(AGENPARL) - Roma, 5 Novembre 2025L’Italia non può continuare ad assistere in silenzio al lento ma costante dissolversi del suo tessuto artigiano, cuore pulsante del Made in Italy e anima autentica dei nostri territori.
Ogni bottega che chiude è un pezzo di storia che si spegne, un saper fare che si perde, un’opportunità di lavoro e di dignità che svanisce. Sempre più spesso, al posto di laboratori e negozi che custodivano il genius loci delle città, soprattutto nei centri storici, compaiono vetrine anonime e mercanzie di infima qualità, spesso provenienti da mercati esteri che nulla hanno a che vedere con la tradizione italiana. È una colonizzazione commerciale che impoverisce l’offerta turistica e svilisce l’identità dei luoghi, sostituendo valore con quantità, cultura con plastica, storia con cliché.
Meritocrazia Italia denuncia con forza questa deriva e chiede un cambio di rotta: occorre una strategia nazionale che restituisca centralità alle microimprese artigiane, non come residui di un passato romantico, ma come pilastri di un futuro sostenibile, innovativo e meritocratico. È tempo di costruire veri patti territoriali che uniscano istituzioni, comunità locali e imprese per ridare vita ai centri storici e garantire un futuro al lavoro artigiano.
A tal fine si propone di:
– istituire un Piano Nazionale per la Rinascita Artigiana e la Rigenerazione dei Centri Storici con risorse dedicate e governance partecipata Stato-Regioni-Comuni-associazioni di categoria;
– creare zone commerciali a tutela storica nei centri che favoriscano l’insediamento prioritario di botteghe artigiane, laboratori locali e attività autenticamente legate al Made in Italy;
– introdurre obblighi di tracciabilità e certificazione d’origine per tutti i prodotti venduti come “artigianato” o “tipico”, con sanzioni per chi inganna i consumatori;
– lanciare un Fondo micro-impianti e botteghe per agevolare l’apertura e la riqualificazione di spazi artigianali nei centri storici, con contributi a fondo perduto e affitti calmierati iniziali;
– promuovere mercati selezionati e festival del saper fare che diano visibilità al vero artigianato e colleghino produttori locali a circuiti turistici e buyer internazionali;
– sostenere l’aggregazione territoriale (consorzi, cooperative, distretti) per consentire economie di scala, marketing collettivo e accesso agevolato a credito ed export;
– attivare sportelli comunali digitali per la semplificazione amministrativa dedicati alle botteghe artigiane, con tempi certi e procedure accelerate;
– rafforzare i programmi di formazione duale e borse mestieri per giovani e apprendisti, con incentivi alle imprese che li assumono e li formano;
– avviare campagne di educazione al consumo responsabile per turisti e cittadini, spiegando il valore dei prodotti locali rispetto al souvenir usa e getta;
– istituire premi annuali al “Laboratorio del Merito” per le botteghe che meglio coniugano tradizione, innovazione, sostenibilità e impatto territoriale;
– prevedere incentivi fiscali e agevolazioni ai proprietari di locali commerciali nei centri storici che scelgono di affittare i propri spazi a veri artigiani locali, rendendo economicamente più conveniente sostenere il valore territoriale rispetto alla mera logica del profitto a breve termine.
Stop war.
