(AGENPARL) - Roma, 6 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 06 November 2025 Comando Provinciale Carabinieri Palermo
Palermo, 6 novembre 2025
COMUNICATO STAMPA
PALERMO: TRE ARRESTI PER L’OMICIDIO DI GIUSEPPE INCONTRERA
DELITTO PREMEDITATO
I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, con il supporto delle Aliquote di Primo
Intervento e del Nucleo Cinofili, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in
carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Palermo, su richiesta
della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di tre persone appartenenti allo stesso
nucleo familiare (una delle quali già ristretta in carcere per altra causa), ritenute responsabili, a
vario titolo, dei reati di concorso in omicidio e di detenzione e porto illegale di arma da fuoco,
entrambi aggravati.
Il provvedimento restrittivo scaturisce dalle indagini avviate dal Nucleo Investigativo di Palermo,
immediatamente dopo il 30 giugno 2022, data in cui Giuseppe INCONTRERA, esponente di spicco
del mandamento mafioso di Porta Nuova, coinvolto in attività illecite quali, traffico di stupefacenti
e gestione della cassa mafiosa, veniva attinto da colpi di pistola calibro 22, mentre percorreva il
quartiere Zisa in bicicletta, decedendo poco dopo in ospedale a causa di gravi lesioni interne.
Nell’immediatezza dei fatti, i militari del Nucleo Investigativo di Palermo identificarono l’autore
del reato in Salvatore FERNANDEZ (attualmente detenuto), il quale, dopo essersi inizialmente dato
alla fuga, si consegnò spontaneamente qualche giorno dopo, presso una Stazione dei Carabinieri in
città, ammettendo le proprie responsabilità e dichiarando di aver agito per vendetta personale, a
seguito di una lite con l’INCONTRERA.
Le successive attività investigative, i cui esiti sono in parte confluiti nell’operazione denominata
“Vento”, eseguita il 6 luglio 2022 – pochi giorni dopo l’omicidio di INCONTRERA, che era tra i
destinatari del relativo provvedimento – nell’ambito della quale furono fermate 18 persone
appartenenti al mandamento mafioso di Porta Nuova, ritenute responsabili dei reati di associazione
mafiosa, traffico di stupefacenti ed estorsione aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose, hanno
consentito di accertare che l’omicidio era in realtà premeditato.
Le indagini hanno inoltre permesso di ricostruire che i tre destinatari dell’odierno provvedimento:
avrebbero preso parte alle fasi preparatorie, garantendo supporto logistico e morale all’autore
materiale, mettendo a disposizione un terreno per la preparazione dell’omicidio, fornendo il
motoveicolo e l’arma del delitto (non rinvenuta) e, successivamente, aiutato il reo a occultare le
prove.
È obbligo rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur
gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero
iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna
passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.
