(AGENPARL) - Roma, 6 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 06 November 2025 Oltre l’Igp per una fragola sostenibile dal punto di vista produttivo,
sociale ed economico con l’innovazione varietale quale prerequisito. Così
Cia-Agricoltori Matera che in una nota a firma del Presidente Giuseppe
Stasi esprime soddisfazione per l’inserimento della *Fragola della
Basilicata nell’elenco Ue delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP)*.
L’origine geografica protetta “Fragola della Basilicata” riconosce le
fragole dal colore rosso intenso e luminoso e dal sapore naturalmente dolce
e fruttato, tipiche della regione.
La qualità delle fragole della Basilicata – sottolinea la nota Cia – è il
risultato delle vocate condizioni pedo-climatiche delle aree geografiche,
nonché dell’esperienza degli agricoltori della regione, che vantano una
lunga tradizione nella coltivazione e nell’utilizzo del frutto. La zona di
produzione comprende i comuni di Bernalda, Montalbano Jonico,
Montescaglioso, Nova Siri, Pisticci, Policoro, Rotondella, Scanzano Jonico
e Tursi. Nel sottolineare l’impegno costante della Cia per raggiungere il
“traguardo Igp” Stasi Che gli sforzi vanno indirizzati a rafforzare il PIL
agricolo della Basilicata al 22% rappresentato dalla fragolicoltura che
impiega circa 15 mila addetti impegnati nei mesi di grande raccolta. Più di
mille gli ettari dedicati quest’anno e un valore commerciale che si aggira
intorno ai 100 milioni di euro.
il risultato di questo riconoscimento – dice Stasi – è della crescita della
fragocoltura della Basilicata ed è frutto di un lavoro di squadra da anni
tra i produttori, i costitutori di varietà, i tecnici, le OP e le
istituzioni . In pratica è stato messo in campo un sistema fragole
Basilicata che è risultato vincente per raggiungere questo traguardo ma
soprattutto per distinguere e far apprezzare maggiormente al consumatore le
fragole di Basilicata rispetto a quelle delle altre parti d’Italia e del
mondo. Sarebbe auspicabile che come per la fragola anche per altre
produzioni agricole della Basilicata – conclude Stasi – si riesca a far
sistema e sicuramente si riuscirebbe a raggiungere risultati positivi anche
per altre produzioni. E’ una best practice da trasferire ad altri prodotti
di qualità.
