non posso che dargli ragione, perché lo dico da tempo: l’Emilia-Romagna non
può farsi carico di tutti.
Se il sistema continua a sobbarcarsi anche le carenze di altre regioni, a
rimetterci saranno i cittadini emiliano-romagnoli, e in particolare i
ferraresi, che già oggi spesso devono spostarsi oltre il Po per ricevere
cure più rapide. A partire dal pronto soccorso, ad esempio.
In questo modo rischiamo di non far più bene niente e di far collassare
proprio quei sistemi che finora hanno funzionato meglio.
I numeri parlano chiaro: nel 2022 la nostra Regione ha erogato oltre 806
milioni di euro di prestazioni sanitarie a pazienti provenienti da altre
regioni, a fronte di 281 milioni di euro spesi per chi, invece, si è curato
fuori.
Un saldo positivo di 525 milioni di euro, che certifica sì un sistema
attrattivo, ma anche sotto pressione.
Perfino nel settore dei trapianti, oltre il 40% dei pazienti curati in
Emilia-Romagna arriva da fuori regione.
Non possiamo pensare che le regioni più organizzate diventino l’ospedale
d’Italia, mentre altre continuano a non garantire standard minimi di
efficienza e qualità.
Ecco perché il tema del federalismo deve tornare ad essere centrale: le
Regioni devono poter essere più autonome, altrimenti continueremo ad avere
una nazione a doppia velocità.
L’ho sempre ribadito: il centralismo penalizza chi amministra bene.
Il diritto alla sanità è sacrosanto, ma lo è anche quello di potersi curare
vicino a casa, senza dover percorrere centinaia di chilometri per ottenere
ciò che spetta per Costituzione. E questo vale per tutti.
La verità è che la sanità è in difficoltà non sempre per mancanza di fondi,
ma perché le risorse non sono gestite con la stessa efficienza ovunque.
E lo stesso ragionamento vale per l’immigrazione: prima si aprono le porte,
poi ci si accorge di non essere in grado di gestire chi arriva.
E nella maggior parte dei casi non si tratta di un’immigrazione di qualità,
fatta di persone che lavorano e contribuiscono, ma di persone che hanno
bisogno, che finiscono per pesare ulteriormente su sistemi già fragili —
sanità compresa.
Su questo punto devo riconoscere al presidente De Pascale di aver avuto
molto coraggio: ha detto una verità scomoda, andando oltre le linee del suo
partito.
Perché chi amministra, prima o poi, deve fare i conti con la realtà e
mettere da parte l’ideologia per dare risposte concrete ai propri cittadini.
Alan Fabbri
Sindaco di Ferrara
*Comunicazione Sindaco*
*Comune di Ferrara*
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