 (AGENPARL) - Roma, 27 Ottobre 2025
 (AGENPARL) - Roma, 27 Ottobre 2025In occasione del Convegno “Rilancio del Turismo Termale – Il benessere delle acque come risorsa per il futuro”, che si sta svolgendo a Fiuggi presso la Sala Mescita della Fonte Bonifacio VIII, l’Agenparl ha intervistato Alessandra Priante, Presidente dell’ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo.
In che misura il termalismo viene considerato da ENIT un elemento strategico nella politica di destagionalizzazione e diversificazione dell’offerta turistica italiana, in risposta alla crescente domanda di salute, benessere e sostenibilità emersa nel periodo post-pandemico?
«Oggi più che mai, salute e benessere sono diventati elementi centrali nella vita quotidiana, grazie a una crescente sensibilità collettiva verso l’importanza di uno stile di vita sano ed equilibrato. Le persone sono sempre più consapevoli del ruolo fondamentale della prevenzione, dell’alimentazione corretta e della salute mentale, e questo sta spingendo una forte espansione del settore dedicato al wellness.
A influenzare questa tendenza contribuiscono diversi fattori: l’aumento degli investimenti in ambito sanitario, l’invecchiamento della popolazione e una rinnovata attenzione alla cura di sé, che ha ricevuto un’accelerazione significativa durante la pandemia del 2020/2021. Il concetto stesso di “salute” si è evoluto: da una visione tradizionale legata al benessere fisico, mentale e sociale, si è passati a una prospettiva più ampia, che abbraccia il “wellness” come equilibrio interiore, meditazione e pratiche di consapevolezza come la mindfulness.
Per comprendere l’importanza di questo prodotto turistico basta pensare che nel 2024 i viaggiatori internazionali che hanno scelto l’Italia per questa motivazione sono stati oltre 215 mila (+27,8% sul 2023) e hanno soggiornato per circa 963 mila notti (+57,9%) per una spesa complessiva di 112 milioni di euro (+11,4%). (Fonte: Ufficio Studi ENIT su dati Banca d’Italia)»
Quali azioni concrete ha intrapreso ENIT per promuovere il termalismo italiano sui mercati esteri, e in che modo tali iniziative si inseriscono nella strategia complessiva di rilancio dell’offerta turistica nazionale?
«Nel panorama turistico attuale, il turismo del benessere sta assumendo un ruolo molto più rilevante di quanto si pensasse in passato. Stiamo assistendo a una vera e propria trasformazione: dalle tradizionali terme si è passati a esperienze più contemporanee, come i retreat dedicati al benessere. Questo cambiamento è trainato in particolare dalle nuove generazioni – Millennials e Gen Z – che sono alla ricerca di esperienze immersive, rigeneranti e autentiche, dove le spa diventano luoghi centrali di relax e cura personale.
Si tratta, pertanto, esattamente dei target che l’Italia turistica sta perseguendo per posizionarci sempre più competitivamente come destinazione sostenibile, sia per le destinazioni che ne beneficiano a livello sociale, ambientale ed economico, sia per i nostri visitatori che possono tornare a casa dopo esperienze identitarie e rigeneranti come solo la vacanza in Italia può fare.
Come nel turismo più classico, anche qui l’attenzione si è spostata dal semplice “prodotto” all’“esperienza”: non si tratta più solo di ricevere trattamenti estetici o terapeutici, ma di vivere momenti che abbiano un impatto positivo sul piano fisico, emotivo e relazionale. È proprio su questo tipo di esperienze che si stanno concentrando gli investimenti, sia in Italia che all’estero.»
In che modo il turismo termale può integrarsi con altri segmenti strategici (cultura, enogastronomia, sport, turismo sostenibile) per generare un’offerta più competitiva?
«Il turismo internazionale mostra un forte interesse verso queste proposte di benessere, soprattutto quando vengono integrate con attività come lo sport, la meditazione, le degustazioni enogastronomiche, e quando si svolgono in contesti culturali o archeologici di grande valore. Questo approccio multidimensionale rende l’offerta turistica ancora più attrattiva e competitiva, valorizzando la capacità tutta italiana del saper fare, le nostre tradizioni, la storia, il tessuto sociale e territoriale degli italiani.
