(AGENPARL) - Roma, 6 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 06 November 2025 A Enrico Melasecche (Lega) risponde l’assessore Francesco De
Rebotti: “l’accordo prevede la conclusione dei lavori alla fine
del 2026 a cui seguirà il collaudo degli interventi. Stiamo comunque
spingendo affinché questo tempo venga ridimensionato”
(Acs) Perugia, 6 novembre 2025 – Nella sessione ‘Question time’
della seduta consiliare di oggi, il consigliere Enrico Melasecche
(Lega) ha chiesto all’assessore Francesco De Rebotti lo ‘Stato di
avanzamento e prospettive di completamento e messa in attività della
Piastra logistica di Terni/Narni’.
Melasecche, in maniera dettagliata, ha chiesto di sapere:
“Qual’è, allo stato attuale, il livello di avanzamento del
cantiere per il collegamento al ferro della Piastra Logistica di
Terni/Narni che da cronoprogramma sarebbe ormai dovuto volgere al
termine, per conoscere la data di conclusione dei lavori e riconsegna
della struttura; quali azioni ha fin qui intrapreso la Giunta per
garantire la funzionalità piena della piattaforma, anche attraverso
il rafforzamento delle connessioni ferroviarie e stradali con i porti
di riferimento (Civitavecchia e Ancona), così da renderla realmente
attrattiva per operatori logistici nazionali e internazionali; se sono
proseguite le interlocuzioni con i principali operatori logistici
nazionali e locali per affidare, tramite gara pubblica e senza
soluzione di continuità, la gestione dell’unica piattaforma logistica
intermodale dell’Umbria”.
Illustrando l’atto, Melasecche ha sottolineato che “la piastra
logistica di Terni-Narni è l’unica intermodale dell’Umbria. Si
configura come un nodo intermodale essenziale lungo l’asse trasversale
Tirreno-Adriatico in grado di connettere efficacemente il sistema
produttivo regionale, in particolare dell’area industriale del Ternano
Narnese, alle principali arterie ferroviarie stradali nazionali con
estensione verso i porti di Civitavecchia e di Ancona . Tale
infrastruttura è stata ed è ad oggi una cattedrale nel deserto.
Questa è la ragione per la quale, nel ruolo di assessore nella
precedente Giunta, ho rilanciato l’aspetto fondamentale di quel
progetto e cioè il collegamento con il ferro che mancava.
Intermodalità a cui ha creduto RFI che ha investito oltre i 9 milioni
che aveva a disposizione la Regione da parecchi anni, anche 3,5
milioni propri. Ma il problema è serio perché dopo 50 anni sta
partendo il centro intermodale di Orte, perché l’economia vive oggi
di logistica integrata che serve a migliorare l’ambiente, ad abbattere
i costi delle aziende, a dare un fattore localizzativo a tutta l’area
industriale. Per questo è urgentissimo concludere i lavori e
soprattutto capire, non solo l’aspetto tecnico ferroviario, ma la
possibilità intanto di assegnare con gara la struttura già esistente
ad un operatore di logistica che fosse interessato alla gomma e allo
stesso poi assegnare il collegamento ferroviario appena fosse
concluso. Perché il rischio che non vorremmo che in una situazione di
competitività altissima, la piastra logistica Terni-Narni continui a
rimanere una cattedrale nel deserto”.
L’assessore De Rebotti ha risposto che: “la piastra logistica era
stata pensata anche in collegamento con una viabilità che andava a
rinnovarsi. Rispetto al completamento dell’opera siamo
caratterizzati da un accordo che prevede la conclusione dei lavori
alla fine del 2026 a cui seguirà il collaudo degli interventi.
Siccome non emergono aspetti particolarmente critici, stiamo spingendo
affinché questo tempo sia ridimensionato il più possibile. Questo
permetterà il collegamento con la ferrovia, quindi trasformando
quella piastra logistica in un centro intermodale vero e proprio.
