(AGENPARL) - Roma, 29 Ottobre 2025(AGENPARL) – Wed 29 October 2025 Legge di Bilancio 2026: la Camera Nazionale della Moda Italiana presenta
al Governo 13 proposte per il settore
Milano, 29 ottobre – La Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) ha inviato al Governo, come ogni
anno in occasione della presentazione della Legge di Bilancio, un documento contenente proposte
prioritarie ed essenziali per il comparto moda, con l’obiettivo di offrire ai decisori politici suggerimenti
concreti e soluzioni operative a sostegno delle imprese e dell’intera filiera produttiva. In questo momento
è necessaria, infatti, una risposta legislativa forte e strutturata: in particolare, una norma specifica dedicata
alla Filiera della Moda, che tuteli e riconosca il valore di chi opera correttamente e garantisca certezza del
diritto e strumenti concreti per affrontare le sfide attuali e future delle imprese del comparto.
Il quadro economico e geopolitico attuale rende questa edizione della Legge di Bilancio particolarmente
delicata. Le tensioni internazionali, i dazi commerciali, la contrazione dei consumi in alcuni mercati chiave
nonché l’impatto crescente dell’ultra fast fashion stanno generando un contesto complesso per uno dei
settori industriali più rappresentativi dell’economia nazionale. Dopo due anni difficili, il sistema moda
si trova ad affrontare sfide che non possono più essere gestite con interventi frammentari, ma che
richiedono misure strutturali.
Con questo spirito, CNMI ha sottoposto all’attenzione del Governo tredici proposte che delineano una
strategia organica di medio-lungo periodo, volte a rafforzare la competitività del Made in Italy. A differenza
della crisi pandemica, che aveva una dimensione temporale limitata, oggi le imprese si confrontano con
una complessità che rischia di diventare permanente.
Per questa ragione la politica industriale deve assumere connotati strutturali, offrendo alle aziende un
quadro normativo stabile che consenta di rivedere i modelli organizzativi, investire in ricerca e competere
sul mercato internazionale. Senza ovviare al benessere dei lavoratori.
Tra le misure principali, il documento propone la proroga e il potenziamento del credito d’imposta per
le attività di design e ideazione estetica, insieme al rifinanziamento delle misure di digitalizzazione 4.0
attraverso una riallocazione efficiente delle risorse non utilizzate del Piano Transizione 5.0. Sul fronte
delle competenze, CNMI sollecita incentivi per il trasferimento generazionale dei saperi artigianali, il
rafforzamento delle Academy aziendali e strumenti che favoriscano la partecipazione delle aziende capofila
nel sostegno alle realtà manifatturiere e artigianali che sono le prime a percepire e subire la difficoltà.
In tema di internazionalizzazione, le proposte includono un credito d’imposta per le esportazioni verso
gli Stati Uniti, colpite dai nuovi dazi, e misure dedicate all’espansione dei brand italiani in Messico e nei
Paesi del Mercosur. È inoltre prevista l’istituzione di un Fondo per la diffusione internazionale dei valori
e dell’immagine della Moda, destinato a sostenere le attività promosse da CNMI – come, ad esempio,
la Milano Fashion Week® – che genera un rilevante volume economico e che ha effetti positivi anche sul
gettito fiscale nazionale.
Sul fronte della sostenibilità e tutela della concorrenza, CNMI propone un intervento normativo per
contrastare l’espansione dell’ultra fast fashion, attraverso misure di regolamentazione, eco-contributi e
obblighi di etichettatura ambientale. A ciò si aggiunge la richiesta di un credito d’imposta per il caro
energia nel primo semestre 2026 a favore delle imprese che registrano incrementi dei costi superiori al
25% rispetto ai livelli pre-crisi.Infine, il capitolo welfare e lavoro prevede l’aggiornamento della disciplina
sui fringe benefit, il loro innalzamento e stabilizzazione, con l’obiettivo di rafforzare il potere d’acquisto dei
lavoratori e di contribuire a migliorare le condizioni economiche delle famiglie coinvolte.
Attraverso queste proposte, la Camera Nazionale della Moda Italiana intende offrire un contributo
concreto al rafforzamento del sistema produttivo nazionale. La moda italiana rappresenta non solo
un’eccellenza economica, essendo peraltro il secondo comparto produttivo del Paese, ma anche un
patrimonio culturale e sociale da tutelare.
“Il settore moda in questo momento ha bisogno di stabilità, visione e strumenti che premino chi innova
e produce valore nel nostro paese» – dichiara Carlo Capasa, Presidente di CNMI. «Con queste proposte
al Governo, la Camera Nazionale della Moda Italiana conferma il proprio intento di collaborare con le
istituzioni per garantire al Made in Italy il futuro che gli spetta: forte, sostenibile e competitivo”.
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