Stando alle stime WTTC, l’Italia chiuderà il 2025 con un PIL di settore di 237,4 miliardi di euro ed un valore di occupati pari a 3,2 milioni in tutta la filiera. La spesa turistica si chiuderà con 124,6 miliardi di euro per le vacanze degli italiani e 60,4 miliardi di euro grazie agli stranieri, cioè 185 miliardi di euro di consumi turistici.
Si tratta di risultati che le nostre destinazioni riescono ad ottenere proprio perché offriamo esperienze a tutto tondo, così come è il nostro vivere all’italiana, che sa coniugare la professionalità, la cultura e le relazioni personali con l’arte, la gastronomia ed il territorio.»
Quali misure o programmi di intervento, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sono stati previsti o proposti da ENIT per favorire la digitalizzazione, la sostenibilità ambientale e la formazione professionale degli operatori delle strutture termali italiane?
«Queste sono tematiche su cui ENIT e di supporto operativo al Ministero del Turismo, che oltre ad aver attivato numerose linee di finanziamento per le imprese, per la rivalutazione dei prodotti turistici in chiave sostenibile premiando la progettualità coerente con queste linee guida, sta lavorando sulla formazione in maniera concreta. È di questi giorni l’esame di abilitazione per le guide turistiche, per citare un esempio di qualificazione del personale turistico che era fermo da decenni nel settore.»
Considerata la Direttiva 2011/24/UE sull’assistenza sanitaria transfrontaliera, ENIT sta collaborando con il Ministero del Turismo e il Ministero della Salute per promuovere il termalismo italiano come leva strategica del turismo sanitario europeo e attrarre flussi internazionali interessati a trattamenti terapeutici e di benessere nel nostro Paese?
«Italcares è la piattaforma digitale, promossa da Federterme e co-finanziata dal Ministero del Turismo, per la promozione del turismo medicale e del benessere termale in Italia. Il portale si rivolge sia ai turisti stranieri sia ai cittadini italiani che cercano una destinazione di eccellenza per trattamenti di salute e prevenzione anche grazie alla capillarità sul territorio nazionale delle strutture che hanno aderito all’iniziativa. Questa piattaforma digitale risponde, infatti, alle tendenze del turismo medicale, termale e del benessere, contribuendo all’incremento dei flussi turistici, sia interni che internazionali, perchè la piattaforma integra un software in grado di rendere l’esperienza multilingue e di facilitare l’utilizzo da parte dei visitatori stranieri.»
Quanto potrebbe incidere, secondo ENIT, l’istituzione della Giornata nazionale delle terme d’Italia sulla visibilità e sul posizionamento internazionale del settore termale?
«ENIT lavora con il Ministero anche per rendere i grandi eventi nel nostro Paese sempre più attrattivi a livello internazionale. Già oggi la meeting system in Italia vale 11 miliardi e 746 milioni di euro, attirando ogni anno più di 29 milioni di partecipanti.
Questa tipologia di incontri, infatti, rappresenta un catalizzatore economico per molte città e Paesi, dalle destinazioni mature a quelle emergenti, ospitando congressi medici (17%), tecnologici (14%), scientifici (13%), business (8%) o della formazione (8%).
Nel 2024 in Italia sono stati complessivamente realizzati 367.981 eventi con un minimo di 10 partecipanti ciascuno e della durata minima di 4 ore (+8,2% rispetto al 2023 e, sulla base dei dati rilevati da ISTAT, è possibile stimare che abbiano rappresentato il 12,6% delle presenze riscontrate presso il totale delle strutture alberghiere nel 2024.
Il nostro Paese si distingue per l’eccellenza dei servizi e per una costante spinta all’innovazione, e una Giornata nazionale delle Terme d’Italia in contesti architettonici e paesaggistici di grande fascino, è in grado di offrire un’esperienza immersiva che intreccia l’evento con il patrimonio culturale locale, trasformando ogni appuntamento in un’occasione memorabile.»

