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COMUNICATO STAMPA
Certificati blu: una nuova frontiera per il risparmio idrico in Italia
RIMINI, 6 NOVEMBRE 2025 – La gestione efficiente dell’acqua non è più un’opzione, ma una necessità economica e ambientale. I certificati blu, innovativo strumento per sostenere il risparmio idrico, possono diventare una delle chiavi per promuovere investimenti e una nuova cultura della sostenibilità idrica in Italia. A questo tema è dedicato il quarto Quaderno del Blue Book di Fondazione Utilitatis e Utilitalia, focus tematico che anticipa l’uscita del nuovo numero del Blue Book in uscita a marzo 2026. A questo quaderno hanno contributo Bioreal, Hypercube e Gruppo CAP.
L’acqua, risorsa fondamentale per la stabilità economica e ambientale del Paese, è oggi minacciata da cambiamenti climatici, inquinamento e crescita dei consumi. L’Italia, con un prelievo medio di 30 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno, figura tra i Paesi europei più idro-esigenti. Il 56% dell’acqua è destinato all’agricoltura, il 31% all’uso civile e il 13% all’industria, mentre le perdite nelle reti di distribuzione superano mediamente il 42% dell’acqua immessa. Questi dati mostrano la necessità urgente di politiche di efficienza e strumenti di monitoraggio più capillari per garantire sicurezza idrica alle generazioni future, puntando anche sull’innovazione. “Il servizio idrico integrato – spiega la vicepresidente di Utilitalia, Barbara Marinali – rappresenta solo un terzo dei prelievi idrici: di conseguenza, individuare incentivi che favoriscano la riduzione dei prelievi soprattutto per gli usi prevalenti corrisponde agli obiettivi di tutela della risorsa in linea con la nuova Water Resilience Strategy europea. In questo contesto, i certificati blu possono costituire un importante incentivo alla trasformazione dei cicli produttivi nell’ottica di una minore impronta idrica”.
Strumenti di certificazione e scambio di crediti ambientali applicati al settore idrico sono già realtà in alcuni Paesi del mondo (es. Australia, Cile, Perù, Svizzera). I modelli possibili sono almeno due: certificati per il risparmio idrico ispirati al sistema dei “certificati bianchi” dell’efficienza energetica, che premiano gli interventi di riduzione dei consumi e di riuso, e water credit volontari, nati per incentivare progetti di tutela e recupero della risorsa attraverso la misurazione e la certificazione dei metri cubi d’acqua risparmiati. In Italia, il Gruppo CAP è stato il primo operatore a sperimentare il sistema dei water credit nel riuso delle acque depurate, dimostrando come un’azione tecnica possa trasformarsi in un’operazione a impatto economico e ambientale positivo. Confrontando i casi esistenti con l’esperienza di aziende e istituzioni nel resto del Pianeta, è possibile delineare un possibile sistema Italia in cui i due modelli di incentivazione siano complementari.
“L’Italia – puntualizza il Presidente della Fondazione Utilitatis, Mario Rosario Mazzola – ha bisogno di strumenti innovativi per incentivare la gestione sostenibile delle risorse idriche. I cosiddetti certificati blu potrebbero rappresentare un modello interessante: permetterebbero di premiare interventi concreti di riduzione delle perdite, di riuso delle acque e di efficientamento degli impianti. Se ben regolamentati, questi strumenti possono mobilitare investimenti pubblici e privati, rafforzare la governance delle utilities e contribuire a rendere più resiliente il nostro sistema idrico, particolarmente nelle aree del Sud, dove le infrastrutture richiedono interventi urgenti”. La proposta dei certificati blu ha già suscitato interesse politico e istituzionale, con iniziative parlamentari e posizioni favorevoli del Ministero dell’Ambiente e del MASAF, orientate alla creazione di un fondo nazionale per sostenere l’efficienza e il riuso idrico, in particolare nel settore irriguo. Il successo del modello dipenderà dalla capacità di coordinare gli attori coinvolti – istituzioni, Regioni, gestori, imprese e agricoltura – e di garantire trasparenza, equità e reale misurabilità dei risparmi idrici.
Ufficio Stampa
Domenico Zaccaria
http://www.utilitalia.it
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