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COMUNICATO STAMPA del 28 ottobre 2025
“L’OSPEDALE DEI CASI DIFFICILI”: IL BAMBINO GESÙ CELEBRA I 40 ANNI COME IRCCS
Oggi l’incontro con autorità e Istituzioni. Presentato il nuovo Laboratorio di Terapia genica
Dal primo trapianto di cuore pediatrico alla prima terapia genica per i tumori solidi, il Bambino
Gesù è da sempre “l’Ospedale dei casi difficili”. La storia dei suoi primi 40 anni come Istituto di
Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) è stata celebrata oggi durante l’evento “la Ricerca
X la Cura”, nella sede di San Paolo, alla presenza del Segretario di Stato della Santa Sede, Cardinale
Pietro Parolin, del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, del Presidente della Regione Lazio,
Francesco Rocca, e del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. «Oggi celebriamo un traguardo che
parla di scienza, ma anche di umanità: quarant’anni di ricerca traslazionale — quella che rende
possibile che un’intuizione di laboratorio diventi una cura per un bambino, che un esperimento su
una cellula si trasformi in speranza per una famiglia. La nostra storia è fatta di progresso che non
resta nei laboratori, ma attraversa i reparti, attraversa le vite», ha sottolineato nel suo intervento il
Presidente del Bambino Gesù, Tiziano Onesti. Nel corso dell’incontro è stato presentato il nuovo
Laboratorio di Terapia genica finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza attraverso il
Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito della progettualità condotta dal Centro
Nazionale di Ricerca Sviluppo di Terapia Genica e Farmaci a RNA, che permetterà di ridurre tempi
e costi nella produzione di terapie personalizzate, rendendo così curabile un numero sempre
maggiore di bambini.
IL MESSAGGIO DELLE ISTITUZIONI
«Dietro a ogni traguardo, ci sono persone, storie, volti – ha detto nel suo intervento il Segretario di
Stato della Santa Sede, Cardinale Pietro Parolin – Ci sono bambini e famiglie che hanno ricevuto
nuove speranze, ci sono ricercatori e medici che hanno trovato nuove soluzioni, ci sono team
interdisciplinari che hanno trasformato i risultati scientifici in percorsi di cura concreti. È importante
che il Bambino Gesù sia un ospedale che dice sempre “sì” alla ricerca, che non si fermi davanti alle
difficoltà o alle domande che malattie rare o condizioni cliniche severe pongono, ma le affronti con
coraggio e tenacia, cercando sempre una risposta. Nel Vangelo ci sono guarigioni che avvengono,
non per la preghiera o la fede della persona malata, ma per la fede degli altri».
«Questi 40 anni sono stati uno straordinario periodo di fervore scientifico che ha salvato vite, dato
speranza e offerto una qualità di vita migliore a migliaia di bambini – ha sottolineato nel suo
intervento il Ministro della Salute, Oreste Schillaci – Vi siete contraddistinti, nel panorama nazionale
e internazionale, grazie alla capacità di applicare l’innovazione su base quotidiana a una solida
cultura della ricerca, alla disponibilità delle migliori competenze professionali. Tutto ciò sempre
mantenendo alta l’attenzione verso l’etica e la relazione di cura. Dopo 40 anni di enormi progressi e
successi, guardiamo fiduciosi ai traguardi del futuro».
———————————————————————————————————————————-Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS
Ufficio stampa
Responsabile: Alessandro Iapino
Funzione Comunicazione e Raccolta Fondi
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Piazza Sant’Onofrio, 4 – 00165 Roma
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«Più di ogni titolo o acronimo, IRCCS significa che la ricerca si mette al servizio della clinica, è la
scienza che si china sul letto di un bambino e diventa terapia, diventa possibilità e diventa vita – ha
detto nel suo intervento il Presidente della regione Lazio, Francesco Rocca – Ma il Bambino Gesù è
anche un ospedale che cura senza confini. In questi mesi molti bambini sono arrivati da zone di
guerra, da territori dove la medicina non può più essere garantita, dove l’infanzia è sotto attacco e
penso ai bambini di Gaza che qui, come in molti altri ospedali del nostro servizio sanitario, trovano
una possibilità, una mano tesa e finalmente una dignità riconosciuta e non sono soli. Sono bambini
provenienti da tante altre aree fragili del mondo, dall’Africa subsahariana, dall’Afghanistan,
dall’Ucraina e hanno trovato al Bambino Gesù non solo cure, ma accoglienza, rispetto e protezione».
«Roma celebra un anniversario che parla di scienza e di futuro. Il Bambino Gesù è un patrimonio
della città e del Paese, un luogo dove la conoscenza diventa cura e dove ogni bambino trova
attenzione e competenza – ha dichiarato il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri – In quarant’anni da
IRCCS ha unito eccellenza e solidarietà, con radici profonde a Roma e una vocazione aperta al
mondo. Il nuovo Laboratorio di Terapia Genica, finanziato con risorse del PNRR, rafforza la capacità
di ricerca e segna una nuova tappa per la medicina pediatrica. È un orgoglio per Roma sapere che
qui si costruisce ogni giorno il futuro della cura dei più piccoli, e la città sarà sempre al fianco del
Bambino Gesù nel suo percorso di crescita».
