(AGENPARL) - Roma, 7 Novembre 2025(AGENPARL) – Fri 07 November 2025 di stabilità
finanziaria
e vigilanza
N. 47
Novembre 2025
Sommario
1. Introduzione
e principali conclusioni ………..2
2. Il canale fisico di accesso
ai servizi finanziari si è
fortemente ridimensionato…..2
3. Il canale digitale di accesso
ai servizi finanziari si è
notevolmente diffuso……………5
4. L’accesso delle famiglie
ai servizi finanziari
è aumentato ………………………..6
Appendice ………………………………..9
I contributi pubblicati nella serie
“Note di stabilità finanziaria
e vigilanza” riflettono le opinioni
degli autori e non impegnano
la responsabilità della
Banca d’Italia
Grafica a cura
della Divisione Editoria e stampa della Banca d’Italia
ISSN 2284-4198 (online)
La riduzione degli sportelli bancari
e l’aumento del ricorso ai canali digitali:
evidenze sull’accesso delle famiglie
ai servizi finanziari
Gioia M. Mariani*, Andrea Orame**, Ilaria Supino*1
Sintesi
Tra il 2008 e il 2022 il numero di sportelli bancari è diminuito
di circa il 40 per cento. Il calo è stato maggiore nelle regioni
settentrionali e si è intensificato a partire dal 2015. Alla
riduzione degli sportelli bancari non si è associato un
peggioramento nell’accesso delle famiglie ai servizi finanziari.
I dati dell’Indagine sui bilanci delle famiglie, infatti, indicano
che la quota di nuclei con almeno un deposito presso un
intermediario (bancario o postale) è aumentata, superando il
97 per cento nel 2022 (ultimo dato disponibile). In una prima
fase la crescita di tale quota è stata sostenuta dall’espansione
dei servizi offerti dagli sportelli postali; successivamente
la quota di nuclei con un deposito bancario è anch’essa
aumentata, favorita da un maggiore ricorso al canale digitale.
Rimangono differenze significative nel modo in cui le famiglie
ricorrono ai canali digitali. In base ai dati dell’Indagine, nel
2022 la quota di nuclei che dichiaravano di aver fatto ricorso a
forme di collegamento a distanza con intermediari era pari al
25 per cento tra quelli con un capofamiglia con più di 65 anni,
a fronte del 66 per cento tra i nuclei più giovani. È plausibile
che queste differenze si attenuino in futuro: quasi il 60 per
cento dei nuclei con un capofamiglia di età compresa fra 51
e 64 anni, infatti, ha usato il canale digitale per accedere ai
servizi finanziari.
Dipartimento Economia e statistica; ** Analisi e ricerca economica territoriale –
Torino.
1. Introduzione e principali conclusioni1
La rete distributiva delle banche italiane è significativamente mutata nel tempo,
riflettendo l’evoluzione dei loro modelli di business, i cambiamenti nelle abitudini
dei consumatori e gli sviluppi tecnologici. A partire dall’inizio dello scorso decennio
gli intermediari bancari hanno progressivamente ridotto la propria presenza fisica sul
territorio, ampliando l’offerta di servizi fruibili da remoto.
Questa nota analizza l’andamento degli sportelli bancari, di quelli postali e del
ricorso ai canali digitali da parte delle famiglie, misurando l’utilizzo dei servizi
finanziari con i conti di deposito. L’analisi utilizza le segnalazioni di vigilanza,
le informazioni provenienti dagli archivi anagrafici degli intermediari e i dati
campionari dell’Indagine sui bilanci delle famiglie (IBF) e dell’Indagine regionale
sul credito bancario (RBLS).
Le evidenze raccolte mostrano che al calo degli sportelli bancari, iniziato nel 2009 e
intensificatosi negli anni successivi al 2015, non si è associato un peggioramento
nell’accesso delle famiglie al sistema finanziario2. In base ai dati dell’IBF, tra il 2006 e il
2016 la quota di nuclei con almeno un deposito presso un intermediario è aumentata,
grazie all’espansione dei servizi postali che ha più che compensato il minor ricorso
ai depositi bancari. Dal 2016 anche la quota di famiglie con un deposito bancario è
tornata a crescere; questa tendenza è stata favorita da un maggiore ricorso al canale
digitale. L’utilizzo di questo canale è più contenuto tra le famiglie più anziane (con un
capofamiglia di età superiore a 65 anni).
