(AGENPARL) - Roma, 6 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 06 November 2025 GUARDIA DI FINANZA
Comando Provinciale Prato
COMUNICATO STAMPA
06/11/2025
GdiF PRATO: CONTRABBANDO DI TESSUTI: OLTRE 2,3 MILIONI DI METRI
SEQUESTRATI DALLA GUARDIA DI FINANZA DI PRATO
I finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Prato, sotto la direzione dell’European Public Prosecutor’s
Office – Ufficio di Bologna, stanno portando avanti un’indagine finalizzata a disarticolare l’illecito fenomeno del
contrabbando di tessuti nel distretto industriale pratese. L’attività ha consentito di individuare un’azienda, gestita
da un soggetto di etnia sinica, che importava in regime di contrabbando tessuti. Al momento sono stati sottoposti
a sequestro oltre 2,3 milioni di metri di tessuto.
L’indagine, si inserisce nel solco delle attività a contrasto delle fenomenologie illecite più perniciose che
affliggono il distretto industriale pratese minando le ordinarie dinamiche di leale concorrenza e trasparenza
fiscale.
Le investigazioni hanno preso le mosse da un’attenta attività di intelligence con particolare riferimento all’analisi
dei flussi delle merci provenienti dall’estero e dirette verso le sedi di diversi magazzini ubicati nell’area dei
macrolotti 1 e 2. I dati raccolti hanno formato oggetto di approfondimenti orientati innanzitutto a mappare le sedi
di effettivo scarico delle merci riscontrandone la corrispondenza rispetto ai dati riportati nella documentazione di
trasporto che accompagnava le merci, anche nell’ottica di individuare il ricorso a soggetti di comodo, imprese
“apri e chiudi” e dei c.d. “magazzini fantasma”, ovvero unità locali locate a soggetti non realmente operativi, ma
di fatto gestite da imprese operanti nella vendita all’ingrosso di tessuti nell’area del distretto pratese.
Le indagini hanno permesso di individuare un’impresa connotata da rilevanti profili di criticità, soprattutto con
riferimento ai propri canali esteri di approvvigionamento; pertanto i militari delle fiamme gialle pratesi si sono
concentrati sulla ricostruzione delle citate filiere di acquisto, beneficiando anche dei peculiari poteri investigativi
propri della Procura Europea, che, ai sensi dell’art. 31 del Regolamento EPPO, ha coordinato lo sviluppo di
mirate attività d’indagine transfrontaliere in Polonia ed in Germania. Il quadro indiziario raccolto ha permesso di
rilevare il ricorso a complesse triangolazioni commerciali, attuate allo scopo di importare in maniera massiccia
tessuti di origine cinese in totale evasione dei tributi doganali e dell’IVA all’importazione dovuti.
Le forniture, in contrabbando dalla Cina, venivano, da un lato trasportate direttamente dalla Cina ai magazzini
pratesi, scortate da CMR (documenti di trasporto internazionali) riportanti generalità ed indirizzi falsi, sia in
relazione al soggetto cedente che all’acquirente. Giunti nell’area del Macrolotto i tir venivano di fatto
“agganciati” dai dipendenti del reale acquirente e scortati fino ai luoghi di effettivo scarico, per poi procedere
alla distruzione della documentazione di accompagnamento. Conclusosi lo scarico, l’acquirente si dotava di
fatture di acquisto, ovviamente false, che descrivevano un percorso di vendita del tutto simulato, transitando da
diverse imprese e società, soprattutto polacche e tedesche, di fatto inesistenti o inattive.
Sulla base delle attuali ricostruzioni il sistema di frode adottato ha consentito all’impresa coinvolta, di sottrarsi
agli obblighi tributari correlati all’importazione di merce, complessivamente ammontanti a quasi € 1,3 milioni.
Le attività di perquisizione, condotte nei luoghi nella disponibilità dell’impresa oggetto d’indagine, oltre che
presso il domicilio della rispettiva titolare di fatto, hanno permesso di acquisire numerosi dispositivi informatici,
documentazione contabile ed extra-contabile e sottoporre a sequestro oltre 21 mila rotoli di tessuto stoccati
presso i capannoni delle imprese coinvolte.
Le contestazioni addebitate in capo all’amministratore di fatto delle società vanno dal reato di contrabbando per
omessa dichiarazione aggravato, al trasferimento fraudolento di valori nonché alla dichiarazione fraudolenta
mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
Si rappresenta, in ogni caso, che la responsabilità dei soggetti indagati dovrà essere vagliata nelle successive fasi
del procedimento. In virtù della presunzione di non colpevolezza, i medesimi potranno considerarsi colpevoli
solo sulla base di una sentenza passata in giudicato.
L’azione della Guardia di Finanza unitamente alla Procura Europea di Bologna nel contrasto alle frodi doganali e
al contrabbando è fondamentale per preservare le risorse del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea,
salvaguardare gli operatori economici onesti dalla concorrenza sleale e tutelare i cittadini dall’ingresso di merci
di dubbia natura e provenienza.
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