(AGENPARL) - Roma, 26 Ottobre 2025(AGENPARL) – Sun 26 October 2025 https://www.aduc.it/articolo/acqua+pubblica+comune+firenze+alchimie+disastri_40044.php
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Acqua pubblica del Comune di Firenze. Alchimie e disastri
Avete presente le matrioske, le bambole russe una dentro l’altra dove la più grande, a parte la dimensione, è identica alla più piccola? Bene, questa è Publiacqua: grande o piccola che sia, con qualche piccola eccezione per la parte piccola, chi comanda è sempre il capitale pubblico.
In questo contesto, la Sindaca del Comune di Firenze ha detto, prima ancora che l’amministrazione prenda la decisione (sic!), che l’acqua torna pubblica, dovendo il Comune ricomprarsi le azioni che erano a suo tempo state vendute ad un privato (Acea che ha il 27%)…. che privato non é perché Acea, al 51% è di Roma Capitale. Come privata, Publiacqua non è: il 60% del capitale è pubblico. Se si va ad approfondire i particolari ci si perde ma, in sostanza, quello che viene chiamato privato è sempre pubblico.
Tutto questo avviene perché il partito (pd) della nostra Sindaca ha fatto un accordo nazionale e regionale (campo largo) dove ci sono altri partiti, oltre a buona parte anche del suo, che perorano la cosiddetta acqua pubblica. Nel ginepraio dell’azionariato un po’ già accennato, sembra che lo stato dei fatti (controllo già pubblico) non vada bene, ma deve essere scritto a caratteri cubitali, cioè non ci devono essere società di diritto privato gestite da enti pubblici, ma solo questi ultimi che gestiscono a ‘mo di regnanti (l’état c’est moi).
A noi utenti del servizio tutto questo dovrebbe interessare fino ad un certo punto perché, come credono i nostri amministratori, basta che l’acqua sia buona e non costi in modo eccessivo, e gli utili (Publiacqua in questo eccelle)vengano utilizzati per la “cultura” (panem et circense). Anche se – Publiacqua – le bollette sono tra le più care d’Italia e, a parte “acqua pubblica” “acqua pubblica” ripetuto perché sembra che pubblico sia bello e giusto e appagante, non abbiamo colto una qualche attenzione particolare verso la diminuzione delle bollette. Anzi, in prospettiva potrebbe essere un disastro: se qualcosa non funziona in una società privata, il mercato fa il suo gioco e, in teoria, vince chi offre meglio qualità ed economicità… ma se è il re Comune a dover affrontare il non-funzionamento, chi paga sono gli utenti specifici, financo tutti i cittadini che pagano imposte comunali.
Consapevoli di queste dinamiche e dell’essere considerati a ‘mo di sudditi, noi utenti siamo invece molto interessati, e delle alleanze politiche ce ne frega il giusto, ché sia finalizzato al servizio che paghiamo. Ci pare, purtroppo, che si stia andando contro questo “giusto”. Abbiamo già detto delle bollette che non ci sembra caleranno ma che rischiano di aumentare… anche perché continuiamo ad essere sospettosi verso chi non riesce a gestire la dispersione (50%) dell’acqua dalla fonte al rubinetto. Aggiungiamo che, anche se Bruxelles sembra più lontana anche per chi tutti i giorni dice di essere europeista, che il nostro Paese (Firenze e Toscana incluse) hanno l’impegno comunitario di privatizzare il servizio idrico. Quindi se qui si fa il contrario, dovrebbero fioccare le multe che poi pagheremo tutti. A qualcuno non piace la privatizzazione europea? Possibile, ma finché è così previsto, “disobbedire” non comporta solo una ramanzina, ma pagare e pagare.
Nel frattempo non ci sembra opportuno che Sindaca e suoi alleati facciano le proprie rivendicazioni politiche coi soldi di tutti i cittadini.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
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