La nota è organizzata come segue. La sezione 2 descrive la dinamica sottostante
il graduale ridimensionamento dei punti fisici in Italia. La sezione 3 discute il ruolo
crescente del ricorso ai servizi finanziari da remoto, mentre nella sezione 4 si misura
l’accesso al sistema finanziario da parte delle famiglie alla luce della riconfigurazione
dei canali distributivi.
2. Il canale fisico di accesso ai servizi finanziari si è fortemente ridimensionato
Negli ultimi 15 anni la rete territoriale delle banche ha subito profondi mutamenti.
Il processo di espansione del numero degli sportelli bancari si è interrotto nel 2009
e il loro numero è successivamente iniziato a diminuire, sia per la ricerca di una
maggiore efficienza operativa da parte degli intermediari sia per le importanti
riorganizzazioni del settore (fig. 1.a). Il calo si è poi intensificato, riflettendo le
innovazioni tecnologiche e il mutamento delle abitudini di acquisto e di pagamento
della clientela: tra il 2015 e il 2022 gli sportelli bancari si sono ridotti del 30,7 per
Gli autori ringraziano Massimiliano Affinito, Alessio De Vincenzo, Silvia Fabiani, Silvia Magri, Roberto Torrini e Valerio
Vacca per i suggerimenti forniti. Alle elaborazioni dei dati sugli sportelli bancari e postali hanno anche contribuito:
Simona Arcuti, Giuseppe Agnello, Giovanna Giuliani, Luca Mignogna e Valentina Romano con il coordinamento di
Daniele Marangoni e Andrea Orame.
In tutto il lavoro ci si riferisce ai servizi finanziari associati ai conti di deposito, escludendo quelli connessi all’accesso al
credito.
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Note di stabilità finanziaria e vigilanza N. 47 – Novembre 2025
cento3, a 35,7 unità ogni 100.000 abitanti, valore comunque superiore alla media
dell’area dell’euro (fig. 1.b)4.
Figura 1: Evoluzione degli sportelli bancari
(a) numero indice
(2008=100)
(b) sportelli per 100.000 abitanti
’08 ’09 ’10 ’11 ’12 ’13 ’14 ’15 ’16 ’17 ’18 ’19 ’20 ’21 ’22
media area dell’euro
Italia Nord Nord Centro Sud e Italia Nord Nord Centro Sud e
Ovest Est
Isole
Ovest Est
Isole
media area dell’euro
Italia
Fonte: archivi anagrafici degli intermediari, Istat ed Eurostat.
La flessione è stata più contenuta nel Mezzogiorno (27,5 per cento), dove tuttavia i
punti di accesso fisici erano già meno diffusi. Pur essendosi ridotto rispetto al 2015, il
divario tra aree geografiche resta ampio: alla fine del 2022 il numero di sportelli bancari
ogni 100.000 abitanti era compreso tra 48 e 23 unità, rispettivamente nelle regioni del
Nord Est e in quelle del Mezzogiorno.
In base alle segnalazioni degli intermediari, oltre il 60 per cento delle chiusure di
sportelli è riconducibile ai processi di consolidamento del settore e alla conseguente
razionalizzazione delle reti distributive. Nell’ambito di tale riconfigurazione, per alcuni
intermediari il numero complessivo di sportelli è aumentato5: tra questi prevalgono,
per numerosità, le banche del credito cooperativo6.
Nonostante il forte calo, alla fine del 2022 pressoché ogni Sistema Locale del Lavoro
(SLL)7 – inteso come area omogenea definita tenendo conto degli spostamenti quotidiani
della popolazione residente – era servito da almeno uno sportello bancario (figura 2.a).
Fanno eccezione quattro SLL nel Mezzogiorno: tre in Calabria e uno in Sicilia. Tre sono
composti da un numero particolarmente contenuto di comuni (uno da 2 e gli altri da 4)
e uno, nell’entroterra calabrese, è composto da 8 comuni. Nel complesso, il Mezzogiorno
si conferma come l’area con la minor concentrazione di sportelli bancari.
Alla fine del 2015 il calo rispetto al 2008 era dell’11,4 per cento; è pari al 38,6 per cento nell’intero periodo esaminato.
Una dinamica simile si è osservata anche negli altri paesi dell’area dell’euro, dove alla fine del 2022 − ultimo anno per il
quale sono disponibili i dati − la dotazione di punti operativi si collocava in media a 32 sportelli ogni 100.000 abitanti.
Si tiene conto delle operazioni di fusione e acquisizione e non si considerano le filiali di banche estere.
Banche di credito cooperativo e banche popolari cooperative.
