(AGENPARL) - Roma, 28 Ottobre 2025(AGENPARL) – Tue 28 October 2025 [cid:e9e9c7e1-1765-4508-b015-268e527b2550]
28 ottobre 2025
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L’arte svela potenzialità e limiti dell’IA: in scena all’Alma Mater la mostra Prompting the Real
Molteplici pratiche di co-creazione tra artisti e intelligenze artificiali saranno strumenti tangibili per interrogare il rapporto tra umanità e macchine intelligenti, offrendo alla collettività una nuova consapevolezza. Ad affiancare il percorso espositivo una serie di appuntamenti per scoprire i progetti direttamente con chi li ha generati
Sculture, performance, poesie, musica, danza, video e fotografia per svelare quanto e come, già oggi, la realtà sia mediata dall’intelligenza artificiale. È l’obiettivo della mostra “Prompting the Real – Artists-AI co-creation”, allestita sabato 15 e domenica 16 novembre al Museo di Palazzo Poggi, con il patrocinio della Fondazione FAIR, hub del Partenariato esteso PNRR che ha come obiettivo far progredire la ricerca legata all’intelligenza artificiale.
Organizzata dal Dipartimento di Informatica, Scienza e Ingegneria (DISI), dall’Alma Mater Research Institute for Human-Centered Artificial Intelligence (ALMA-AI) e dal Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna in collaborazione con il Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data and Quantum Computing (ICSC) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), la mostra indaga cosa l’IA già fa: il suo potenziale e i suoi limiti, quali immaginari attiva, quali strutture replica, quali forme di potere occulta o disvela.
L’esposizione, curata da Sineglossa, organizzazione culturale attiva nella produzione di progetti artistici ed eventi dedicati al rapporto tra umani e intelligenze artificiali, dialoga con la collezione permanente del Museo, attraverso opere che trasformano concetti astratti in forme tangibili e che agiscono come dispositivi di esperienza e totem sensoriali. In questo contesto, l’intelligenza artificiale diventa uno strumento per rileggere il patrimonio museale, attivando un confronto tra storia della scienza e futuri possibili.
Se per le macchine il prompt è un comando, qui il punto di vista è rovesciato: “prompting the real” diventa un gesto creativo e critico degli artisti per interrogare il rapporto dell’umanità con l’intelligenza artificiale. È così che, attraverso l’arte, l’IA smette di essere un concetto astratto e mostra concretamente la sua complessa relazione con la società.
“AI War Cloud Database” di Sarah Ciston (vincitrice del Premio STARTS 2025) rivela le infrastrutture militari e i sistemi decisionali automatizzati, ricordando che ogni algoritmo è un atto politico inscritto in una rete di potere, tecnologia e conseguenze materiali.
Contemporaneamente “Silent Hero” di Alexey Yurenev usa l’intelligenza artificiale per indagare memorie familiari frammentarie e demolire la retorica eroica della guerra: una rete neurale generativa, addestrata con migliaia di ritratti di soldati, restituisce volti umani disturbanti e deformati. Un tentativo di rendere visibile ciò che è stato escluso dalla narrazione ufficiale.
In “Water Clocks” Roberto Pugliese traduce dati sul cambiamento climatico, elaborati dal supercalcolo del CINECA, in suoni e movimenti fluidi che rendendo udibile il lento avanzare della crisi ambientale globale. Il suono si trasforma in base ai dati analizzati, facendoci percepire trasformazioni lente e profonde che normalmente sfuggono ai nostri sensi.
Spazio alla poesia con l’installazione vocale “I Am Code”, di Brent Katz, Josh Morgenthau e Simon Rich. Una forma di scrittura generativa che, attraverso la voce di Werner Herzog (Leone d’Oro alla Carriera – Biennale di Venezia 2025), esplora i limiti del linguaggio generativo e interroga il confine tra struttura e senso, tra autore umano e processo algoritmico.
“Cloud Gazing” di Damien Roach, fa vedere come l’IA fallisce nel riconoscere forme nelle nuvole in movimento, sottolineando come la capacità di attribuire senso all’informe rimanga una specificità profondamente umana e non traducibile in dati.
Michele Cremaschi racconta il rapporto tra linguaggio e macchina con “Macchine per dialoghi disobbedienti”: Isotta, una macchina da scrivere vintage collegata a un’interfaccia digitale che simula Twitter, e Alessia, che integra un Large Language Model a un registratore a bobina degli anni ’60, portano in scena con ironia e precisione l’incontro tra intelligenza artificiale e media obsoleti.
Ugualmente ironica è “Dear Chatbot”, la performance di Silvia Galletti in cui una coreografia si sviluppa in tempo reale grazie all’interazione tra performer, pubblico e la chatbot Charlie, che si fa guida, ostacolo e provocazione.
“The Prompt”, cortometraggio d’animazione scritto e diretto da Francesco Frisari, racconta un’apocalisse annunciata, svelando il paradosso di una tecnologia che replica i nostri stessi timori: abbiamo immaginato futuri apocalittici in cui le macchine ci avrebbero dominato e le abbiamo allenate con questi contenuti. Ora non possono fare altro che riprodurli. Prodotto da Fantomatica.ai, con il supporto di AIxIA e Rai Cinema, “The Prompt” conduce gli spettatori in una “uncanny valley”, dove le AI sono figure spettrali quanto digitali, per sviluppare il tema del “fantasma nella macchina”.
Jerry Galle costruisce, invece, archivi immaginari e reperti futuri in una fantascienza archeologica con “AI Messages” e “Deeptime”: oggetti fuori tempo che non testimoniano il passato, ma suggeriscono futuri possibili. Non archivi di ciò che è stato, ma indizi di realtà alternative, dove la memoria non è più ricostruzione, ma ipotesi fabbricata.
Ad affiancare l’esposizione, nel corso della due giornate, ci sarà anche una serie di appuntamenti aperti a tutte e tutti (con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti disponibili): la premiazione e la proiezione dei video vincitori di ALMA-AI Video Contest 2025, prodotti dalla comunità studentesca dell’Ateneo (alle 10 di sabato 15); Dear Chatbot, performance di Silvia Galletti che, insieme al pubblico dialoga con Charlie, chatbot allenata alla composizione coreografica (alle 12 e alle 17.30 del sabato e alle 12.15 e alle 16 della domenica); incontri con le artiste e gli artisti (sabato alle 16 e domenica alle 16.45); improvvisazione musicale con l’AI, un talk seguito da performance che esplora l’interazione tra musica, intelligenza artificiale e realtà virtuale, a partire dai risultati di ricerca del progetto FAIR-PNRR sulla creatività umana in ambienti immersivi e multisensoriali, con il ricercatore Aldo Gangemi e le ricercatrici Chiara Lucifora e Claudia Scorolli dell’Università di Bologna e i musicisti Canio Coscia, Francesco Milone e Sergio Mariotti (alle 11 della domenica).
MUSEO DI PALAZZO POGGI
Via Zamboni 33, Bologna
15 e 16 NOVEMBRE
Orari di apertura: 10-18
Ingresso gratuito – Prenotazione obbligatoria per la partecipazione agli eventi in programma
Maggiori informazioni
Materiale fotografico:
Foto 1: Dear Chatbot, Silvia Galletti
© Emanuele Padovani
Foto 2: Isotta – Macchine per dialoghi disobbedienti, Michele Cremaschi
Image courtesy of the artist
Foto 3: Silent Hero, Alexey Yurenev
Image courtesy of the artist
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Ufficio Stampa
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Via Zamboni 33 – 40126 Bologna
