(AGENPARL) - Roma, 28 Ottobre 2025In occasione del Convegno “Rilancio del Turismo Termale – Il benessere delle acque come risorsa per il futuro”, che si è concluso ieri a Fiuggi presso la Sala Mescita della Fonte Bonifacio VIII, l’Agenparl ha intervistato Felice Casucci, Assessore alla Semplificazione Amministrativa e al Turismo della Regione Campania.
Qual è la priorità strategica della Vostra Regione per il rilancio e lo sviluppo del turismo termale nel prossimo triennio?
«La Campania è la regione italiana con il più alto numero di stabilimenti termali. Secondo gli ultimi dati disponibili risalenti al 2023, Federterme attribuisce alla nostra regione 95 stabilimenti termali in attività, rispetto ai 92 del Veneto. Questo primato conferma la profondità della nostra storia e la forza della vocazione “curista” del territorio.
Abbiamo lavorato e intendiamo farlo per trasformare il turismo termale in un grande asset di sviluppo sostenibile, puntando su una crescita che integri salute, benessere e qualità della vita con la valorizzazione dei luoghi e delle comunità.
Quest’anno intanto salutiamo con gioia l’iniziativa che ha portato alla riapertura delle Stufe di San Germano, autentico gioiello termale unico al mondo per le sue saune di calore secco naturale. Un’esperienza che si inserisce nella bellezza del Parco delle Terme di Agnano: 46 ettari di natura vulcanica, tra sorgenti, piscine e straordinarie testimonianze della storia antica.
Vogliamo promuovere la riqualificazione delle strutture e il rinnovamento dei servizi attraverso strumenti regionali e nazionali già in campo, investendo nel moltiplicatore di valore rappresentato dalle azioni trasformative, dall’innovazione, dalla digitalizzazione dell’esperienza turistica.
Parallelamente, lavoriamo a un posizionamento internazionale più forte, capace di attrarre un turismo esperienziale e di fascia medio-alta, oggi particolarmente interessato al benessere psicofisico e alla scoperta di paesaggi autentici e identitari.
In questa visione, un ruolo centrale è affidato alle Destination Management Organization (DMO), che la Regione Campania ha riconosciuto nel dicembre 2024 come strumenti strategici per l’integrazione dell’offerta e la gestione delle destinazioni. Le DMO operano come regia territoriale, coordinando soggetti pubblici e privati, sviluppando prodotti tematici innovativi e promuovendo narrazioni unitarie delle località termali. È attraverso questo modello di governance partecipata che il termalismo campano potrà esprimere appieno le sue potenzialità, rafforzando competitività, sostenibilità e attrattività del nostro patrimonio idrotermale.»
Come possono le Regioni collaborare efficacemente con lo Stato (a livello normativo e finanziario) e i Comuni (a livello di attuazione territoriale) per valorizzare il patrimonio termale nazionale?
«Il termalismo è un settore fortemente intersettoriale e multilivello, nel quale si incrociano competenze turistiche, sanitarie, ambientali ed economiche. Per questo occorre una governance condivisa e ben articolata in cui lo Stato svolga un ruolo fondamentale nel garantire il quadro normativo e sanitario e nell’attivare misure di sostegno finanziario e promozione internazionale.
Le Regioni sono responsabili della pianificazione e della valorizzazione della risorsa termale quale bene pubblico mentre i Comuni curano gli interventi urbanistici, la qualità dell’accoglienza e dei servizi territoriali.
In Campania stiamo rafforzando tavoli di confronto e strumenti coordinati di programmazione per accompagnare processi di rigenerazione urbana e rilancio delle destinazioni termali, favorendo partenariati pubblico-privati e una collaborazione crescente tra le imprese, secondo modelli di rete che permettono di competere come sistema e non come realtà isolate.»
Quanto è cruciale il coordinamento intersettoriale tra Turismo, Cultura e Salute per lo sviluppo integrato del settore termale, e quali tavoli tecnici o strumenti regionali ne garantiscono l’efficacia?
«Il coordinamento tra Turismo, Cultura e Salute è essenziale, perché il termalismo contemporaneo è un ecosistema in cui cura, prevenzione, benessere e identità dei luoghi si integrano in un’unica esperienza rigenerativa. La letteratura descrive questa evoluzione attraverso diverse “generazioni” del termalismo: la quarta ha segnato la fusione tra benessere e cura, integrando corpo e anima; la quinta ha posto al centro il benessere psico-fisico complessivo della persona; la sesta, in cui ci troviamo, vede l’ospite protagonista del proprio percorso, con trattamenti sensoriali che incorporano educazione sanitaria, attenzione all’ambiente, scoperta culturale e un rapporto autentico con il territorio.
La Regione Campania sta lavorando con una regia interassessorile che mette a sistema Assessorato al Turismo, Assessorato alla Salute e Assessorato alla Cultura, orientando interventi strutturali e servizi affinché l’offerta sanitaria, i prodotti di benessere e le esperienze identitarie dei luoghi avanzino in modo sinergico. Sono stati rafforzati tavoli tecnici tematici, destinati a definire linee comuni di sviluppo, supervisionare i progetti strategici e accompagnare gli investimenti, in particolare su sostenibilità, innovazione e digitalizzazione dell’esperienza termale.
L’obiettivo è attrarre nuovi segmenti di domanda, come il turismo “long stay” e quello internazionale orientato al wellness, proponendo una destinazione termale che fonda il proprio posizionamento sulla qualità della vita totale, individuale e collettiva. È un lavoro continuo che coinvolge istituzioni, imprese del settore, mondo scientifico e comunità locali, affinché il termalismo campano continui a crescere come asse identitario e competitivo del nostro sviluppo regionale.»
