(AGENPARL) - Roma, 30 Ottobre 2025(AGENPARL) – Thu 30 October 2025 COMUNICATO STAMPA
GIORNATA MONDIALE DEL RISPARMIO: ANCORA TROPPI OSTACOLI PER L’ACCESSO DEGLI IMMIGRATI AI SERVIZI FINANZIARI
Fondazione ISMU ETS presenta “Bussate e vi sarà aperto? Il (mis)match tra sistemi finanziari territoriali e bisogni degli immigrati”, il nuovo report del Progetto PAF! che fotografa il divario tra sistema finanziario e bisogni della popolazione con background migratorio e suggerisce i possibili interventi migliorativi
Milano, 30 ottobre 2025. Aprire un conto corrente, chiedere un prestito, sottoscrivere una polizza assicurativa. Operazioni quotidiane per molti, ma ancora oggi un percorso a ostacoli per una parte consistente della popolazione con background migratorio in Italia. È quanto emerge dal report Bussate e vi sarà aperto? Il (mis)match tra sistemi finanziari territoriali e bisogni degli immigrati”, che Fondazione ISMU ETS presenta in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio (31 ottobre).
Lo studio è stato realizzato nell’ambito del Progetto PAF! – Programma di Alfabetizzazione Finanziaria, cofinanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2021-2027 e che vede come ente capofila il Consorzio La Rada in partenariato con Fondazione ISMU ETS, CIR – Consiglio Italiano per i Rifugiati, CONNGI – Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane e Associazione Franco Verga – APS (C.O.I.).
Diretta dalla professoressa Laura Zanfrini, responsabile Settore Economia, Lavoro e Welfare di Fondazione ISMU ETS, e condotta in collaborazione con i ricercatori Augusto Cocorullo, Chiara Formichi e Andrea Viola, la ricerca analizza il rapporto tra persone con background migratorio e sistemi bancari e assicurativi in quattro aree chiave del Paese – Catania, Milano, Roma e Salerno – attraverso indagini quantitative, oltre trenta interviste a servizi finanziari e una serie di focus group che hanno raccolto mediatori culturali, richiedenti asilo, membri della c.d. “seconda generazione”. Ne emerge un divario ancora profondo tra la realtà di un Paese sempre più multiculturale e la persistente difficoltà di accesso ai servizi finanziari da parte dei cittadini con background migratorio. Infatti, mentre da una parte si osserva un progressivo aumento dell’accesso ai servizi bancari e assicurativi da parte di questi ultimi, favorito soprattutto da una crescente stabilità in Italia e dal ruolo trainante delle nuove generazioni, dall’altra persistono barriere strutturali, linguistiche, culturali e organizzative che ostacolano una piena inclusione finanziaria.
La domanda di servizi finanziari. Dalle testimonianze raccolte nei territori emerge che i prodotti maggiormente utilizzati dalle persone con background migratorio sono il conto corrente, necessario per l’accredito dello stipendio e la gestione delle spese quotidiane, i piccoli prestiti e le polizze assicurative, soprattutto quelle obbligatorie per i veicoli. La domanda di servizi finanziari è un segnale di un progressivo radicamento nel Paese. Pur mantenendo legami economici e affettivi con il Paese d’origine, molti cittadini con background migratorio mostrano oggi una maggiore propensione a investire i loro risparmi in Italia, soprattutto quando la loro presenza è stabile. Questo processo è sostenuto anche dalle nuove generazioni, che fungono da ponte linguistico e culturale, facilitando il rapporto con istituzioni bancarie e assicurative e contribuendo a normalizzare l’uso degli strumenti finanziari.
Servizi ancora poco inclusivi. Accanto a questi segnali positivi numerose sono le criticità da segnalare. Il rapporto tra persone con background migratorio e intermediari finanziari sconta il peso delle barriere linguistiche – ancora insufficiente è la presenza di operatori di front office in grado di comunicare nelle principali lingue straniere, e spesso gli stranieri hanno una conoscenza elementare dell’italiano –, del basso grado di competenza finanziaria e della distanza con le pratiche in uso nei Paesi d’origine. Banche e assicurazioni, a loro volta, raramente dispongono di materiale informativo multilingue, di operatori formati per interfacciarsi con un’utenza straniera e adeguatamente informati sulle norme che garantiscono il diritto alla bancabilità anche per chi, ad esempio, è in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno o degli esiti della domanda d’asilo. Gli istituti finanziari finiscono così con l’essere percepiti come poco “migrant friendly”, e rischiano di trascurare un segmento potenziale di clientela – quello appunto delle persone con background migratorio – già oggi rilevante e destinato a crescere.
