(AGENPARL) - Roma, 25 Ottobre 2025(AGENPARL) – Sat 25 October 2025 BANDO RIGENERAZIONE URBANA: Il Comune di Atessa spiega le ragioni delle sue critiche ai “ 25 punti discrezionali” per l’assegnazione del bando regionale sulla rigenerazione
Per quanto riguarda il nostro progetto sugli ex caselli di San Luca e Piazzano della Sangritana che non è rientrato nella graduatoria dei Comuni finanziati, si evidenzia che lo stesso è stato pensato e sviluppato per rispondere al meglio alle finalità poste dal bando regionale sulla rigenerazione urbana. Basti osservare che lo stesso è stato sviluppato dai nostri tecnici nel pieno rispetto delle finalità del bando ottenendo il riconoscimento dei seguenti punteggi:
progetto sviluppato su un tessuto degradato – 8 p.ti;
su immobili non utilizzati – 5 p.ti;
su immobili tutelati ai sensi del D.lgs 42/2004 – 2 p.ti;
utilizzando Fonti Energetiche Rinnovabili – 2 p.ti,
con specifici interventi volti all’adattamento ai cambiamenti climatici – 2 p.ti;
con attivazione di funzioni e servizi a forte valore collettivo – 2 p.ti;
sulla base di un Progetto di Fattibilità Tecnica Economica – 9 p.ti; per un totale di 30 punti.
Contrariamente a quanto sostenuto da Forza Italia, il Comune di Atessa ha la PIENA DISPONIBILITA’ dei caselli già concessi in comodato d’uso per 21 anni. Non ne ha la proprietà, ma questo dato non precludeva il diritto a partecipare al bando. Quanto all’assenza di protocolli energetici di cui Forza Italia ci incolpa, val la pena specificare che quasi la metà dei comuni finanziati non ha questa certificazione ambientale e che neppure il Comune di Balsorano, PRIMO CLASSIFICATO, rientra in questa categoria.
Forza Italia omette di spiegare che la finalità del #bando era quella di premiare i comuni più piccoli con un numero di abitanti inferiore a 5000. Questo criterio ha permesso ai piccoli centri ( ben 34 su 48 finanziati!) di ottenere un punteggio superiore di ben 6 punti rispetto a Comuni come il nostro che vantano una popolazione superiore a 10000 abitanti. Il maggior punteggio attribuito agli altri comuni, pertanto, è dipeso dal requisito intrinseco del numero di abitanti e NON DALLA BONTA’ DELLA PROPOSTA PROGETTUALE. Atessa non ha preso meno punti perché carente nella progettualità ma perché più grande rispetto a piccoli centri vincitori.
Presi dall’ansia di difendere gli amministratori regionali, gli amici di Forza Italia hanno confuso i requisiti richiesti per una linea di finanziamento del bando ( LINEA A) dedicata prevalentemente ai centri storici con l’altra linea (LINEA B) che riguarda tutto il territorio comunale e alla quale Atessa ha partecipato. L’accusa mossa di “scarsa coerenza del progetto di Atessa con gli obiettivi del bando” dimostra solo che Forza Italia non ha capito il bando che si affanna a spiegare.
La verità, cari signori di Forza Italia, è che il punteggio più rilevante al fine di rientrare nella graduatoria, per noi, era quello discrezionale formulato dalla Commissione. Il Comune di Atessa avrebbe meritato ben più dei 16 punti assegnati per aver presentato un #progetto decisamente ben strutturato e rispondente ai criteri richiesti. Legittimo domandarsi – a questo punto – perché se per il criterio della “ localizzazione in ambienti degradati” ci è stato attribuito il massimo della valutazione, cioè 8 punti, la Commissione ha scelto di assegnarci solo 16 punti discrezionali mentre ne ha riconosciuti ben 19 a chi, per tale criterio, non ne ha avuto neppure uno oppure ne ha assegnati 18 a chi non sviluppato nemmeno un minimo di progettazione?
Anziché arrabattarsi a confondere le acque nella difesa delle scelte discrezionali della Regione, dovrebbero dolersi dell’ingiusta esclusione del nostro Comune per ragioni che esulano dalla bontà del progetto e dal rispetto dei criteri richiesti. Invece, la loro totale subalternità a qualunque scelta fatta dalla Regione, governata da Marsilio, li rende incapaci di difendere gli interessi di Atessa.
“ Il problema che abbiamo sollevato – sottolinea il Sindaco Giulio Borrelli – riguarda l’assegnazione dei 25 punti cosiddetti discrezionali ( i più rilevanti) perché nel bando non erano indicati né i criteri, né i parametri con cui l’anzidetto punteggio sarebbe stato attribuito. Le spiegazioni su criteri verificabili non sono, del resto, pervenute neppure da parte della commissione valutatrice dopo la nostra legittima richiesta di accesso agli atti, rimasta ampiamente inevasa. Si aggiunga che, una decina di Comuni – la cui posizione sulla piena proprietà degli immobili non è affatto chiara – sono stati ammessi e sono rientrati tra gli enti finanziati. Non vogliamo elencarli perché lo scopo dei nostri rilievi non è contrastare altri comuni, ma fare chiarezza sui modi in cui questo bando si è svolto. Ecco perché abbiamo deciso di non scatenare una guerra giudiziaria che avrebbe potuto portare all’annullamento del bando e all’azzeramento di tutti i finanziamenti, compresi quelli dei comuni che ne hanno diritto. La nostra è stata una scelta sofferta e responsabile, anche perché il giudizio della magistratura competente sarebbe arrivato comunque, conoscendo i tempi della giustizia, ben oltre il termine dei lavori .”
