(AGENPARL) - Roma, 28 Ottobre 2025(AGENPARL) – Tue 28 October 2025 La Seconda commissione ha accolto la richiesta di audizione da parte
dell’Associazione ‘Opzione Zero’. La proposta emersa: “per
l’Alta velocità utilizzare le stazioni di Arezzo, Chiusi e Perugia.
Realizzare un polo logistico intermodale”
(Acs) Perugia, 28 ottobre 2025 – Tra i punti all’ordine del giorno
della seduta odierna della Seconda commissione, presieduta da Letizia
Michelini, una audizione dell’associazione ‘Opzione Zero’,
incontro richiesto dallo stesso presidente dell’associazione,
Gaetano Gliatta per illustrare una loro proposta progettuale in merito
ad ‘Infrastrutture ferroviarie e stradali interregionali
Umbro-Toscane (Perugia-Chiusi e Alta velocità). In sostanza:
“utilizzare per l’Alta velocità le stazioni di Arezzo, Chiusi e
Perugia, rinunciando definitivamente alla ‘stazione in linea’
ovunque collocata; realizzare un polo logistico intermodale
riqualificando l’area dismessa ‘ex interporto’ insieme ad una
adiacente nel comune di Città della Pieve”.
È stato l’architetto Torindo Grazieschi ad illustrare la proposta
che si basa, sostanzialmente, su “alcune precondizioni, nel contesto
esogeno, utili a verificare la fattibilità di realizzare un
intervento a servizio e per il rilancio di sei aree interne. La nostra
proposta – ha detto – permetterebbe sin da subito, a tempi zero, di
avere il primo passo, che è quello dell’alta velocità nelle
stazioni di Arezzo, Chiusi e Perugia. L’altro pezzo della nostra
proposta guarda al futuro, poiché fa riferimento ai piani europei che
prevedono la classificazione di Perugia come nodo urbano entro il 2040
e sempre con l’ottica delle aree interne, cioè di invertire
l’erosione di ricchezza e di benessere che queste aree hanno avuto
negli ultimi 20 anni, verificare la fattibilità della realizzazione
di un interporto, utilizzando la stazione di Chiusi per la parte
‘ferro’ e un’area nel territorio umbro per la parte della
‘gomma’. Se tutto ciò si verificasse come fattibile, lo scenario
che si aprirebbe per queste aree potrebbe cambiare radicalmente. Può
quindi valere la pena fare un piccolo investimento in uno studio di
fattibilità serio che verifichi tutte le condizioni senza preconcetti
e senza ordini precostituiti, in modo da capire se effettivamente vale
pena o no. Questa operazione coinvolgerebbe due regioni, molti enti,
ma soprattutto è un’operazione che potrebbe diventare un progetto
pilota perché metterebbe insieme territori di aree diverse oltre il
confine amministrativo”.
Sono intervenuti sul tema dell’audizione, ponendo anche domande agli
interlocutori i consiglieri, Laura Pernazza (FI), Enrico Melasecche
(Lega), Fabrizio Ricci (Avs) e Cristian Betti (Pd). La presidente
Michelini ed i commissari presenti si sono impegnati ad approfondire
la proposta in una prossima seduta della Commissione. AS
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/81116
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