(AGENPARL) - Roma, 4 Novembre 2025(AGENPARL) – Tue 04 November 2025 In Italia 4 su 10 non sono titolari uniche di un conto corrente
(ACON) Trieste, 4 nov – “Siamo particolarmente soddisfatti
dell’intensit? e della qualit? del lavoro portato avanti dalla
Commissione per le Pari opportunit?. La sua azione contribuisce a
promuovere la riflessione, il confronto e la crescita collettiva,
creando le condizioni per un autentico avvicinamento verso
l’obiettivo della parit? di genere che considero un valore di
libert? e di democrazia”.
? quanto affermato dal presidente del Consiglio regionale, Mauro
Bordin, intervenendo all’incontro pubblico “Il peso della
violenza economica nella vita delle donne”, ospitato nella sala
Pasolini del palazzo della Regione di Udine e promosso dal Gruppo
di lavoro Salute e Politiche sociali della Commissione regionale
per le Pari opportunit? tra uomo e donna (Crpo Fvg).
L’appuntamento ha rappresentato un’importante occasione di
confronto tra istituzioni, esperti ed esponenti del mondo
sociale, economico e sanitario su una forma di abuso ancora
troppo poco visibile ma fortemente limitante per la libert? e
l’autonomia delle donne.
Nel suo intervento, Bordin ha sottolineato come “il rispetto
reciproco rappresenti una delle sfide pi? attuali della societ?
moderna. Il principio di uguaglianza deve essere un valore
concreto e quotidiano, non soltanto un ideale. Il cammino verso
la piena parit? di genere ? ancora lungo e richiede l’impegno di
tutti. Servono azioni costanti, riconoscimento del lavoro e del
ruolo delle donne in ogni ambito e una cultura condivisa che
valorizzi il contributo di ciascuno” ha aggiunto il presidente
dell’Aula Fvg, ribadendo la vicinanza del Consiglio regionale
alle iniziative volte a promuovere la parit?, l’inclusione e il
rispetto dei diritti fondamentali.
Durante l’incontro sono stati presentati dati e testimonianze che
hanno evidenziato quanto la violenza economica sia centrale nei
percorsi di dipendenza e isolamento delle vittime. “Il 40,2%
delle donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza ha
dichiarato di aver subito anche violenza economica – ha ricordato
Immacolata Tomba dell’associazione Goap Onlus di Trieste -. Il
49% delle donne intervistate riferisce di averne subito almeno
una volta nella vita, percentuale che sale al 67% tra le separate
o divorziate; pi? di una donna su quattro ha subito decisioni
finanziarie prese dal partner senza essere consultata; il 61%
segnala un peggioramento della propria condizione economica dopo
separazione o divorzio, con difficolt? a trovare un reddito
adeguato al sostentamento”.
La professoressa Roberta Nunin, ordinaria di diritto del Lavoro e
coordinatrice del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza
dell’Universit? di Trieste, ha posto l’attenzione sui divari
occupazionali e salariali che alimentano la vulnerabilit?
economica delle donne: “Persistono forti segregazioni verticali e
orizzontali, il 45% delle donne ha un contratto part-time e la
presenza femminile nei settori trainanti dell’economia ? ancora
molto ridotta. In Italia, 4 donne su 10 non sono titolari di un
conto corrente e, tra quelle che lo sono, oltre il 58% possiede
un conto cointestato. ? un quadro preoccupante, con ricadute
anche sul futuro pensionistico e sulla libert? di scelta
individuale”.
“Le donne pi? esposte alla violenza economica sono quelle che
vivono in condizioni di povert?, marginalit? o appartenenza a
gruppi vulnerabili, come migranti e donne con disabilit?” ha
ricordato Lucia Beltrami, psicologa e psicoteraputa Asufc, mentre
Maddalena Ferri, referente per l’educazione finanziaria della
Banca d’Italia e Monica Damian, consulente patrimoniale, hanno
evidenziato “l’importanza di promuovere la cultura finanziaria
come strumento di prevenzione e autonomia, in grado di ridurre le
situazioni di dipendenza e vulnerabilit?”.
“Il tema della violenza economica ? ancora poco riconosciuto ma
sempre pi? rilevante – ha dichiarato la presidente della Crpo,
Dusy Marcolin -. Troppo spesso, nelle famiglie si nascondono
forme di non indipendenza economica che portano a una dipendenza
totale dal capofamiglia. L’autonomia economica ? la base per la
libert? di scelta: per questo ? fondamentale fare rete e
collaborare per affrontare fenomeni che indeboliscono non solo le
donne, ma l’intera comunit?”.
ACON/SM-red
041842 NOV 25
