(AGENPARL) - Roma, 28 Ottobre 2025(AGENPARL) – Tue 28 October 2025 COMUNICATO STAMPA
Cambiamenti climatici e salute: l’Italia paga il prezzo più alto dell’inazione.
Commento al rapporto “The Lancet Countdown on health and climate change”
Il report 2025 della Lancet Commission su cambiamenti climatici e salute evidenzia quanto sia grave continuare a ignorare o sottovalutare il problema.
In Italia il cambiamento climatico danneggia sempre più la salute, causando vittime, perdita di mezzi di sussistenza e impatti economici crescenti.Dal 2012 al 2021 si sono registrati circa 7.400 decessi l’anno legati all’aumento delle temperature, oltre il doppio rispetto agli anni ’90.
Se si considera anche l’inquinamento atmosferico – generato dalle stesse cause – l’impatto è ancora maggiore: tra il 2019 e il 2023 quasi il 99% della popolazione italiana è stato esposto a livelli di PM10 superiori ai limiti OMS.Gli incendi boschivi hanno causato una media di 1.100 decessi l’anno e i giorni ad alto rischio sono saliti a 9,9 nel 2024, contro gli 8,8 del decennio 2003-2012.Il 60,9% del territorio ha subito almeno un mese di siccità estrema ogni anno (2020-2024), contro il 13,1% degli anni ’50.
Questi costi, prodotti da pochi e da politiche inadeguate, ricadono su tutti i cittadini.L’Italia continua a sovvenzionare i combustibili fossili per un valore di 30,2 miliardi di dollari, pari al 15,5% della spesa sanitaria nazionale.
Nel 2022 il nostro Paese ha avuto il più alto tasso europeo di mortalità per inquinamento da combustibili fossili: 63.700 decessi da PM2.5, di cui 27.800 legati ai fossili (soprattutto benzina per i trasporti) e 19.900 alla biomassa domestica.La dieta insostenibile contribuisce anch’essa in modo significativo: 71.000 decessi per scarso consumo di vegetali e oltre 42.000 per eccesso di carne e latticini.
Grave anche la situazione del consumo di suolo: nel 2023 l’Italia ha perso oltre 44.000 ettari di copertura arborea e le grandi città restano quasi prive di verde urbano.
Mentre cittadini e ricercatori chiedono interventi urgenti, le decisioni politiche ed economiche restano assenti o inefficaci.Di fronte a queste evidenze, rallentare o ostacolare la transizione ecologica è ormai inaccettabile: ogni giorno di ritardo genera nuove vittime, nuovi costi e gravi responsabilità etiche, civili e penali.