(AGENPARL) - Roma, 1 Novembre 2025(AGENPARL) – Sat 01 November 2025 Emergenza idrica: Cia ha conferito a Donato Di Stefano l’incarico di
coordinatore del gruppo lavoro interregionale sulle risorse idriche
dell’Appennino meridionale
Per affrontare l’emergenza idrica Cia-Agricoltori, facendo seguito ad una
serie di iniziative promosse sul tema della gestione dell’acqua, e a
seguito della riunione del Gruppo di lavoro interregionale sulle risorse
idriche dell’Appennino meridionale, svoltasi a Napoli il 26 settembre
scorso, come prima tappa della “Carovana dell’acqua”, ha conferito a Donato
Di Stefano l’incarico di coordinatore del gruppo con il compito di
raccogliere le istanze provenienti dai territori e di promuovere occasioni
di incontro e confronto tra i rappresentanti di Basilicata, Calabria,
Campania, Puglia e Molise. Inoltre, avrà il compito di favorire relazioni e
momenti di dialogo esterni con soggetti istituzionali e con operatori
dotati di competenze nella gestione e pianificazione dei servizi idrici,
così da rafforzare la presenza e la proposta di Cia sui temi strategici
legati all’acqua e alla gestione sostenibile delle risorse idriche
nell’Appennino meridionale. Tutto ciò con l’obiettivo di costruire dal
basso un forte posizionamento di Cia sul tema dell’acqua, utile a
rappresentare e portare le nostre istanze ai diversi livelli istituzionali
— europeo, nazionale, regionale e locale — e a consolidare il ruolo
dell’Organizzazione come interlocutore autorevole nelle politiche per la
gestione integrata e sostenibile delle risorse idriche. “La responsabilità
di coordinare le tematiche afferenti la risorsa idrica per le Regioni del
sud Italia che coincidono con il Distretto idrografico dell’appennino
meridionale – spiega Donato Distefano – risponde ad una logica e ad una
strategia che CIA Agricoltori italiani vuole mettere in campo sul
territorio nazionale sia sul versante della proposta progettuale ed
economica ma anche sul versante professionale e sindacale. Consapevoli
della importanza della risorsa per Cittadini, economie, imprese e territori
in un tempo dove le questioni climatiche e quelli ambientali oltre che
quelli sociali e sanitari assumono centralità e grande rilevanza per la
qualità della vita e la coesione delle Comunità e di territori. Consapevoli
che bisogna dialogare in una logica di area vasta e di interconnessioni
sempre più stringenti fra territori, settori economici e assetti sociali e
demografici, abbiamo intrapreso la grande questione della risorsa idrica
con la carovana dell’acqua quale componente centrale di nuovi modelli
sussidiari e nuove forme di co-progettualità del produrre e del vivere
sociale”. Di qui le prime proposte: il piano invasi deve essere
accompagnato da un impattante programma di efficientamento delle reti e dei
sistemi di consegna e distribuzione delle reti mirate e da complementari
opere di laminazione che assumono importanza strategica nel sistema di
raccolta, rilascio e consegna anche per effetto dei cambiamenti climatici.
A tutto questo – sottolinea Distefano – è opportuno aprire un qualificato e
permanente confronto con i vari soggetti deputati alla governance della
risorsa che oltre ad essere utilizzata in modo responsabile e razionale va
governata secondo principi di equilibrio e sostenibilità per agganciare il
contenuto e le opportunità anche finanziarie dettate dalle linee guida
emanate dall’UE sulla impegnativo dossier che riguarda la “strategia per
la resilienza idrica” che richiama quattro macro obiettivi di cui uno non
vincolante: Ripristinare e proteggere il ciclo delle acque; costruire
un’economia water-smart insieme a cittadini e attori economici; garantire
la risorsa a prezzi accessibili con gestioni sicure e sostenibili.
Obiettivo non vincolante: entro il 2030 migliorare l’efficienza idrica
almeno del 10% in termini di risultati sulle dispersioni, sui consumi e
sulla capacità di accumulo.
Il lavoro di raccordo – dice infine il dirigente Cia – vuole mettersi in
sintonia con questi macro obiettivi e contribuire come mondo agricolo in
dialogo permanente con tutti gli attori della governance di fornire il
nostro contributo come tutori dell’ambiente e del territorio ma anche come
fruitori.
