(AGENPARL) - Roma, 24 Ottobre 2025(AGENPARL) – Fri 24 October 2025 *Cremona celebra a Seoul il patrimonio immateriale Unesco
della liuteria*
*/Un’iniziativa che vede la collaborazione dell’Università
di Pavia /*
La liuteria cremonese, riconosciuto patrimonio immateriale
dell’umanità UNESCO, è protagonista di un grande evento
culturale a Seoul, in programma dal 31 ottobre al 21
novembre, in chiusura dell’Anno dello Scambio Culturale
Italia-Corea 2024-2025, che ha visto susseguirsi un
calendario di spettacoli, mostre e iniziative culturali con
la collaborazione della Korean Foundation for International
Cultural Exchange (KOFICE), l’Istituto Coreano di Cultura in
Italia, la Korea Creative Content Agency (KOCCA) e il
National Museum of Korea.
Per tre settimane, il celebre violino “Vesuvio” 1727c. di
Antonio Stradivari, appartenente alle Civiche Collezioni
Liutarie del Comune di Cremona ed esposto al Museo del
Violino, sarà al centro di una mostra internazionale sugli
strumenti musicali storici all’interno di una delle sale del
Deoksugung Palace, afferente allo storico palazzo reale di
Seoul.
*L’iniziativa nasce nell’ambito del “Progetto di Grande
Rilevanza 2024”, sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri
e della Cooperazione Internazionale, che vede coinvolti
l’Università di Pavia (Cremona è la sede del Dipartimento di
Musicologia e Beni Culturali) e la Korea National University
of Heritage e che ha come obiettivo la diagnostica avanzata
e la conservazione di strumenti musicali e tessuti storici
appartenenti al patrimonio italiano e coreano, grazie a un
approccio scientifico multidisciplinare.*
In quello che è considerato oggi uno dei luoghi simbolo
della cultura coreana, un’intera sala sarà dedicata a
Cremona, con un percorso che accompagnerà i visitatori alla
scoperta della tradizione liutaria, dell’opera di
Stradivari, della storia del “Vesuvio” e dell’eccezionale
patrimonio dei reperti provenienti dalla bottega del
maestro. Il violino sarà anche protagonista di due concerti
nella Seokjojeon Hall del Deoksugung Palace – in apertura e
in chiusura delle celebrazioni – eseguiti dalla violinista
Ji-Young Lim, star internazionale dell’archetto, già
vincitrice nel 2015, a soli vent’anni, del prestigioso
premio Queen Elisabeth Competition.
Davanti a una platea di autorità istituzionali, diplomatici,
accademici e rappresentanti del mondo culturale coreano, la
solista si esibirà in un programma di brani musicali che
esplorerà la scrittura virtuosistica tra Sette e Ottocento,
affiancando la Sonata “Trillo del Diavolo” di Giuseppe
Tartini, la seconda Sonata di Edvard Grieg e il concerto “La
Campanella” di Niccolò Paganini.
All’inaugurazione della mostra e al concerto, entrambi il 31
ottobre, parteciperanno per l’Università di Pavia, il
professor Marco Malagodi e il Prorettore agli Affari
Istituzionali Tomaso Vecchi con il sindaco di Cremona Andrea
Virgilio, la direttrice del Museo del Violino Virginia Villa
e il conservatore Riccardo Angeloni.
“/La mostra sugli strumenti musicali storici di Seoul /–
sottolinea il Prof. Tomaso Vecchi, Prorettore agli Affari
Istituzionali dell’Università di Pavia – /con la
straordinaria presenza di un violino di Antonio Stradivari,
affonda le radici nella stretta collaborazione di ricerca
scientifica sui Beni Culturali che l’ateneo pavese ha
avviato da anni con diverse università e centri di ricerca
coreani, oltre che con importanti istituzioni museali come
il National Palace Museum. L’Università di Pavia entra a
pieno titolo in questa importante collaborazione a partire
dalla presenza nel comune di Cremona del Laboratorio Arvedi
sempre dell’Università di Pavia e che costituisce a livello
internazionale un centro di riferimento per gli studi
diagnostici e scientifici condotti sui violini storici
realizzati dai più grandi liutai del passato/”.
Violino “Vesuvio” Antonio Stradivari 1727*
Realizzato intorno al 1727 dal celebre liutaio Antonio
Stradivari, il violino “Vesuvio” è uno degli strumenti più
affascinanti della sua maturità artistica. Il nome, ispirato
al rosso intenso della vernice, evoca il calore e la potenza
del celebre vulcano italiano. Un soprannome coniato –
secondo la tradizione – dal violinista Jan Hambourg, uno dei
suoi primi celebri interpreti. Nonostante le prime notizie
documentate risalgano a soli 150 anni fa, lo strumento ha
attraversato il mondo, passando per mani illustri.
Acquistato nel 1919 dalla rinomata casa W.E. Hill & Sons di
Londra, il violino apparteneva all’australiana Florence
Martin, fisica ed esploratrice, che lo aveva ereditato dal
padre Sir James Martin, tre volte premier del New South
Wales. Nel corso del Novecento, il “Vesuvio” è stato suonato
da grandi solisti internazionali: da Jan Hambourg allo
spagnolo Antonio Brosa, fino a Remo Lauricella, raffinato
violinista anglo-italiano e per anni primo violino della
London Philharmonic Orchestra. Lo Stradivari “Vesuvio” ha
vissuto palcoscenici prestigiosi: tra i più celebri la
Carnegie Hall di New York per la prima mondiale del Concerto
per violino e orchestra Op. 15 di Benjamin Britten del 28
marzo 1940, con Brosa al violino e la New York Philharmonic
diretta da John Barbirolli. Nel 2003, il “Vesuvio” è stato
donato alla città di Cremona da Remo Lauricella. Oggi è
custodito ed esposto al Museo del Violino./
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Ufficio Stampa Università di Pavia
Epoché- Agenzia Giornalistica Culturale