RENDERE CURABILI I CASI “IMPOSSIBILI”: 40 ANNI DI IRCCS
In quarant’anni come IRCCS, il Bambino Gesù ha costruito un modello unico di integrazione tra
ricerca e cura, diventando davvero “l’Ospedale dei casi difficili”. Oggi è il primo IRCCS pediatrico in
Italia per produzione scientifica e numero di progetti di ricerca. Dal primo trapianto di cuore in
Italia su un bambino (1986), l’Ospedale ha continuato a superare i limiti della medicina pediatrica.
Nel 1994 nasce il Comitato Etico, garanzia di rigore scientifico e tutela dei pazienti; nel 1997
vengono istituiti i reparti di Immunoinfettivologia e di Trapianto di Midollo, capostipite delle future
terapie cellulari.
Con il Laboratorio di Robotica e Analisi del Movimento (2000) e il Clinical Trial Center (2010), la
ricerca clinica e traslazionale trova nuove sedi e strumenti dedicati. Da allora, una lunga serie di
primati: il primo cuore artificiale pediatrico permanente al mondo (2010), il primo trapianto di
cellule staminali geneticamente modificate da genitore a figlio (2014), la prima terapia con cellule
CAR-T in Italia (2018) e, nel 2024, le prime terapie con cellule CAR-T al mondo per malattie
autoimmuni pediatriche.
Il Bambino Gesù fa parte di 5 reti tematiche degli IRCCS e di 20 reti di riferimento europee (ERN)
per le malattie rare. Ha 2.500 collaborazioni attive con altri enti di ricerca, l’80% delle quali
internazionali. Nel 2024 le pubblicazioni scientifiche sono state 1.293 con un impact factor di 4.651
punti. Il personale a vario titolo impegnato nella ricerca è stato di 2.000 persone, i progetti di ricerca
attivi sono stati 458 mentre gli studi clinici 550. Il Bambino Gesù gestisce anche la più ampia casistica
nazionale di malati rari in età pediatrica. Negli ultimi 10 anni, ha scoperto e descritto oltre 100 nuovi
———————————————————————————————————————————-Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS
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geni malattia. L’Ospedale ha effettuato in tutto più di 1.200 trapianti di organi solidi e oltre 2.500
trapianti di midollo, la larga parte dei quali negli ultimi 15 anni, periodo in cui è il centro con
l’attività largamente prevalente nel Paese.
«Quarant’anni fa, il mondo della pediatria era molto diverso da quello che conosciamo oggi – ha
raccontato nel suo intervento il Direttore scientifico del Bambino Gesù, Andrea Onetti Muda – Le
possibilità terapeutiche erano limitate, la ricerca poco integrata con la clinica, le tecnologie ancora
poco più che rudimentali. Eppure, già allora era presente un piccolo seme che germogliava: c’era
una visione. Quella di unire la cura dei più fragili alla forza della ricerca scientifica. Quella visione è
diventata una realtà, e lo è diventata più rapidamente e su scala più ampia di quanto allora si
potesse mai immaginare. Decine di migliaia di bambini hanno ricevuto nel nostro ospedale cure che
prima non esistevano. E tante famiglie hanno potuto guardare al futuro con speranza».
PERSONALIZZATA E PER TUTTI: IL PRESENTE E IL FUTURO DELLA RICERCA
Durante la tavola rotonda dedicata al presente e al futuro della ricerca del Bambino Gesù è emersa
la visione di una medicina personalizzata e condivisa: una ricerca che costruisce terapie su misura
per ogni bambino, ma punta anche a rendere queste scoperte accessibili a tutti i pazienti,
pediatrici e adulti. Le scelte strategiche compiute negli anni passati per anticipare la ricerca sulle
terapie avanzate si rivelano oggi decisive, con benefici che si estendono già oltre l’oncologia, a
vantaggio non solo dei bambini trattati al Bambino Gesù, ma anche da altri centri e degli adulti.
La genetica funzionale si avvale del Laboratorio Zebrafish, che consente di validare rapidamente
nuovi geni-malattia e verificare empiricamente i meccanismi che causano la malattia del singolo
paziente. In ambito reumatologico, la scoperta della “firma infiammatoria” nella sindrome da
attivazione macrofagica ha contribuito a rendere curabile una patologia un tempo spesso letale,
costituendo un modello per altre malattie con componenti infiammatorie. La medicina rigenerativa
e la stampa 3D, su cui l’Ospedale sta già lavorando, consentiranno di ricostruire tessuti e organi su
misura, mentre l’uso innovativo della macchina per la perfusione extracorporea – originariamente
progettata per conservare organi da trapianto – permette oggi di mantenere in vita organi malati
espiantati per studiarne le patologie, sperimentare nuovi modelli terapeutici e rigenerarli per
renderli idonei al trapianto. Tutti questi percorsi dimostrano come il modello di ricerca del Bambino
Gesù unisca innovazione, precisione e attenzione al singolo, con l’obiettivo di tradurre l’eccellenza
scientifica in cure concrete per ogni paziente.
IL NUOVO LABORATORIO DI TERAPIA GENICA
Al termine dell’incontro è stato inaugurato il nuovo Laboratorio di Terapia genica dell’Ospedale,
