(AGENPARL) - Roma, 28 Ottobre 2025(AGENPARL) – Tue 28 October 2025 *IL PITTORE CAMPANO MANGONE INCANTA LANUVIO E UNISCE PAESTUM E IL LAZIO NEL
SEGNO DELL’ARTE*
*Dalla Campania al Lazio, un ponte culturale tra Paestum e Lanuvio nel nome
della dea Giunone Sospita e dell’arte contemporanea di Fernando Mangone*
Lanuvio (RM), piccolo centro immerso nel cuore della Città Metropolitana di
Roma Capitale, ha ospitato il 25 e 26 ottobre l’ottava edizione del
Festival della Maza, la manifestazione che ogni anno rievoca l’antico culto
di Giunone Sospita, simbolo di fertilità e rinascita della natura. Tra
vicoli medievali, aree archeologiche e i suggestivi spazi di Villa Sforza,
cittadini, scuole e visitatori hanno partecipato a rievocazioni storiche,
laboratori didattici, concerti e degustazioni, vivendo un’esperienza che
unisce mito, storia e arte contemporanea. A rendere speciale questa
edizione è stata la presenza del pittore cilentano Fernando Mangone, che ha
realizzato una grande installazione pittorica dedicata a Dioniso e Giunone
Sospita, simboli di vita e rinascita. La tela principale, di 2,80 m x 1,90
m, è stata donata al Museo Diffuso di Lanuvio, mentre il pubblico ha potuto
partecipare a un laboratorio collettivo, dipingendo scene del tempio di
Giunone, della torre medievale e della grotta sacra.
Il Festival nasce nel 2015, ispirato a una scoperta archeologica
eccezionale in località Pantanacci, poco fuori dal centro storico di
Lanuvio. Gli scavi condotti dal Museo di Lanuvio e dalla Soprintendenza
hanno riportato alla luce una grotta sacra e la statua del serpente legata
al santuario di Giunone Sospita.Le fonti antiche, da Properzio a Eliano,
raccontano di un rituale primaverile in cui fanciulle bendate offrivano una
focaccia di cereali – la Maza – a un serpente sacro: se l’offerta era
accettata, l’anno sarebbe stato prospero; in caso contrario, si temeva
carestia. Da questa memoria storica nasce il desiderio di restituire vita
al rito, trasformandolo in una festa popolare in cui archeologia, storia e
partecipazione civica diventano un’unica esperienza condivisa.
Fin dalle prime edizioni, il Festival ha costruito un collegamento
culturale tra Lanuvio e Paestum, grazie alla collaborazione con il Parco
Archeologico di Paestum e l’Associazione Terre del Cilento. La connessione
nasce dal pane d’orzo pestano, affine alla focaccia di farro e legumi della
Maza lanuvina, e si è consolidata nel tempo con laboratori congiunti,
gemellaggi scolastici e attività didattiche condivise. «Il Festival della
Maza è molto più di un evento culturale: è un ponte tra territori,
generazioni e discipline artistiche» spiega Anna Coralluzzo, presidente
della Fondazione FAM.ETS – Fondazione Arte Mangone Ente Terzo Settore. «La
presenza di Fernando Mangone testimonia come l’arte possa creare dialoghi
tra comunità e valorizzare le tradizioni locali, restituendo vita e
centralità a luoghi spesso dimenticati.»
Mangone ha presentato un corpus di opere di grandi dimensioni, realizzate a
tecnica mista, con riferimenti alla Street Art, Pop Art ed Espressionismo.
Scene naturalistiche, tradizioni locali e architetture storiche sono
rilette con una tavolozza audace, dominata da rossi, blu e fosforescenze
vibranti, capaci di trasformare ogni scorcio in un effetto scenografico
unico.
«Ogni quadro è una memoria, una sensazione, un’emozione radicata nei luoghi
che amo» racconta il pittore. «Ho voluto rendere omaggio a Giunone Sospita
e Dioniso, unendo mito, storia e arte contemporanea in un racconto visivo
che coinvolge anche il pubblico. Sulla sinistra ho rappresentato la Dea con
il serpente sacro, sullo sfondo il tempio e l’antefissa, e sulla destra
Dioniso con un omaggio a Leonardo da Vinci.»
Il Festival della Maza si conferma un evento corale e partecipativo,
coordinato dal Sindaco Andrea Volpi e dagli assessori alla Cultura, Turismo
e Pubblica Istruzione. Tra le iniziative più apprezzate: laboratori
didattici per bambini; rievocazione storica “La Dea e il Serpente”;
degustazioni di Maza curate dallo chef Giuseppe Verri; percorsi interattivi
e attività didattiche del Museo Diffuso; concerti di Walter Maioli e
Carmine Di Biasi dedicati ai suoni del mondo antico.
“Il Festival dimostra come archeologia, arte e partecipazione civica
possano dialogare in maniera autentica” sottolinea Dott. Luca Attenni,
Direttore del Museo Diffuso. “Lanuvio diventa laboratorio di identità
collettiva, dove memoria e creatività si incontrano”.
Il successo del Festival della Maza 2025 conferma la forza delle sinergie
tra istituzioni, scuole e territori. Il legame con Paestum e il Cilento
rappresenta un ponte culturale tra Lazio e Campania, dove arte, mito e
memoria diventano strumenti di identità comune e rinascita culturale,
restituendo centralità a luoghi, tradizioni e comunità.
