(AGENPARL) - Roma, 4 Novembre 2025Prende vita dal 6 all’8 novembre in Piazza del Popolo il progetto “Piazza del Popolo Santuario Urbano della Bellezza”, promosso dalla Chiesa degli Artisti. L’inaugurazione simbolica coincide con l’arrivo del “Villaggio della Prevenzione”, l’iniziativa gratuita organizzata da Campus Salute ETS che trasformerà la piazza in un polo sanitario solidale con 20 ambulatori a disposizione di tutti.
Ma perché un’iniziativa sanitaria diventa il cuore dell’inaugurazione di un “Santuario della Bellezza”?
«Perché noi – spiegano dal Comitato della Chiesa degli Artisti-, crediamo che la Bellezza autentica non sia solo una questione estetica, ma una forza etica e relazionale. È la bellezza di una “relazione di cura” che si fa gesto concreto, gratuito e compassionevole. Scopriamo questa Bellezza nell’atto gratuito del medico, dell’infermiere, dell’operatore sanitario che mette a disposizione il proprio sapere e il proprio tempo non per un tornaconto, ma per il bene dell’altro».
E incalza, il vescovo Antonio Staglianò, rettore della Chiesa degli artisti: «Questa non è un’immagine astratta. Pensiamo a quanta Bellezza si è manifestata, come una luce potente nel buio, durante la pandemia di Covid: medici, infermieri e operatori che hanno rischiato e, in molti casi, donato la propria vita per “servire” in un momento di drammatica emergenza. In quel “farsi carico” dell’altro, nel suo estremo sacrificio, risplende l’amore più puro. Ecco la Bellezza che salva il mondo: l’amore che si fa servizio fino all’eroismo». E ancora, ribadisce il vescovo «In questo riconosciamo la traccia più vivida dell’amore cristiano, quello di Gesù Cristo, che ha donato interamente Sé stesso per amore dell’umanità. La Croce non è solo sofferenza; è il culmine della Bellezza divina che si offre per salvare. È lo stesso amore che, in misura umana ma reale, anima chi si prende cura del fratello sofferente».
Ed ecco l’interpretazione originale della famosa frase di Dostoevskij sulla bellezza: «Questa Bellezza, purtroppo, a volte viene rifiutata o non riconosciuta, come magistralmente illustrato da Fëdor Dostoevskij ne L’Idiota. Il giovane nichilista Ippolit, malato e morente, di fronte alla bontà silenziosa e all’amore operoso del principe Miškin, si ribella. La sua domanda sarcastica —così la interpreto io: “È forse questa la ‘bellezza’ che salverà il mondo?” — è il grido di disperazione di chi non vuole arrendersi all’evidenza di un Amore che lo redime proprio nella sua debolezza. La risposta del romanzo, e la nostra, è proprio “sì”: la salvezza sta in quell’amore gratuito, in quell’accoglienza che il principe incarna, che si fa prossimità e cura. È la Bellezza umile che vince il cinismo».
Il Villaggio della Prevenzione incarna esattamente questa Bellezza salvifica.
• I 20 ambulatori gratuiti sono altrettanti segni di una comunità che non abbandona i suoi membri più fragili.
• L’impegno per la prevenzione è un atto di amore verso il prossimo, un voler proteggere e custodire il dono della vita.
• La rete di collaborazioni (dalle istituzioni sanitarie al volontariato) è un’espressione di quella “relazione di cura” che costruisce il bene comune.
Inquadrare questa iniziativa nel nostro Santuario Urbano della Bellezza significa affermare che Piazza del Popolo, cuore di Roma, non è santuario solo per le sue opere d’arte architettoniche, ma per le “opere d’arte viventi” della carità e della solidarietà umana. Qui, la Bellezza non è solo da ammirare, ma da praticare. È la Bellezza del Vangelo che, attraverso il gesto concreto di un medico volontario, continua a “salvare il mondo”, offrendo a tutti un segno tangibile di speranza e di quell’Amore più grande che dà senso a tutto.