(AGENPARL) - Roma, 5 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 05 November 2025 (ACON) Palazzolo dello Stella (Ud), 5 nov – “Il 4 novembre ci
ricorda che la libert? e la pace non sono conquiste scontate ma
frutti di sacrifici che non dobbiamo dimenticare”. ? quanto
affermato dal presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin,
intervenendo a Palazzolo dello Stella in occasione della Giornata
dell’Unit? Nazionale e delle Forze Armate.
Una mattinata di memoria e partecipazione ha unito la comunit?
nel cortile dell’Istituto comprensivo di via Roma, dove si ?
svolta la cerimonia di commemorazione aperta dall’alzabandiera e
dalla Santa Messa e seguite dal corteo lungo le vie del paese,
accompagnato dalla Fanfara della Brigata Alpina Julia.
“Essere qui, tra i cittadini, le Forze dell’Ordine e soprattutto
i giovani, significa riaffermare l’importanza del senso di
comunit? e del servizio al Paese. Sono valori che oggi pi? che
mai devono guidare le nostre scelte, pubbliche e private”, ha
sottolineato Bordin.
Protagonisti della cerimonia anche gli studenti delle scuole, che
hanno partecipato con riflessioni dedicate alla pace e alla
memoria dei caduti. Al termine, gli interventi delle autorit?
hanno suggellato il momento pi? solenne della giornata, alla
presenza del sindaco di Palazzolo dello Stella, Franco D’Altilia,
della sindaca di Muzzana del Turgnano, Ginziana Buffon, e dei
rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle istituzioni del
territorio.
Bordin ha poi ribadito il ruolo fondamentale delle nuove
generazioni nella custodia della memoria. “La presenza degli
studenti – ha evidenziato – d? forza e continuit? a queste
celebrazioni. ? attraverso la consapevolezza storica che si
costruisce un futuro fondato sulla responsabilit? e sulla
coesione nazionale.”
Il presidente dell’Assemblea legislativa Fvg ha voluto anche
richiamare il valore del ricordo e della riconoscenza verso chi
ha sacrificato la propria vita per la Patria. “In questi giorni,
paese per paese, celebriamo il 4 novembre davanti a monumenti che
riportano nomi di persone che spesso non conosciamo. Ma ? proprio
quel gesto di memoria – ha sottolineato – che ci permette di dire
