 (AGENPARL) - Roma, 31 Ottobre 2025
 (AGENPARL) - Roma, 31 Ottobre 2025(AGENPARL) – Fri 31 October 2025 ULTRA FAST FASHION: ALLARME DELLA MODA ITALIANA
Carlo Capasa (CNMI): “L’assenza del pacchetto anti-ultra fast fashion nel
DDL Concorrenza ci preoccupa, ma puntiamo ad un inserimento in
Finanziaria. Va seguito l’esempio francese”.
Milano, 31 ottobre 2025 – La Camera Nazionale della Moda Italiana, per voce del
suo Presidente Carlo Capasa, esprime preoccupazione per la mancata inclusione nel
DDL Concorrenza approvato in Senato delle misure già annunciate dal Governo per
contrastare l’ultra fast fashion, un fenomeno che sta mettendo in seria difficoltà la
filiera del Made in Italy.
“Il Governo e il Ministro Urso avevano assicurato la volontà di intervenire in sede
italiana ed europea per contrastare l’invasione di prodotti fast fashion che stanno
mettendo a rischio il mercato italiano ed europeo della moda di qualità. Avevamo
accolto con soddisfazione l’intenzione di inserire una norma nel DDL Concorrenza,
ma, constatando che ciò non è avvenuto nel recente varo del DDL, probabilmente
anche per problemi tecnici, siamo fiduciosi che la proposta venga accolta in
Finanziaria”, dichiara Carlo Capasa, Presidente di Camera Nazionale della Moda
Italiana.
La proposta di CNMI inviata al Governo – ispirata alla legge francese –
prevede misure concrete per rendere più equa la competizione e più
sostenibile il sistema moda:
1. Una tassa progressiva sui prodotti di ultra fast fashion: 5 euro nel 2025, 6 nel
2027, 7 nel 2028, 8 nel 2029, 9 nel 2030 e 10 euro dal 2031 in poi.
2. Il divieto di promuovere sul web prodotti o aziende di ultra fast fashion e
imporre un’informazione sintetica sull’impatto ambientale e sociale dei
prodotti a rapido o rapidissimo consumo (ultra fast fashion) nelle modalità di
pubblicità e sul packaging dei prodotti.
3. L’onere della prova per le imprese esportatrici, obbligate a dimostrare il
rispetto delle regole ambientali e sociali. L’obbligo di adottare misure a
specchio rispetto agli standard sanitari, sociali e ambientali europei.
Secondo dati aggregati di Cargo Facts Consulting, nel 2024 sono arrivati in Europa
oltre 4,5 miliardi di pacchi di ultra fast fashion, principalmente dalla Cina. Ogni
giorno vengono spedite nel mondo circa 5.000 tonnellate di prodotti – pari a 5
milioni di kg e oltre 30 milioni di capi, ovvero fino a 200 milioni di capi a settimana.
Solo in Francia sbarcano un milione di capi al giorno e in Italia alcune centinaia di
migliaia. Per trasportare questi volumi, ogni giorno viaggiano oltre 100 aerei cargo
Boeing 777 carichi di abbigliamento a rapidissimo consumo.
“È fondamentale agire immediatamente per difendere la filiera italiana, i lavoratori
e la sostenibilità. L’ultra fast fashion non è solo un tema economico, ma una
questione etica e ambientale. Il Made in Italy va tutelato con regole che
garantiscano equità e rispetto per chi produce nel solco della qualità e della
responsabilità”, conclude il Presidente di CNMI.
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