I sistemi locali del lavoro rappresentano aggregazioni di comuni definite dall’Istat utilizzando i flussi degli spostamenti
giornalieri casa/lavoro (pendolarismo). I dati più recenti fanno riferimento al 2011.
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La stessa analisi riferita ai confini amministrativi – usati in diversi studi – presenta
alcune limitazioni per l’eterogeneità delle dimensioni dei comuni: ulteriori
approfondimenti mostrano tuttavia risultati analoghi a quelli ottenuti utilizzando
i SLL se si considerano anche gli sportelli postali, che sono diminuiti in modo
molto più contenuto 8 e che sono in grado di offrire servizi analoghi a quelli delle
dipendenze bancarie. Nel 2022 non era presente uno sportello bancario nel 39,9
per cento dei comuni italiani, in cui risiedeva il 6,8 per cento della popolazione;
questa quota è più elevata nel Mezzogiorno (48,5 per cento dei comuni). Con le
poste, tuttavia, la quota dei comuni senza alcun punto di contatto fisico scende
sensibilmente, al 2,7 per cento del totale (5,9 per cento nel Nord Ovest, 0,5 per
cento nel Mezzogiorno; fig. 2.b). La popolazione che risiede in questi comuni
corrisponde allo 0,2 per cento del totale. Il ruolo degli sportelli postali è stato
fondamentale per mantenere un punto di accesso fisico ai servizi finanziari
soprattutto nel Mezzogiorno. L’assenza di uno sportello bancario o postale nel
comune si associa frequentemente a carenze in altri servizi: ad esempio, in tre
comuni su cinque manca anche una tabaccheria, in uno su quattro una scuola,
solo in uno su dieci è attiva una farmacia e raramente è presente una stazione
ferroviaria. I tempi di percorrenza per raggiungere in automobile i comuni serviti
da uno sportello bancario o postale sono tuttavia contenuti: meno di dieci minuti
nella media di quelli più lontani (ultimo quartile della distribuzione). Nei comuni
privi di sportelli, oltre il 70 per cento delle famiglie ha inoltre la possibilità di
collegarsi a internet con una rete fissa ad alta velocità.
Figura 2: Sportelli sul territorio
(a) sportelli bancari per SLL (1)
(per 100.000 abitanti)
(b) sportelli bancari e postali per comune
Fonte: archivi anagrafici degli intermediari, Istat e Poste S.p.A..
(1) I dati si riferiscono alla fine del 2022. I valori indicati nella legenda rappresentano i quartili della distribuzione nazionale degli sportelli per
comune. SLL (sistemi locali del lavoro) al 2011.
Fonte: Archivi anagrafici degli intermediari, Istat e Poste S.p.A.. (1) I dati
si sugli
riferiscono
del 2022.
valori
indicati
nellapostali
legenda
I dati
sportelli postali
disponibili
dal 2009.I Dal
2009 al
2022 gli sportelli
sono passati da 13.802 a
12.755
(‑7,6 per cento). Attualmente
sonodella
presentidistribuzione
circa 3 sportelli postali
ogni 5 sportelli
bancari.
rappresentano
i quartili
nazionale
degli
sportelli per
comune. SLL (sistemi locali del lavoro) al 2011.
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3. Il canale digitale di accesso ai servizi finanziari si è notevolmente diffuso
Il ridimensionamento della rete fisica bancaria si è accompagnato a un ampliamento
dell’offerta di servizi finanziari digitali (fig. a1)9. Per valutare l’accesso da remoto ai
servizi finanziari da parte delle famiglie è possibile ricorrere sia alle segnalazioni di
vigilanza sia all’Indagine sui bilanci delle famiglie (IBF).
Secondo le segnalazioni, la quota di clienti che nel 2022 aveva usufruito almeno una
volta di servizi bancari attraverso i canali digitali era pari al 57 per cento (fig. 3.a)10.
Questa fonte permette anche di analizzare la dimensione territoriale del fenomeno, che
era relativamente più diffuso nel Mezzogiorno rispetto alle altre aree del Paese. Sulla
base dei dati dell’IBF, nel 2022 la quota di adulti che ha utilizzato forme di collegamento
a distanza con gli intermediari bancari era pari al 62 per cento11.
Figura 3: Utilizzo dei servizi finanziari digitali per area geografica nel 2022
(valori percentuali)
(a) clienti bancari con accesso da remoto (1)
(b) bonifici online (2)
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Italia
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Italia
Fonte: elaborazioni su segnalazioni di vigilanza e Indagine sui bilanci delle famiglie.
