 (AGENPARL) - Roma, 27 Ottobre 2025
 (AGENPARL) - Roma, 27 Ottobre 2025In occasione del Convegno “Rilancio del Turismo Termale – Il benessere delle acque come risorsa per il futuro”, che si sta svolgendo a Fiuggi presso la Sala Mescita della Fonte Bonifacio VIII, l’Agenparl ha intervistato Antonio Belcuore, Commissario Straordinario della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia.
Quale ruolo ritiene può avere la Sua Camera di Commercio nel sostenere e promuovere il settore termale come leva di sviluppo economico e turistico per il territorio?
«Oggi nel Sud Est della Sicilia non esistono stabilimenti termali, visto che l’unica esperienza esistente nell’area, quella delle Terme di Acireale, che ha rappresentato uno dei più importanti complessi termali storici della Sicilia – con un ruolo significativo nello sviluppo turistico, economico e culturale del territorio etneo – da oltre un decennio non è in attività. Infatti nel 2010, la Regione Siciliana, proprietaria della struttura, ha avviato il processo di liquidazione della società, portando alla chiusura delle terme.
Da allora, il complesso è in stato di inattività, anche se non abbandonato, ed è spesso al centro del dibattito locale e regionale sul suo rilancio.
Negli ultimi anni, si è discusso di:
- una concessione a privati attraverso bandi pubblici per la gestione e la riqualificazione del complesso;
- l’inserimento delle Terme di Acireale nei progetti di valorizzazione del turismo termale siciliano, insieme a Sciacca e Montevago;
- l’integrazione con percorsi di turismo del benessere, culturale e naturalistico, vista la vicinanza con l’Etna e la Riviera dei Ciclopi.
La Regione Siciliana, su un piano complessivo di investimenti di 90 milioni di euro, ne ha messi a disposizione 50 attraverso una procedura di evidenza pubblica, che però ad oggi non ha prodotto risultati significativi.
La Camera di Commercio del Sud Est Sicilia vorrebbe utilizzare l’evento di Fiuggi per incontrare gli stakeholder del sistema termale e prendere contatti istituzionali con chi rappresenta il settore e verificare come accorciare le distanze, accogliendo suggerimenti operativi, per favorire ed incentivare l’interesse sul sistema termale siciliano.»
In che modo la Camera di Commercio può favorire la collaborazione tra imprese termali, turismo e filiere locali, valorizzando i prodotti e i servizi del territorio?
«La Camera di Commercio del Sud Est Sicilia (CT–RG–SR) potrà svolgere un ruolo strategico come “regista territoriale” di questo ecosistema soltanto nel momento in cui le Terme di Acireale torneranno ad essere un prodotto da collocare sul mercato, sia attraverso strumenti economici sia coordinando le diverse attività, che dovranno realizzarsi, con l’obiettivo di trasformare il turismo termale in “esperienza territoriale completa”.»
Quali strumenti o iniziative possono essere attivati per supportare le piccole e medie imprese termali nella riqualificazione, innovazione e promozione dei servizi?
«Il vero nodo è fare rinascere un’economia “termale” innanzitutto nell’area etnea. Il Governo regionale ha promosso un piano di investimenti per il rilancio del comparto con interventi su Sciacca nella Sicilia Occidentale e su Acireale nella Sicilia orientale, come già rappresentato.
Successivamente sarà compito di tutto il sistema camerale, e dunque anche della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, agire come abilitatore e ponte operativo tra imprese, enti pubblici e opportunità di finanziamento.»
Ritiene strategico promuovere progetti di marketing territoriale che integrino terme, cultura e benessere per attrarre turismo nazionale e internazionale?
«Sì, è strategico — perché integrare terme, cultura e benessere significa posizionare il Sud Est Sicilia su un mercato turistico ad alto valore aggiunto, sostenibile, identitario e destagionalizzato.
È un’occasione per costruire un marchio territoriale forte, far crescere le PMI e trasformare il termalismo in un motore di sviluppo integrato.
Ma oggi possiamo fare soltanto dichiarazioni di principio, in attesa di avere lo strumento – rilancio delle sorgenti termali storiche quali le Terme di Santa Venera ad Acireale – sul quale investire e lavorare.»
Qual è la sua posizione sull’istituzione della Giornata nazionale delle terme d’Italia? Pensa che questa iniziativa possa contribuire a promuovere e diffondere la cultura del termalismo e dei benefici delle acque termali nel Paese?
«La mia posizione è decisamente favorevole all’istituzione di una Giornata nazionale delle terme d’Italia, a patto che non resti solo un’iniziativa simbolica, ma diventi uno strumento concreto di sensibilizzazione, educazione e promozione territoriale.
In Italia operano oltre 300 stabilimenti termali in 19 regioni, spesso situati in territori ricchi di storia, borghi e paesaggi straordinari.
Eppure, il settore è ancora percepito in modo frammentato o “di nicchia”. Una Giornata nazionale può ricomporre questa identità sotto un’unica narrazione: “Le Terme d’Italia – salute, cultura e natura in armonia”.»

