(AGENPARL) - Roma, 24 Ottobre 2025(AGENPARL) – Fri 24 October 2025 AL LINK LE DICHIARAZIONI del Dirigente dell’U.P.G.S.P. di Catania Dr. Antonino Corrado Ciavola [ https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/7c7bb9d0-b0bc-11f0-ad4b-736d736f6674 | https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/7c7bb9d0-b0bc-11f0-ad4b-736d736f6674 ]
Al link le immagini dell’indagine [ https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/0b7491a4-b01b-11f0-877d-736d736f6674 | https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/0b7491a4-b01b-11f0-877d-736d736f6674 ]
COMUNICATO STAMPA
LA POLIZIA DI STATO ARRESTA MARITO VIOLENTO PER AVER PRESO A CALCI, PUGNI E SCHIAFFI LA MOGLIE MALATA, PROCURANDOLE LESIONI PER ALMENO 45 GIORNI.
LA DONNA RIMANE RICOVERATA PER LE GRAVI FERITE, IL MARITO RESTA IN CARCERE.
La Polizia di Stato ha arrestato un catanese di 34 anni, noto alle forze dell’ordine, che, nella mattinata di martedì scorso, si è scagliato con violenza contro la moglie, colpendola più volte con calci, pugni e schiaffi, accanendosi su di lei quando era riversa a terra inerme.
L’intervento è scaturito dalla segnalazione effettuata dalla stessa vittima alla Sala Operativa della Questura di Catania, interrotta dall’uomo ancora presente sul posto dopo l’aggressione.
I poliziotti si sono subito allarmati per via della situazione poco chiara, resa ancora più confusa dalle urla e dal pianto della donna. In pochi istanti, una volante è giunta davanti all’ingresso dello stabile, mentre un operatore della sala operativa tentava di dialogare con la vittima che non riusciva a parlare, emettendo gemiti.
I poliziotti, una volta davanti l’ingresso, hanno notato una lampada accesa all’interno e, pertanto, hanno bussato ripetutamente alla porta fino a quando la donna, una catanese di 31 anni, con il volto tumefatto e una copiosa perdita di sangue alla testa, è riuscita a strisciare fino all’uscio. Dopo aver aperto, la donna si è accasciata nuovamente a terra, sorretta dai poliziotti che hanno chiesto l’immediato intervento dei sanitari del 118, prestandole le prime cure. Per la giovane, da poco operata e affetta da una cronica patologia, si è reso necessario il trasferimento urgente in ospedale, dove, dopo molteplici accertamenti e le cure necessarie, le sono stati prescritti 45 giorni di riposo assoluto e la prognosi non è stata ancora sciolta per l’evoluzione del quadro clinico compromesso. I medici hanno diagnosticato la frattura delle ossa nasali e un grave trauma cranico.
Dopo la prima fase, in cui la donna era reticente e aveva riferito agli operatori di essere caduta, una donna poliziotto è riuscita a farle raccontare quanto accaduto, accogliendola e assicurandole protezione. Conquistata la sua fiducia, la poliziotta è riuscita a farsi raccontare che sarebbe stata strattonata per i capelli, sbattuta a terra e picchiata dal compagno, senza alcun motivo.
Non appena hanno fatto accesso nell’esercizio commerciale, i poliziotti hanno notato tracce di sangue sparse dappertutto, scorgendo un danno alla parete dove si trovava installato l’hard disk con le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza del locale che si presentava in assoluto disordine. Nonostante il tentativo di strappare dal muro l’hard disk, i poliziotti sono riusciti ad acquisire tutte le immagini, riuscendo ad effettuare una prima ricostruzione delle diverse fasi dell’aggressione.
Dall’analisi delle immagini, i poliziotti hanno notato come il marito della vittima, dopo un breve litigio verbale, l’ha strattonata e tirata per i capelli, per poi picchiarla brutalmente. Nonostante fosse a conoscenza dei problemi di salute della moglie, l’uomo l’ha colpita con calci, pugni e schiaffi, scaraventandola a terra. Come si evince dalle videoriprese, l’uomo, poi, ha continuato a picchiarla, colpendola proprio dove i medici l’avevano di recente operata, ancorché la donna fosse inerme a terra.
Non appena il marito si è allontanato, la donna ha chiamato i soccorsi, ma la telefonata si è interrotta perché l’uomo è tornato nella stanza. L’operatore della Polizia di Stato, quindi, ha ricontattato la vittima, che era in lacrime e dolorante, tanto da temere per la sua vita. Quando la donna ha risposto, piangendo, implorava il marito di andare via. Quest’ultimo, avendo capito che la moglie era al telefono con la Polizia, ha preso la cornetta, si è presentato ed ha invitato gli agenti ad andarlo ad arrestare “ sugnu u marito, mi putiti venire ad attaccari ”; dopodiché l’uomo ha chiuso la porta dell’attività commerciale dall’esterno, impendendo, in questo modo, un tempestivo intervento di soccorso nei confronti della 31enne, rimasta a terra priva di sensi. All’arrivo della Volante, per fortuna, la donna è riuscita a trascinarsi fino all’uscio per aprire con un altro mazzo di chiavi, prima di svenire e perdere le forze.
I poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno avviato tempestivamente le indagini in modo da individuare in brevissimo tempo il luogo dove il 34enne si era nascosto. I poliziotti hanno raggiunto l’abitazione dell’anziana madre dell’uomo, trovandolo sdraiato a letto. Il 34enne aveva ancora gli stessi abiti indossati al momento dell’aggressione nei confronti della moglie, come confermato dalle immagini di videosorveglianza. Per quanto accaduto, l’uomo è stato arrestato per lesioni personali gravi, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva.
Dalle testimonianze raccolte tra i parenti della vittima e dell’aggressore, è emerso che i due avrebbero litigato spesso e che il 34enne, in altre occasioni, si sarebbe reso protagonista di aggressioni fisiche verso la moglie, la quale avrebbe minimizzato. La donna, probabilmente per paura di ritorsioni, non aveva mai denunciato.
Informato dei fatti il Pm di turno presso il Tribunale, l’uomo è stato condotto in carcere in attesa del giudizio di convalida davanti al giudice.
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’arresto ed ha disposto la custodia cautelare in carcere in attesa delle prossime fasi del procedimento penale.
Catania, 24 ottobre 2025