Un alto rischio di truffe. In questo contesto, le reti informali svolgono un ruolo centrale. Molte persone coinvolte nello studio hanno dichiarato di affidarsi a connazionali o associazioni comunitarie per superare difficoltà burocratiche e linguistiche. Queste reti facilitano l’accesso ai servizi e permettono di individuare sportelli o operatori considerati più disponibili e rispettosi. Tuttavia, l’eccessivo ricorso a canali informali può esporre a pratiche rischiose: prestiti non regolamentati, truffe o offerte ingannevoli, spesso aggravate da scarsa trasparenza o aggressività commerciale.
Un altro problema riguarda il blocco dei conti in caso di morte del titolare senza familiari in Italia: in TALE EVENIENZA si potrebbe prevedere contrattualmente il rilascio delle somme necessarie al rimpatrio della salma. Nel report viene, inoltre, segnalata l’esigenza di strumenti finanziari mirati, come mutui accessibili senza garanzie elevate, prodotti per il trasferimento delle rimesse attraverso canali bancari e soluzioni compatibili con i principi religiosi, in particolare per i clienti musulmani, oggi costretti spesso a rivolgersi a circuiti informali o banche estere.
Proposte. Nonostante le criticità, le esperienze positive dimostrano che un rapporto di fiducia tra cittadini con background migratorio e istituti finanziari è possibile. Secondo molti operatori intervistati, quando queste persone sperimentano relazioni positive con banche o assicurazioni, tendono a mantenere nel tempo il legame con tali istituti, ampliando gradualmente l’utilizzo dei servizi e diventando clienti fidelizzati, talvolta anche nel passaggio tra generazioni.
Un ruolo centrale in questo processo è attribuito all’alfabetizzazione finanziaria di base. Promuovere percorsi formativi trasversali, evitando approcci che rischino di stigmatizzare gli stranieri come categoria “debole”, potrebbe aiutare a favorire autonomia gestionale, consapevolezza economica e riduzione della dipendenza da intermediari informali potenzialmente poco trasparenti. La formazione finanziaria potrebbe contribuire anche a prevenire un uso improprio dei servizi bancari, come il ricorso agli sportelli fisici per operazioni semplici o gestibili in autonomia tramite strumenti digitali.
Prioritaria, per estendere l’accesso ai canali digitali, è la disponibilità di applicazioni e piattaforme in più lingue, ma anche di materiale informativo e operatori multilingue, così da rispondere alle esigenze di utenti con competenze linguistiche diversificate.
La formazione del personale, l’introduzione di mediatori linguistico-culturali negli sportelli, la produzione di materiale informativo semplificato e multilingue e il reclutamento di personale con background migratorio potrebbe poi aiutare a rendere il sistema più inclusivo.
Il Progetto PAF! – Programma di Alfabetizzazione Finanziaria nasce proprio per colmare la persistente difficoltà di accesso ai servizi finanziari da parte dei cittadini con background migratorio, promuovendo azioni di formazione, informazione e co-progettazione di servizi finanziari più accessibili. Nei quattro territori coinvolti sono previsti corsi di educazione finanziaria, percorsi di capacity building per operatori bancari e assicurativi, workshop con giovani di seconda generazione e attività di sensibilizzazione rivolte al pubblico. L’obiettivo è costruire un sistema finanziario più inclusivo, interculturale e consapevole, in cui la piena inclusione finanziaria diventi parte integrante dei percorsi di integrazione sociale.
Il report completo “Bussate e vi sarà aperto? Il (mis)match tra sistemi finanziari territoriali e bisogni degli immigrati” e i due Policy Brief formulati in base ai risultati dello studio sono disponibili a questo link: https://www.ismu.org/bussate-e-vi-sara-aperto-il-mismatch-tra-sistemi-finanziari-territoriali-e-bisogni-degli-immigrati/.
LINK UTILI
https://www.ismu.org/chi-siamo/
http://conngi.it/chi-siamo/
https://www.associazioneverga.org/chi-siamo/fondazione-verga/
PER INFO: http://www.progettopaf.it
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Tamara Ferrari
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