(AGENPARL) - Roma, 27 Ottobre 2025In occasione del Convegno “Rilancio del Turismo Termale – Il benessere delle acque come risorsa per il futuro”, che si sta svolgendo a Fiuggi presso la Sala Mescita della Fonte Bonifacio VIII, l’Agenparl ha intervistato Michele De Pascale, Presidente della Regione Emilia-Romagna.
Qual è la priorità strategica della Vostra Regione per il rilancio e lo sviluppo del turismo termale nel prossimo triennio?
«Il turismo è un asset strategico per l’Emilia-Romagna, sia dal punto di vista economico e del lavoro, sia come leva di attrattività e inclusione. Gli obiettivi di questa legislatura sono puntare a una grande opera di riqualificazione delle strutture ricettive, in stretta sinergia pubblico-privato, alla tutela sempre maggiore del nostro patrimonio culturale e paesaggistico, e a un’offerta in grado di intercettare il bisogno di legare la vacanza a nuovi percorsi esperienziali come chiedono ormai tantissimi turisti. E il circuito termale emiliano-romagnolo rientra a pieno titolo in questo disegno strategico complessivo.»
Quanto è cruciale il coordinamento intersettoriale tra Turismo, Cultura e Salute per lo sviluppo integrato del settore termale, e quali tavoli tecnici o strumenti regionali ne garantiscono l’efficacia?
«La sinergia pubblico-privato in campo turistico è da sempre il biglietto da visita di questa Regione che ha portato nel corso degli anni anche risultati estremamente positivi. Oggi più che mai appare anacronistico ragionare a compartimenti stagni nel settore turistico: il viaggiatore contemporaneo è sempre più alla ricerca, in un’unica vacanza, di esperienze diverse tra loro. Tema ben presente al Coter (Consorzio Terme Emilia-Romagna) e ad Apt Servizi Emilia-Romagna che lavorano insieme per campagne di promozione/informazione dell’offerta termale regionale. Un esempio è la Notte Celeste delle Terme lanciata ormai 13 anni fa nella nostra regione e che ancora oggi propone in un fine settimana tanti eventi adatti a tutta la famiglia per scoprire le terme in contesti diversi.
Una strada che continueremo a percorrere per legare sempre più le proposte culturali a quelle del wellness.»
Quali sinergie con altri settori chiave (cultura, sport, enogastronomia) state sviluppando per rendere l’offerta dei territori termali più attrattiva e diversificata a livello internazionale?
«L’offerta termale della nostra regione gode di un privilegio unico: i 23 centri in tutto il territorio sono circondati dalle nostre eccellenze turistiche: dalla Motor Valley ai siti e riconoscimenti Unesco delle Città d’Arte, passando per la Food Valley, il circuito dei Castelli e i borghi dell’entroterra. In Emilia-Romagna l’offerta termale si arricchisce quindi di scoperta, e il soggiorno diventa un’esperienza a 360 gradi. Nella comunicazione turistica ad hoc da anni valorizziamo questa “vacanza nella vacanza”.
I nostri operatori termali poi operano da tempo in sinergia col territorio: basti citare l’esempio del centro termale modenese che ha chiesto al vicino caseificio di Parmigiano Reggiano di ritardare la mungitura mattutina degli animali, perché vi possano assistere i suoi ospiti.»
Qual è il messaggio principale che la Regione intende trasmettere ai cittadini e agli operatori sul valore del turismo termale come risorsa strategica per lo sviluppo economico e sociale del territorio?
«Dalla pandemia Covid-19 l’attenzione e la sensibilità nei confronti del benessere fisico sono cresciute in maniera esponenziale. E la cultura della bellezza in futuro sarà sempre più parte integrante anche del viaggio, come indicano i nuovi trend. Da qui il ruolo centrale dell’offerta termale emiliano-romagnola, che grazie all’intraprendenza dei suoi operatori più innovativi si arricchisce di anno in anno di nuovi trattamenti all’avanguardia e proposte di benessere che possono intercettare turisti, con importanti ricadute economiche sull’intero territorio.»
