 (AGENPARL) - Roma, 30 Ottobre 2025
 (AGENPARL) - Roma, 30 Ottobre 2025(AGENPARL) – Thu 30 October 2025 *Cop30, Costa (M5S): “La reputazione dell’Italia passa dal rispetto degli
impegni”Appello al Governo: confermare i contributi e accelerare
l’erogazione del Fondo clima*
Roma, 30 ott.— «Oggi è un momento importante di riflessione sullo stato
della diplomazia climatica». A dichiararlo è Sergio Costa, aprendo i lavori
del convegno “Clima, Diplomazia, Finanza, Sviluppo: l’Italia alla prova
della COP30”, dedicato alla posizione dell’Italia in vista
dell’appuntamento di Belém (Brasile), dal 10 al 21 novembre 2025.
Costa ha ricordato i vent’anni dall’entrata in vigore del Protocollo di
Kyoto e i dieci anni dall’Accordo di Parigi, sottolineando: «Lo spirito di
collaborazione internazionale che ha ispirato il grande risultato politico
dell’Accordo di Parigi appare indebolito dal riemergere dei nazionalismi e
da nuovi allarmanti venti di guerra». Al tempo stesso ha rimarcato:
«Eppure, in questo quadro che sembra così fosco, la transizione climatica
va comunque avanti ed è una bella notizia, sospinta dalle innovazioni
tecnologiche, dall’economia, dalla finanza, dalle imprese e dalle comunità
di tutto il mondo».
Il Vicepresidente della Camera ha richiamato la valenza strategica
dell’affidabilità internazionale e ha ricordato gli impegni presi in
passato sulla finanza climatica: «Il Fondo italiano per il clima, quello
più corposo, è stato istituito nel 2022 con una dotazione di 840 milioni di
euro l’anno, per un totale di 4,2 miliardi di euro fino al 2026. L’anno
dopo la Presidente del Consiglio ha promesso di voler contribuire con 300
milioni di euro al Green Climate Fund e 100 milioni di euro al Fondo per le
Perdite e i Danni. Risorse ingenti, molto significative».
«Tuttavia — continua Costa — finora è stato effettivamente stanziato solo
un terzo di tutte le risorse di cui abbiamo parlato. E il resto? E dove
sono questi altri fondi? Quando verranno stanziati?» «L’Italia rimane uno
dei pochissimi Paesi che ancora non ha confermato i propri impegni nei
confronti del Green Climate Fund e del Fondo per le Perdite e i Danni.
Questi ritardi riducono il valore reale degli impegni presi dall’Italia,
minano la fiducia nella cooperazione multilaterale, ritardano l’urgente
azione internazionale per il clima e affievoliscono la credibilità
politico-diplomatica sullo scacchiere internazionale del nostro Paese».
Le proposte operative sono nette: «Per rafforzare la propria credibilità e
dare nuovo impulso alla cooperazione internazionale in un contesto
geopolitico così complesso, l’Italia dovrebbe confermare con urgenza e
prima della COP30 tutti gli impegni non ancora formalizzati verso i fondi
multilaterali, accelerare l’erogazione del Fondo italiano per il clima e
definire un obiettivo di contributo per il 2030».
«È inoltre essenziale — sottolinea Costa — che tutti i finanziamenti per il
clima rendicontati siano effettivamente destinati a iniziative che
contribuiscono agli obiettivi climatici. Mi riferisco in particolare a
quella quota parte del Fondo italiano per il clima destinata al Piano
Mattei». Sul piano parlamentare, Costa ha aggiunto: «Abbiamo presentato con
spirito costruttivo una mozione parlamentare che vuole dare un contributo
d’idea al Governo per mantenere alta la reputazione internazionale
dell’Italia nell’ambito della diplomazia climatica», invitando tutte le
forze a sostenerla.
L’appello finale è rivolto a Palazzo Chigi: «Mi rivolgo infine alla
Presidente del Consiglio affinché gli sforzi di questi anni compiuti
dall’Italia non vengano sacrificati sull’altare dell’appartenenza o
dell’opportunismo politico. Prestarsi al gioco di chi punta a indebolire
l’Europa e con essa la sua capacità di leadership globale sul clima non
farà altro che macchiare l’immagine e la reputazione dell’Italia agli occhi
del resto del mondo. L’Italia può rappresentare, per storia e per capacità,
un centro gravitazionale di proposte di aggregazione diplomatica di
assoluto profilo internazionale», conclude Costa.
*Roberto Malfatti*
*Comunicatore politico e sociale*
