(AGENPARL) - Roma, 1 Novembre 2025La polizia tributaria italiana ha annunciato il sequestro di beni per un valore di 1,29 miliardi di euro (circa 1,5 miliardi di dollari) appartenenti a Lagfin, la holding con sede in Lussemburgo che controlla il Gruppo Campari, storico produttore di alcolici fondato nel 1860.
Il provvedimento cautelare è stato disposto da un giudice di Monza, a nord-est di Milano, nell’ambito di un’indagine per presunta evasione fiscale legata a una fusione societaria in cui Lagfin avrebbe assorbito la sua controllata italiana. Secondo quanto comunicato dalla Guardia di Finanza, il sequestro rientra in un’inchiesta più ampia avviata dopo una verifica fiscale sui movimenti societari del gruppo.
In un comunicato diffuso venerdì, Lagfin ha dichiarato che l’indagine è “collegata a una controversia fiscale iniziata circa due anni fa e che non ha mai coinvolto in alcun modo il Gruppo Campari”. La società ha inoltre precisato di aver sempre “agito nel più scrupoloso rispetto di tutte le leggi e regolamenti applicabili, comprese le norme fiscali italiane”, aggiungendo che “si difenderà con vigore”.
Il Gruppo Campari, contattato dai media, non ha rilasciato commenti immediati. Lagfin ha tuttavia sottolineato che, detenendo oltre l’80% dei diritti di voto di Campari, il sequestro “è assolutamente incapace di incidere sulla posizione di azionista di controllo”.
Fondata nel 1995, Lagfin è legata alla famiglia Garavoglia, e il suo scopo principale è mantenere il controllo sul Gruppo Campari, del quale possiede oltre il 50% delle azioni. L’attuale presidente del gruppo è Luca Garavoglia.
Campari, celebre per il suo aperitivo rosso e per il marchio Aperol, è oggi uno dei principali attori mondiali nel settore degli alcolici premium, con un portafoglio che include anche Grand Marnier, vari marchi di tequila e bourbon americani.