Questo collegamento ferroviario è quello che garantisce la
prospettiva del collegamento dei due Mari. Ci sono state già
interlocuzioni profonde con Mercitalia che è un primo player su cui
abbiamo raccolto il lavoro fatto nell’interlocuzione. Si sta lavorando
affinché il modello da mettere a gara sia innovativo. Serve quindi un
piano ambizioso e modellato ai nostri tempi, perché quando fu
progettata, la piattaforma era a servizio del polo industriale
ternano, in particolare il polo siderurgico, oggi deve aprirsi sulla
mobilità delle merci coinvolgendo anche soggetti più ampi e questo
è il lavoro che stiamo facendo. Abbiamo avuto interesse anche di
player internazionali che hanno chiesto documentazione. Sono dunque
abbastanza fiducioso che questa piattaforma possa corrispondere ad un
rinnovato esercizio rispetto a quello per cui era stata pensata. Nel
frattempo stiamo cercando di operare affinché il tema del progetto
della Orte-Civitavecchia vada a compimento. Nel primo stralcio ormai
siamo in definizione dell’intervento e nella partenza rapida del
cantiere. Quello più delicato dal punto di vista territoriale è il
secondo stralcio perché siamo dentro delle aree protette e su questo
è stata fatta anche una partecipazione pubblica, un dibattito
pubblico che è sicuramente essenziale quando si vanno a fare opere di
questo tipo e si sta lavorando alla stesura del progetto definitivo
tenendo in considerazione anche la complicatezza dell’intervento in
quel territorio particolarmente interessato da questioni di
salvaguardia dello stesso. Stiamo monitorando attentamente la
situazione. C’è stato un passaggio anche per la ricontrattazione,
rinegoziazione e confronto sul contratto di programma dei prossimi
cinque anni e su questo devo dare una notizia non incoraggiante
perché il gruppo di lavoro con cui abbiamo avuto l’interlocuzione ci
ha informato che ad oggi, per le nuove opere, per il completamento
delle opere esistenti, per le manutenzioni delle opere, nel contesto
nazionale, oggi le risorse a disposizione sono calcolate intorno a
circa 1,7 miliardi di euro. Parliamo di risorse nazionali. Per fare un
esempio pratico, la Regione Umbria che ha progetti ormai incardinati
da tempo: ad esempio il completamento della Tre Valli, da solo
varrebbe un terzo delle risorse nazionali. Abbiamo pezzatura di
interventi che richiediamo da tempo intorno ai 500 milioni di euro.
Per il nodino di Perugia servirebbero 505 milioni di euro. Quindi
abbiamo 1,7 miliardi per nove infrastrutture, per il completamento di
infrastrutture che stanno andando avanti a livello nazionale, ma che
non hanno il completamento dell’opera, oltre alle manutenzioni.
Abbiamo tuttavia ribadito la necessità di alcuni interventi come per
la Tre Valli, il collegamento della 675 con la Flaminia”.
Nella replica, Melasecche, dopo aver chiesto il documento letto
dall’assessore in risposta alla sua interrogazione, ha invitato
l’Assessore a “stringere con Mercitalia. Ricordo che la piastra
logistica di Città di Castello attende una risposta. Il servizio
patrimonio e il suo servizio devono collaborare insieme, perché non
è possibile che un operatore della logistica, come il presidente
della CNA Trasporti, stia lì per patrimonializzare il valore di
quella struttura,che è della Regione e la stessa Regione, dopo oltre
un anno e mezzo non si sia espressa. Per quanto riguarda l’ANAS, io le
ricordo che c’era un accordo che avevo in qualche modo consolidato per
l’aumento della portata dei viadotti da Terni a Civitavecchia per le
acciaierie. L’Anas doveva quindi consegnarci gli studi per gli altri
viadotti in modo tale che i forgiati delle acciaierie, soprattutto se
dovesse aumentare nel mondo la produzione di nuove centrali nucleari,
e quindi le acciaierie di Terni sarebbero assolutamente interessate a
produrre manufatti forgiati da portare in strada fino al porto di
Civitavecchia. La situazione economica dell’Umbria necessita
assolutamente di nuove infrastrutture per supportare lo sviluppo. AS/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/81176
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