(AGENPARL) - Roma, 5 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 05 November 2025 Manovra: Cia, batosta per l’agricoltura. Vanificato il credito d’imposta
La bozza della Legge di Bilancio per il 2026 introduce nuovo contributo,
sotto forma di credito d’imposta, destinato esclusivamente alle imprese
attive nella produzione agricola, per l’acquisto di beni strumentali 4.0.
lascerebbe a bocca asciutta le imprese agricole, che determinano il proprio
reddito imponibile su base catastale – cioè in base ai valori catastali del
fondo (reddito dominicale e agrario) – anziché secondo le regole del
reddito d’impresa attraverso il calcolo analitico di costi e ricavi. A
sostenerlo è Cia-Agricoltori.
L’incentivo si rivolge alle imprese del settore primario che effettuano
investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, tecnologicamente
avanzati e interconnessi ai sistemi aziendali. Si tratta, ad esempio, di
trattori a guida autonoma, sistemi di monitoraggio basati su sensori e
droni, software per l’analisi dei dati colturali e soluzioni di irrigazione
di precisione.
Per il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini,
“una manovra così è una batosta per l’agricoltura, vanificando il credito
d’imposta per il settore. Non c’è niente nella legge di Bilancio 2026 che
aiuti davvero il comparto, a cominciare dall’art. 26 che impedisce la
compensazione dei crediti di imposta con i contributi previdenziali e
assistenziali, di fatto principale occasione di recupero per le imprese
agricole”.
Non piace quindi a Cia l’approccio di questa manovra, tradisce chiaramente
un patto con gli agricoltori prima incentivati ad ammodernare, e quindi
investire, ma poi lasciati senza possibilità vera di recuperare le spese.
Oltretutto nella legge di Bilancio, sottolinea Cia, è insufficiente per il
comparto anche il nuovo credito d’imposta, previsto per investimenti in
beni strumentali per il settore (art. 96). Nell’apprezzare gli intenti del
Governo su tale misura, si sottolineano le esigue risorse finanziarie
stanziate, appena oltre i 2 milioni di euro, nonché il carico burocratico e
gli eccessivi adempimenti necessari alla sua attuazione.
“La nostra agricoltura è al palo. Servono interventi più concreti,
strategici e di lungo periodo per aiutare un settore sotto pressione – ha
aggiunto Fini – Apprezziamo le proroghe fiscali in Manovra, quella
dell’esenzione dal pagamento dell’Irpef agricola, come dall’accisa sul
gasolio per le attività nei campi, ma serve più coraggio da parte delle
istituzioni per dare una sferzata ai conti agricoli, sempre più segnati
dagli alti costi di produzione e dall’instabilità commerciale”.
Per questo, nel dossier di Cia compaiono tra le proposte il rifinanziamento
del Fondo per filiere agricole e la gestione delle crisi di mercato; la
richiesta di nuovi investimenti in favore di comparti strategici, ma in
estrema crisi, come il cerealicolo; la proroga, dimenticata, del
rifinanziamento della Zes Agricola; oltre a sostegni adeguati contro
fitopatie ed epizoozie e a nuove risorse su “Più impresa” per supportare
giovani e donne del comparto.