(1) Quota di clienti bancari che hanno usufruito almeno una volta di servizi di home banking. – (2) Quota di bonifici telematici o telefonici.
Entrambe le fonti mostrano una rapida diffusione dell’accesso da remoto ai servizi
finanziari dalla seconda metà dello scorso decennio (fig. 4)12. In base ai dati segnalati
dalle banche, negli scorsi anni è notevolmente aumentato anche il ricorso ai bonifici
Cfr. D. Arnaudo, S. Del Prete, C. Demma, M. Manile, A. Orame, M. Pagnini, C. Rossi, P. Rossi e G. Soggia, The Digital
Trasformation in the Italian Banking Sector, Banca d’Italia, Questioni di Economia e Finanza, 682, 2022.
La quota è calcolata come il rapporto tra il numero di contratti di home banking e il numero di depositi delle famiglie,
corretto per tener conto del diverso trattamento delle cointestazioni. Il numeratore è infatti dato dal numero di clienti
bancari che ha un contratto di home banking (a livello personale), il denominatore dal numero di depositi (dove le
cointestazioni contano come un solo cliente); il dato originario, pari al 78 per cento nel 2022, tende quindi a sovrastimare
il fenomeno. Dall’Indagine sui bilanci delle famiglie è possibile calcolare il numero medio di soggetti cointestatari di un
rapporto di deposito (1,38 nel 2022), fattore che si può applicare al numero di depositi a denominatore per consentire
una migliore rappresentazione dell’accesso da remoto ai servizi finanziari. Dal momento che l’Indagine non permette di
distinguere la distribuzione dei conti correnti tra i diversi intestatari segnalati dalla famiglia, il fattore di correzione è
stato calcolato restringendo l’analisi alle famiglie che hanno un solo deposito presso un solo intermediario, pari nel 2022
al 63 per cento del campione di coloro che hanno un deposito bancario.
Il dato originario, pari al 50 per cento nel 2022 e riferito al nucleo familiare, viene corretto restringendo l’analisi ai soli
nuclei titolari di un deposito bancario e aggiustando il peso campionario per il numero di adulti presenti nella famiglia,
che possono approssimare il numero di clienti bancari.
Indicazioni analoghe emergono anche dai dati Eurostat, secondo cui in Italia tra il 2012 e il 2022 la quota di individui che
ha utilizzato un servizio di home banking è più che raddoppiata, raggiungendo nel 2022 quasi il 50 per cento.
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telematici o telefonici, la cui incidenza sul totale è salita all’88 per cento nel 2022 (dal
54 per cento nel 2012); anche in tal caso, l’utilizzo è più ampio al Sud e nelle Isole,
mentre è più contenuto nel Nord Est (fig. 3.b)13.
Figura 4: Canali fisici e digitali di accesso ai servizi bancari
(unità; valori percentuali)
sportelli ogni 100.000 abitanti
home banking segnalazioni di vigilanza (1)
home banking IBF (2)
Fonte: elaborazioni su archivi anagrafici degli intermediari, Istat e segnalazioni di vigilanza e Indagine sui bilanci delle famiglie. Il grafico è
riferito agli anni per cui sono disponibili i dati dell’IBF.
(1) Quota di clienti bancari che hanno usufruito almeno una volta di servizi di home banking. – (2) Quota di individui adulti che hanno
utilizzato forme di collegamento a distanza con gli intermediari.
4. L’accesso delle famiglie ai servizi finanziari è aumentato
La progressiva rarefazione del canale fisico non ha inciso in modo significativo sul
grado di accesso ai servizi finanziari delle famiglie italiane. In base ai dati della IBF, la
quota di nuclei familiari con un deposito bancario o postale è cresciuta dall’89 per cento
nel 2006 al 93 per cento nel 2016, fino a raggiungere il 97 per cento nel 202214;15 (cfr.
Tavola a1; fig. 5a).
Questo risultato è stato favorito dal cambiamento delle abitudini di consumo e di
pagamento dei consumatori, che con sempre maggiore frequenza hanno effettuato
Cfr. anche A. Carmignani, M. Manile, A. Orame e M. Pagnini, Servizi bancari online e dinamica degli sportelli bancari, Banca
d’Italia, Questioni di Economia e Finanza, 543, 2020.
Ultimo dato disponibile.
In questa sezione del lavoro, diversamente da quanto riportato nella Sezione 3, si fa riferimento alla quota di famiglie
titolari di un conto di deposito bancario o postale.
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acquisti online e utilizzato forme di pagamento digitale16. A questa tendenza ha