(AGENPARL) - Roma, 31 Ottobre 2025(AGENPARL) – Fri 31 October 2025 (ACON) Trieste, 31 ott – “? di un’anno fa l’interrogazione a
risposta immediata, sollecitata dalla popolazione locale che si
era costituita in comitato, con cui chiedevo alla Giunta
regionale del Fvg, e in particolare all’assessore Scoccimarro, in
base a quali norme vigenti andasse quantificato il valore minimo
possibile della plastica presente nei sovvalli destinati alla
combustione, ai fini della tutela della salute pubblica e della
protezione dell’ambiente dell’impianto di Bioman, sito in Comune
di Maniago, nel Pordenonese”. Cos? in una nota la consigliera
regionale Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra),
all’indomani dell’archiviazione della procedura di Autorizzazione
integrata ambientale (Aia) relativa alla realizzazione di un
inceneritore a biomasse.
“Gi? nel febbraio del 2024 – rammenta Pellegrino – avevo
sollevato la questione rilevando come fosse inaudito giocare a
rimpiattino con la salute e i diritti dei cittadini attorno al
nuovo progetto dell’impianto di Bioman, classificato nei
documenti della Regione come una modifica dell’impianto di
recupero di rifiuti urbani non pericolosi e rifiuti speciali non
pericolosi, con relativa produzione di energia elettrica e
biometano da fonti rinnovabili per la realizzazione dell’impianto
di produzione di calore con cogenerazione per teleriscaldamento
urbano”.
“Oggi apprendiamo con soddisfazione la notizia
dell’archiviazione. Una decisione, questa, che tutela il
territorio e conferma la fondatezza delle criticit? emerse. Va
sottolineato – aggiunge la consigliera – che l’archiviazione ?
avvenuta perch? la Bioman non ha presentato le integrazioni
richieste dagli organi preposti, nonostante fossero state
concesse alla ditta numerose proroghe”.
“Ci auguriamo che non ci siano nuove riproposizioni fuori scala
da parte del proponente per rispetto dei cittadini e delle
cittadine, a cui va un plauso – afferma l’esponente di Avs – per
non aver abbassato la guardia davanti a un’evidente richiesta che
non aveva supporto legislativo, ma anche dell’ambiente.
Quest’ultimo non ha pi? margini per sostenere un forte impatto
dovuto a scelte industriali che non tengono conto delle norme
ecosistemiche”.
ACON/COM/rcm
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