(AGENPARL) - Roma, 30 Ottobre 2025(AGENPARL) – Thu 30 October 2025 COMUNICATO STAMPA
30 ottobre 2025
Nelle prime ore della mattinata odierna, il personale del Raggruppamento Operativo
Speciale Carabinieri, del Reparto di Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione di Milano
Opera, del Nucleo investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria, con la collaborazione
del personale del Comando Provinciale Carabinieri Milano e del Commissariato di P.S. di
Milano Ticinese, hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei
confronti di 19 soggetti, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano su richiesta della
Direzione Distrettuale Antimafia meneghina.
L’operazione antidroga, coordinata dalla Procura di Milano, rappresenta l’epilogo di una
corposa e meticolosa attività di indagine svolta dalla Polizia Penitenziaria della Casa di
Reclusione di Milano – Opera ed ha riguardato una piazza di spaccio legata
all’organizzazione criminale della nota famiglia criminale dei Calaiò, che aveva base
operativa all’interno del quartiere Barona ed esercitava la propria attività anche al di fuori
del territorio milanese, organizzata e diretta da una donna ritenuta tra le figure di vertice
della medesima organizzazione. La donna non era stata interessata dai provvedimenti
limitativi della libertà personale durante l’esecuzione delle precedenti misure cautelari a
carico degli uomini del clan dei Calaiò eseguite nell’aprile 2023 e febbraio 2024.
Di fatto, immediatamente dopo l’esecuzione dei provvedimenti di fermo operati dai Carabinieri del R.O.S. nell’aprile del 2023 e gli arresti della Polizia Penitenziaria del febbraio del
2024, è stata avviata un’attività tecnica di intercettazione ambientale in carcere a seguito
della quale sono stati acquisiti elementi che, oltre a confermare la piena appartenenza della
donna al sodalizio criminale dei Calaiò, destinataria dell’odierna misura cautelare e capo
della piazza di spaccio, ha consentito di acclarare il collegamento attivo tra i vertici della
famiglia Calaiò detenuti e la donna stessa, che gestiva la piazza di spaccio per loro conto
con struttura verticistica e attribuzione di ruoli e compiti ben definiti (approvvigionamento
stupefacente, confezionamento, trasporto e distribuzione). Da qui gli approfondimenti investigativi che hanno portato all’emissione della misura cautelare oggi eseguita nei confronti della donna e del suo gruppo di accoliti, tutti operanti prevalentemente nel territorio
della Barona.
I provvedimenti eseguiti sono stati adottati nella fase delle indagini preliminari e sono suscettivi di impugnazione. Pertanto, fino a sentenza definitiva, gli indagati devono essere
considerati innocenti.