(AGENPARL) - Roma, 27 Ottobre 2025In occasione del Convegno “Rilancio del Turismo Termale – Il benessere delle acque come risorsa per il futuro”, che si sta svolgendo a Fiuggi presso la Sala Mescita della Fonte Bonifacio VIII, l’Agenparl ha intervistato Barbara Mazzali, Assessore al Turismo, Moda, Design Marketing Territoriale e Grandi Eventi della Regione Lombardia.
Qual è la priorità strategica della Vostra Regione per il rilancio e lo sviluppo del turismo termale nel prossimo triennio?
“Il termalismo è e resterà una delle priorità della Regione Lombardia, con una parola d’ordine: qualità. Il nostro obiettivo è valorizzare destinazioni e imprese che generano alta spesa media pro-capite, soggiorni più lunghi e una vera destagionalizzazione dei flussi turistici. Stiamo lavorando su tre assi strategici. Il primo si chiama “Terme+”, un prodotto integrato che unisce benessere, sport e outdoor, cultura, enogastronomia, golf e bike, con servizi di alto livello.
Le terme non sono più soltanto luoghi di cura “vecchio stile”, ma spazi multifunzionali di bellezza, salute e socialità. Penso alle moderne Spa multiservizi con acque terapeutiche, idromassaggi, trattamenti beauty, yoga e proposte gourmet: un nuovo modo di vivere il wellness che piace sempre di più anche ai giovani, oggi attratti da esperienze di benessere e aggregazione. Lo dimostrano casi di successo come le Terme di Porta Romana e, sempre a Milano, l’ambizioso progetto delle Terme de Montel, un esempio emblematico di rigenerazione urbana e valorizzazione del design. Da scuderie Liberty dismesse a parco termale urbano di 16.000 mq, rappresentano perfettamente la nostra visione: investire su efficienza energetica e idrica, qualità e accoglienza, per creare luoghi che rigenerano persone e territori. Il wellness, in questo senso, trasforma i luoghi. E con essi genera nuove opportunità di sviluppo economico, occupazionale e culturale, legate a servizi personalizzati, benessere fisico e mentale, esperienze artistiche e sportive”.
Come possono le Regioni collaborare efficacemente con lo Stato (a livello normativo e finanziario) e con i Comuni (a livello di attuazione territoriale) per valorizzare il patrimonio termale nazionale?
“Credo fortemente in un modello di governance a tre livelli. Lo Stato deve garantire una cornice normativa stabile, che dia certezze su concessioni, riconoscimento delle pratiche termali e strumenti fiscali per favorire investimenti green e innovazione. Le Regioni, dal canto loro, devono occuparsi della programmazione strategica: bandi, standard minimi di qualità, promozione coordinata e formazione del capitale umano. Infine, i Comuni hanno il compito fondamentale di tradurre tutto questo nei territori: pianificazione urbanistica, mobilità dolce, decoro e sicurezza, fino alla nascita dei Distretti del Termale, frutto di alleanze pubblico–private. Solo così il patrimonio termale può diventare volano di qualità per l’intero ecosistema turistico e territoriale”.
Quanto è cruciale il coordinamento intersettoriale tra Turismo, Cultura e Salute per lo sviluppo integrato del settore termale, e quali tavoli tecnici o strumenti regionali ne garantiscono l’efficacia?
“Il termalismo è per natura intersettoriale: unisce salute, cultura e turismo. Da un lato parliamo di prevenzione e benessere, dall’altro di identità dei luoghi, fino ad arrivare alla capacità di generare ospitalità e attrattività economica. In Lombardia lavoriamo con tavoli tecnici interassessorili e una cabina di regia che coinvolge ATS e ASST, operatori termali, università e categorie di settore. Strumenti chiave sono linee guida condivise, cataloghi d’offerta certificati e sistemi di monitoraggio su permanenza media e spesa del visitatore. Tutto orientato a un unico obiettivo: offrire qualità e sicurezza, e misurare il valore economico generato. La Lombardia è da sempre terra di acque e benessere: basti pensare a località iconiche come Bormio, Boario, Sirmione, San Pellegrino, Sant’Omobono, Miradolo o Rivanazzano. La nostra legge regionale riconosce il termalismo come infrastruttura di salute, integrandolo con i percorsi sociosanitari e rendendolo presidio di prevenzione e qualità della vita. Sul piano turistico, invece, raccontiamo le nostre località anche attraverso il segmento luxury, promuovendo eventi esperienziali e riqualificazioni ricettive che integrano wellness e cultura. In questo quadro si inserisce anche il progetto “Lombardia Style”, che rappresenta il nostro modello di marketing territoriale fondato su salute, sostenibilità, qualità della vita e innovazione. Un modo di valorizzare il territorio e, al tempo stesso, generare crescita economica e sociale”.
Le sinergie con cultura, sport ed enogastronomia sono le chiavi per l’attrattività internazionale?
“Assolutamente sì. La vera forza del turismo termale sta nella connessione con le altre eccellenze lombarde. L’attrattività internazionale nasce da esperienze ricche di contenuto, dove le terme diventano punto di partenza per scoprire cultura, gusto, natura e lifestyle.
• Cultura: con progetti come Terme & Borghi, che uniscono relax, arte e storia tra dimore storiche, festival e siti UNESCO.
• Sport e outdoor: con Terme & Bike, trekking, golf e sci per un pubblico internazionale esigente e alto-spendente.
• Enogastronomia: con percorsi DOP/IGP, cantine e chef ambassador che raccontano la Lombardia dei sapori autentici.
• Grandi eventi: che offrono visibilità globale e favoriscono un incoming qualificato.
Tutto questo dà vita a un prodotto “Terme+” capace di fidelizzare i mercati esteri, muovendo flussi turistici di qualità e costruendo un’immagine di Lombardia come destinazione di benessere, cultura e bel vivere”.
Qual è il messaggio principale che la Regione intende trasmettere ai cittadini e agli operatori sul valore del turismo termale come risorsa strategica per lo sviluppo economico e sociale del territorio?
“Il turismo termale è una risorsa strategica per tutti: tutela la salute, sostiene l’economia locale con occupazione qualificata, allunga le stagioni e attrae visitatori rispettosi e ad alto valore. Regione Lombardia investe per garantire acque sicure, servizi eccellenti e sostenibilità ambientale e sociale. Agli operatori chiedo gioco di squadra e standard sempre più elevati; ai cittadini offro una Lombardia che cura, rigenera e crea qualità nei territori. Oggi il turismo del benessere è una filiera in espansione e il suo volto sta cambiando: il pubblico termale si sta progressivamente ringiovanendo. Le nuove generazioni, attente al proprio equilibrio e al valore del tempo libero, vedono nelle terme un’esperienza completa, dove salute, relax e bellezza convivono in un’unica dimensione. In questo contesto, la presenza di aree wellness, spa e piscine non è solo un servizio in più, ma un fattore strategico di attrattività per le strutture turistiche e ricreative, pubbliche e private. Le terme, insomma, sono sempre più luoghi che fanno bene alle persone e ai territori”.
