(AGENPARL) - Roma, 28 Ottobre 2025(AGENPARL) – Tue 28 October 2025 *Instituto Cervantes: Begoña Torres protagonista il 30 ottobre
dell’incontro dedicato all’artista catalano **Mariano Fortuny y Marsal *
Giovedì 30 ottobre alle ore 11 all’*Instituto Cervantes di Napoli* è in
programma un incontro con la storica dell’arte *Begoña Torres*, direttrice
del Museo Lázaro Galdiano, dedicato all’artista catalano *Mariano Fortuny y
Marsal *(Reus 1838 – Roma 1874) e al suo legame con le città di Napoli e
Portici.
Questo appuntamento – ad ingresso gratuito – rientra nell’ambito del ciclo
di conferenze internazionali «*Fortuny: la geografia sentimentale di un
pittore*» che celebrano il pittore spagnolo a 150 anni dalla sua scomparsa.
Oltre a Napoli, l’evento ha fatto tappa nel corso di quest’anno anche a
Roma, Venezia e in diverse città di Spagna, Francia e Marocco.
“*Fortuny e la luce. Il soggiorno a Portici*” è il titolo dell’evento
incentrato in particolare sul periodo che Mariano Fortuny trascorse a
Portici, tra luglio e ottobre 1874.
Con il mare costantemente di fronte agli occhi, intorno una campagna ancora
intatta sovrastata da cieli infiniti, Mariano Fortuny disegna molto e
abbraccia una pittura luminosissima, coltivata per sé, senza obiettivi di
vendita a guidarne la mano. Un momento percepito come una liberazione, un
desiderio di autonomia da quella morsa in cui il mercante Goupil e lo
straordinario e precoce successo lo avevano costretto. In quei mesi attorno
a lui si riunisce tutta la comunità degli artisti napoletani, tra i quali i
giovani *Vincenzo Gemito *e* Antonio Mancini*, in uno fecondo scambio
artistico i cui effetti andranno molto al di là della prematura morte del
pittore catalano, avvenuta poco dopo al suo rientro a Roma, il 21 novembre
del 1874.
Mariano Fortuny è stato un artista versatile che ha praticato altre
tecniche come l’acquerello e l’incisione, la pittura di paesaggi, quella
orientalista e quella di genere, dove si è dimostrato molto più innovativo.
Le sue ultime opere, realizzate durante il soggiorno estivo a Portici nel
1874, sono proprio le più libere e moderne, interessate alla cattura del
plein air e alla pittura al naturale, con composizioni meno rigide, più
libere e soggettive, lontane dagli interessi commerciali che lo
perseguitavano. A Portici iniziò la sua eccellenza marina – Villegiature-,
il suo ultimo grande quadro destinato alla vendita- oggi scomparso – e che
lasciò incompiuto. Qui dipinge anche, tra le altre cose, il meraviglioso
ritratto La señora Agrassot; Las labanderas del Tiber, Paisaje de Portici o
Los hijos del pintor en un salón japonés, in cui si mostra l’influenza
dell’esotica arte orientale e il Carnicero árabe che, a parole sue non è da
vendere, perché nessuno lo comprerebbe, solo io mi pagherò il lusso di
averlo per me: questo è la vera pittura.
