(AGENPARL) - Roma, 5 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 05 November 2025 Le particolarità
I Lipizzani sono più di semplici cavalli: sintetizzano mirabilmente, da secoli, cultura
e natura, forza e bellezza. Creati dall’uomo attraverso selezioni mirate, sono celebri per il loro portamento maestoso e il legame profondo con le tradizioni classiche
dell’equitazione di alta scuola. Alla nascita presentano un mantello scuro – morello, baio o grigio – che con il tempo si schiarisce, fino a diventare completamente
grigio (cioè bianco candido per chi guiarda), uno dei tratti più iconici della razza.
La loro storia romanzesca e le loro caratteristiche genetiche sono connesse alle vicende
d’Europa e non è un caso se, nel dicembre
2022, 8 Paesi europei, tra cui l’Italia, sono
riusciti a far inserire la tradizione dell’allevamento del cavallo Lipizzano nella lista del
Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO.
Il carattere e il temperamento
Il cavallo Lipizzano è tra i più apprezzati al mondo, grazie al suo temperamento equilibrato che combina docilità, energia ed intelligenza, permettendogli di instaurare
un forte legame con il cavaliere, di rispondere con sensibilità all’addestramento
e di apprendere rapidamente.
Di taglia media, si distingue anche per l’andatura alta ed elastica, caratterizzata da
una marcata azione del ginocchio e da un’eccezionale leggerezza nei movimenti che
gli conferiscono un portamento armonioso ed una naturale eleganza.
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Il cavallo Lipizzano:
biodiversità e storia fanno spettacolo
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E’ robusto, resistente e longevo ed eccelle nelle discipline classiche dell’equitazione
come alta scuola, dressage e attacchi leggeri.
Storia di una razza imperiale
La razza Lipizzana nasce nel 1580 a Lipizza, località dell’attuale Slovenia, quando
l’Arciduca Carlo II d’Asburgo fondò un allevamento destinato a rifornire di cavalli la
corte imperiale, attraverso un ambizioso programma di incroci. Il sito fu scelto per
il clima favorevole, i pascoli di qualità e la vicinanza al porto di Trieste, che facilitava
l’importazione di cavalli spagnoli, allora molto ricercati. Nei decenni successivi, anche grazie all’interesse dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria e del consorte Francesco di Lorena, la razza si definì sempre più.
Nel corso del Settecento, furono selezionati sei
stalloni capostipiti — Pluto, Conversano, Maestoso, Favory, Neapolitano e Siglavy — da cui
discendono ancora oggi tutte le linee classiche
della razza. Anche le genealogie femminili furono
tracciate con rigore, garantendone la purezza.
Lipizza divenne italiana alla fine della prima guerra
mondiale, ma nel 1943, nel corso della seconda,
i tedeschi portarono i cavalli di Lipizza a Hostau,
in territorio ceco. Quando nel ‘45, dopo Yalta, la
regione passò sotto il controllo dei Russi, la popolazione abbandonò quelle zone, mettendo in
grave pericolo l’allevamento. E’ a questo punto
che il Generale USA George Patton, nonostante
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l’opposizione dell’Alto Comando, con un’azione fulminea il 28 aprile 1945 carica
i cavalli su vagoni ferroviari e li trasferisce, insieme ai libri contenenti la loro genealogia, a Linz, in Austria, da dove nel 1948 raggiungeranno la Scuola di Cavalleria
dell’Esercito di Pinerolo.
Nel 1955, per consentirne la conservazione, i riproduttori Lipizzani vennero trasferiti al Ministero dell’Agricoltura e tenuti nell’Allevamento Statale del Cavallo
Lipizzano (ASCAL) a Montelibretti, nei pressi di Roma, affidato al CREA. Qui
si continua a proteggere e valorizzare una razza che rappresenta un patrimonio
genetico, storico e culturale di rilevanza internazionale.
Il ruolo del CREA
Dal 1955, quello che oggi è il Centro di Ricerca
Zootecnia e Acquacoltura del CREA gestisce l’Allevamento Statale del Cavallo Lipizzano (ASCAL),
situato a Casali Nuovi di Montemaggiore, vicino a
Montelibretti, a pochi chilometri da Roma. Attualmente conta 92 esemplari, di cui 60 femmine e
32 maschi, con un tasso medio annuo di nascite
di circa 15 puledri. A prendersi cura di loro un team
dedicato e altamente qualificato di 7 persone.
I cavalli qui allevati rappresentano un vero e proprio
“nucleo di conservazione” della razza, unico al
mondo per integrità e valore genetico. Si tratta,
infatti, di un gruppo di animali mantenuto in completo isolamento genetico da oltre 120 anni, con genealogie perfettamente
documentate che risalgono fino al XVIII secolo. Le linee di sangue presenti
nell’allevamento derivano tutte dagli esemplari allevati nella storica scuderia
imperiale di Lipizza prima del 1919, rendendo l’ASCAL l’unico allevamento
al mondo che conserva in purezza queste origini.
L’obiettivo dell’allevamento è la tutela del
cavallo di tipo barocco, unendo tradizione e
innovazione. Il CREA applica metodologie
scientifiche avanzate, come la genetica di
popolazione e la genomica, per garantire
la selezione dei migliori riproduttori e il
mantenimento della variabilità genetica.
L’Allevamento Statale del Cavallo Lipizzano non è solo un centro di selezione,
ma un vero museo vivente, che unisce scienza, cultura e passione per uno dei
cavalli più affascinanti della storia.
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