(AGENPARL) - Roma, 7 Novembre 2025(AGENPARL) – Fri 07 November 2025 COMUNICATO SULLA LECTIO E TAVOLA ROTONDA
E Sala del Tricolore per una mattinata diventa il pensatoio sul futuro dei dottorati italiani in seguito all’intervento del prof Mancini, Segretario Generale MUR, con rettrice Cucchiara, presidente Profumo e prof Melloni
La sala del Tricolore per una mattinata mette da parte le discussioni su cantieri Pnrr, bilanci e interventi sulla città per diventare il pensatoio sul futuro dei dottorati italiani. Questo a ribadire che quando i soggetti della città collaborano non possono che nascere momenti fertili e utili.
La lectio magistralis sul tema dei dottorati del numero 2 del Ministero dell’Università e della Ricerca, Marco Mancini, già prorettore all’Autonomia organizzativa, innovazione amministrativa, programmazione delle risorse e Direttore del Dipartimento di Lettere e culture moderne dell’Università La Sapienza, in occasione del kick off del 41° ciclo del dottorato industriale in Reggio Childhood Studies del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane del nostro ateneo, è stata l’occasione per riflettere sull’importanza del dottorato sia come percorso di ricerca, sia come formazione per una alta qualificazione per il mondo del lavoro.
I temi toccati hanno dato il via a una tavola rotonda improvvisata tra la neorettrice Rita Cucchiara, alla sua prima uscita pubblica nella città di Reggio Emilia, il Presidente della Fondazione Reggio Children Francesco Profumo, già ministro del MIUR, e il prof. Alberto Melloni, colui che volle fortemente il dottorato legato al sistema educativo reggiano nel suo mandato di direttore del Dipartimento di viale Timavo.
La discussione è stata di altissimo livello e ha guardato al futuro. Nonostante la bolla costituita dai fondi PNRR, si è ribadito la necessità di investire sui dottorati industriali e nazionali, entrambi presenti al DESU, come strumenti per affinare le competenze dei nostri giovani studenti avviandoli a un percorso di ricerca che, prima ancora del mondo accademico o nel mondo del lavoro, deve essere speso per la costruzione di una coscienza civile fondamentale che ha “il guardare lontano” dossettiano la cifra d’azione.
“Buone possibilità di impiego per i PHD, ma debbono scegliere tra formazione o ricerca”
“Il dottorato in Italia si muove tra due poli opposti – ha sottolineato Mancini -. Uno è quello relativo a ciò che potremmo chiamare terzo ciclo della formazione, all’interno degli obbiettivi formativi, della didattica, e l’altro è il primo gradino della ricerca.
Credo sia importante che i dottorandi le dottorande conoscano bene quale di queste strade alternative vogliono perseguire. E credo sia importante lo sappiano nel momento stesso in cui acquisiscono il diploma di dottorato, in modo da poter poi dirigere le proprie attività secondo quello spirito che li ha animati durante il dottorato.
Nel primo caso, la buona notizia è che c’è un disegno di legge che sta avvicinando moltissimo il mondo del lavoro, soprattutto pubblico, al titolo del dottorato di ricerca. Forse ci sarà bisogno di qualche passaggio parlamentare, ma il nucleo di garantire che il dottorato sia un titolo vero di accesso ad alcuni gradi della pubblica amministrazione mi pare un grande passo in avanti.
Riguardo la seconda eventualità, cioè quella di perseguire invece la linea della ricerca, credo che le tante occasioni che oggi si stanno ponendo ai giovani – i bandi di eccellenza e i bandi di ricerca -, che consentono, tra l’altro, anche l’ingresso diretto all’interno del tessuto universitario, debbano esser sfruttate adeguatamente. I dottorandi sono sempre più preparati e sempre più internazionalizzati e questo significa che hanno sempre più la possibilità di vincere quei bandi che sono orientati proprio in una prospettiva di eccellenza internazionale”.
