(AGENPARL) - Roma, 4 Novembre 2025(AGENPARL) – Tue 04 November 2025 CASTAGNE, COLDIRETTI VITERBO: PRODUZIONE IN AUMENTO, MA PREZZI IN CALO E PEZZATURA RIDOTTA
In aumento nella Tuscia la produzione delle castagne nella campagna 2025, ma prezzi in calo con quotazioni più basse rispetto allo scorso anno e pezzature ridotte a causa del clima. In questo contesto Viterbo si conferma comunque baricentro della castanicoltura regionale, con la Castagna di Vallerano DOP a fare da riferimento per qualità e identità territoriale, accanto alla quale troviamo anche il Marrone dei Monti Cimini (Pat) e il Marrone di Latera (Pat), nei pressi del Lago di Bolsena. Da ricordare, tra le varietà della Tuscia anche quella del Marrone Premutico.
Nel Lazio, stando ad un’elaborazione di Coldiretti Viterbo su dati Istat, sono oltre 4.200 gli ettari coltivati a castagno da frutto, con una produzione che lo scorso anno ha fatto registrare un raccolto di 38.280 quintali. La provincia di Viterbo guida per estensione e raccolta con 2.300 ettari la classifica regionale e lo scorso anno ha prodotto oltre 17.500 quintali.
I prezzi all’origine e all’ingrosso risultano, però, in calo rispetto al 2024, coerentemente con un’ampia disponibilità nazionale. Ai produttori vengono riconosciuti circa 2 euro al chilo, con una flessione di circa il 10% rispetto all’anno scorso. Al dettaglio, le quotazioni oscillano tra 4 e 7 €/kg, con punte fino a 10 €/kg per i marroni di fascia superiore.
“Nei Cimini la stagione è stata generosa – spiega la presidente di Coldiretti Viterbo, Maria Beatrice Ranucci -. Al contrario, le quotazioni ai produttori risultano inferiori rispetto allo scorso anno, complice il clima mite e una disponibilità nazionale più ampia. Per questo chiediamo a cittadini e ristorazione di orientare gli acquisti sulla filiera locale, dalla Castagna di Vallerano DOP ai marroni dei nostri castagneti, privilegiando i Mercati di Campagna Amica e i punti vendita del territorio”.
La scelta quotidiana di castagne e marroni della Tuscia sostiene il lavoro delle imprese, mantiene vivi i boschi e mette in tavola un prodotto che racconta il territorio. Coldiretti Viterbo invita a privilegiare canali di prossimità, tracciabilità e stagionalità per trasformare un’annata abbondante in valore diffuso per la comunità.
“È una scelta che sostiene imprese e boschi – conclude Ranucci – presidia la montagna e tutela un’eccellenza identitaria. Come Coldiretti siamo al fianco dei castanicoltori: servono manutenzione dei castagneti, viabilità rurale, contrasto alle fitopatie e promozione mirata, perché il valore generato arrivi davvero dal bosco alla tavola. Il Consiglio è di verificare sempre l’etichetta d’origine, per evitare prodotti esteri venduti come italiani”.
Per scegliere prodotto italiano il consiglio di Coldiretti è di verificare l’etichetta d’origine sulle castagne in vendita, anche per evitare di mettere nel piatto senza saperlo quelle di provenienza estera, soprattutto da Turchia, Grecia, Portogallo e Spagna. Nel 2024, le importazioni hanno superato gli 11 milioni di chili, spesso commercializzati come prodotto italiano, con un impatto significativo sui prezzi riconosciuti ai produttori nazionali. I mercati degli agricoltori di Campagna Amica e le tante sagre locali rappresentano occasioni ideali per acquistare castagne italiane di qualità; chi lo desidera può rivolgersi direttamente alle aziende agricole o partecipare alla raccolta nei boschi per vivere in prima persona questa tradizione. Ancora più problematica è la situazione dei prodotti trasformati, che non sono soggetti all’obbligo di indicare la provenienza in etichetta; per la farina di castagne, in assenza di un codice doganale specifico, è addirittura impossibile sapere con certezza il volume degli arrivi dall’estero.