(AGENPARL) - Roma, 3 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 03 November 2025 *Cnpr forum. “Scuola e famiglia: chi educa al sentimento?”*
*Lucaselli (FdI): “Avanti con il consenso informato dei genitori”*
*Zambito (PD): “Ministero definisca standard educativi”*
*Tassinari (FI): “Fare rete tra famiglie e scuola”*
*Amato (M5s): “Percorsi educativi specifici su questi temi”*
“Prerogativa delle famiglie è la scelta di come e quando iniziare a parlare
dei temi che hanno a che fare con l’educazione al sentimento dei propri
figli. Nelle scuole si deve insegnare il rispetto del prossimo e della vita
in generale. Cosa che non ha a che fare con l’educazione sessuale. I nostri
ragazzi hanno bisogno di modelli che sono sicuramente quelli della famiglia
e della scuola ma quest’ultima non può e non deve sostituirsi alle
famiglie. Ci devono essere protocolli stilati con l’aiuto delle
associazioni che si occupano delle famiglie che hanno disagi educativi al
proprio interno. Educare i bambini al rispetto dell’altro è molto diverso
dall’inculcare la teoria gender o Lgbtq+. E’ fondamentale costruire un
percorso condiviso con linee guida precise. Anche per questo all’interno
delle riforme abbiamo previsto la facoltà del genitore di scegliere se far
partecipare il proprio figlio a percorsi di questo tipo. La scuola è uno
spazio dove si impara la socialità, la conoscenza di sé stessi con
l’obiettivo di formare le giovani menti. Per questo deve essere protettiva
a prescindere”. Sono le parole di *Ylenja Lucaselli*, deputata di Fratelli
d’Italia in Commissione Bilancio a Montecitorio, nel corso del Cnpr forum
“Scuola e famiglia: chi educa al sentimento?”, promosso dalla Cassa di
previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da *Luigi
Pagliuca*.
Il ruolo della scuola è stato sottolineato da *Ylenia Zambito *(Partito
Democratico), segretario della Commissione Affari sociali e Lavoro a
Palazzo Madama: “La famiglia è il luogo principale per l’educazione dei
figli e ciò non deve essere minimamente messo in discussione, soprattutto
dalle istituzioni. Penso, tuttavia, che il contesto familiare non possa
essere l’unico luogo di educazione. Del resto, la scuola non è solo un
luogo dove si apprendono nozioni ma è il luogo dell’educazione per
eccellenza. Io considero estremamente importante che a scuola si dedichi
anche del tempo per l’educazione all’affettività e la sessualità. Dobbiamo
tener presente che gli strumenti che i ragazzi hanno a disposizione sono
potentissimi, di solito i giovani apprendono da soli attraverso Internet
per cui non comprendo chi si professa contrario all’educazione
all’affettività nelle scuole non considerando che forse sarebbe meglio che
i nostri figli imparassero da lì piuttosto che sui siti pornografici.
Troppo semplice criticare questa sorta di insegnamento curriculare partendo
dall’idea che ci sia dell’improvvisazione, dovrebbero essere definiti dal
Ministero degli standard nazionali con tutti gli esperti di queste materie.
Non possiamo non partire dalle evidenze scientifiche”.
Fare rete sono le parole d’ordine per *Rosaria Tassinari*, deputata di
Forza Italia nella Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza:
“Spesso si registra molto pudore nel trattare questi temi, anche tra i
giovani. Sono convinta che la famiglia sia rilevante ma deve collaborare
con gli esperti del settore. Viviamo in un contesto dove i ragazzi entrano
in contatto con queste tematiche sempre più precocemente attraverso i
social. Devono essere per questo tutelati e l’unico modo per farlo è fare
rete tra famiglie, scuola e l’ambiente sociale per educare e prevenire le
violenze di genere. Bisogna altresì cercare di rispettare le tempistiche di
crescita dei figli senza arrivare troppo presto e cercando il supporto
degli esperti. L’importante è mantenere il ruolo centrale della famiglia.
Alla Camera stiamo lavorando sul consenso informato per contrastare il
vuoto educativo. La scuola deve elaborare i temi e avvisare le famiglie per
condividere i programmi perché queste ultime possano svolgere a pieno anche
il ruolo di controllo che hanno. Infine, serve una formazione attenta per
chi opera a livello scolastico. I nostri insegnanti sono tra i migliori in
assoluto ma dobbiamo metterli nelle condizioni di non arrivare in modo
improvvisato su questi temi delicati”.
Strutturare la formazione dei ragazzi è la priorità per *Gaetano
Amato*, deputato
del M5s in Commissione Cultura e Istruzione: “La scuola ha sempre avuto il
compito di formare le nuove generazioni, e questo compito spetta a persone
qualificate, non al web. C’è una grande differenza tra una docente
preparata e l’improvvisazione di chi si informa tra amici o sui social. Le
famiglie oggi affrontano difficoltà quotidiane, spesso concentrate sul
mettere il piatto in tavola, e non possono essere lasciate sole su temi
educativi cruciali. E’ necessaria una formazione strutturata, con programmi
chiari, percorsi dedicati e una visione pedagogica unitaria, perché oggi
regna la confusione e mancano regole condivise. La scuola è un presidio
