(AGENPARL) - Roma, 24 Ottobre 2025(AGENPARL) – Fri 24 October 2025 Formazione e sociale. Roma. Luparelli-Cicculli (Sce): “Facciamo nostro appello lavoratori PFI per marcia indietro su riforma penalizzante”
Roma, 24 ottobre 2025 – “La Regione Lazio ha riformulato radicalmente, senza un’adeguata concertazione con gli enti interessati, le nuove regole per il sistema della formazione professionale, generando significative criticità, evidenziate dagli enti gestori.
Vogliamo denunciare in particolare che sono state introdotte, senza consultare i soggetti attuatori (Roma Capitale e altri organismi del Terzo settore), nuove modalità di finanziamento dei P.F.I., i percorsi formativi individualizzati per allieve e allievi con disabilità, che vanno a stravolgere un modello pluriennale di apprendimento in contesto di indiscutibile successo, volto a favorire la conoscenza e l’inserimento nel mondo del lavoro.
Il modello formativo prevedeva azioni didattico-professionali inclusive di alternanza tra ore svolte in aula (200 h.) e ore di tirocinio in azienda (700 h.), che vengono invertite nel loro monte ore, depotenziando e stravolgendo l’utilizzo del tirocinio come apprendimento in contesto che si basa sull’acquisizione di competenze pratiche e sulla familiarizzazione con le dinamiche aziendali e professionali. Siamo sbalorditi nell’apprendere dai lavoratori e lavoratrici impegnati nei P.F.I., dell’azione unilaterale della Regione Lazio, che riduce di fatto il finanziamento regionale, riformulando, in senso peggiorativo, il modello pedagogico e organizzativo, che invece di essere proiettato sui bisogni di apprendimento del singolo alunno e alunna, si basa sulla necessità di ridurre la spesa. Nel nuovo modello vengono svalutate le competenze professionali, divisi i lavoratori in tipo B e C, omessa la qualifica professionale attuale che è di tipo A e fatte scomparire le codocenze, fondamentali per garantire lo svolgimento in sicurezza. Una carrellata inaccettabile di stravolgimenti finalizzati unicamente a contrarre la spesa e dequalificare un servizio pubblico essenziale.
Non possiamo non rigettare questa politica regionale perché riteniamo la crescita umana e produttiva delle nostre comunità direttamente connessa al benessere e pieno sviluppo di questi ragazzi e ragazze e al rispetto dei loro diritti e di quelli dei lavoratori e delle lavoratrici.
Auspichiamo che questi indirizzi di programmazione, deleteri per un servizio pubblico di pregio e apprezzato da utenti e familiari, ritornino al modello originario”.
Così in una nota Alessandro Luparelli e Michela Cicculli, consiglieri capitolini di Sinistra civica ecologista.