
(AGENPARL) – Thu 23 October 2025 opposizione in merito alla seduta consiliare sulla crisi idrica. Con
preghiera di pubblicazione, si ringrazia.
COMUNICATO STAMPA
*I Consiglieri di opposizione: “Crisi idrica: seduta sciolta per mancanza
del numero legale, la maggioranza si divide e abbandona i lucani senz’acqua
e senza risposte”.*
“È davvero grave che il Consiglio regionale, chiamato ieri a discutere
della crisi idrica che sta mettendo in ginocchio interi comparti produttivi
e territori della Basilicata, sia stato costretto a sciogliersi per
mancanza del numero legale, a causa dell’assenza della maggior parte dei
consiglieri di maggioranza e, in particolare, del gruppo di Fratelli
d’Italia, che ha abbandonato l’Aula all’inizio dell’intervento
dell’Assessore Cicala”.
È quanto dichiarano in una nota congiunta i consiglieri di opposizione in
Consiglio regionale, che definiscono quanto accaduto “un fatto
politicamente gravissimo, che segna una profonda crisi all’interno della
maggioranza di centrodestra e, allo stesso tempo, una mancanza di rispetto
nei confronti dei cittadini lucani e del loro diritto all’acqua”.
“Proprio ieri – sottolineano i consiglieri di opposizione – Bardi e Cicala
hanno finalmente preso coscienza che la crisi idrica non è un fenomeno
passeggero, ma una condizione strutturale, e che la diga di Monte Cotugno è
ormai agli sgoccioli, come da mesi denunciamo. Un riconoscimento tardivo,
che arriva dopo mesi di sottovalutazioni e annunci puntualmente smentiti
dai fatti”.
“Da tempo – prosegue la nota – avevamo lanciato un allarme basato su dati
previsionali chiari, chiedendo di accelerare i lavori di manutenzione e
ripristino della capacità di invaso. Invece di agire, il Governo regionale
ha preferito limitarsi a comunicati e promesse, annunciando la conclusione
dei lavori in pochi mesi, salvo poi essere smentito da Acque del Sud e
rinviare ancora i tempi a dicembre 2026, come confermato ieri dallo stesso
Presidente Bardi”.
“Abbiamo proposto mesi fa – ricordano i consiglieri – di estendere lo stato
di emergenza all’intero territorio regionale ma solo di recente la Giunta
si è finalmente decisa a formulare la richiesta al Governo nazionale,
riconoscendo di fatto che il modello commissariale è l’unico realmente
efficace, ma con un ritardo inaccettabile. Abbiamo inoltre chiesto di
nominare un Commissario ad acta per velocizzare gli interventi e garantire
che le opere strategiche, come la diga del Rendina, non vengano affidate a
soggetti che di certo non brillano per capacità gestionale, come il
Consorzio di Bonifica. Ma anche su questo la Giunta resta immobile”.
“Fin dall’inizio – prosegue la nota – abbiamo criticato la sottomissione
della Giunta Bardi alla nuova governance dell’acqua voluta dal Governo
Meloni, che ha escluso la Basilicata da ogni ruolo decisionale nella
società Acque del Sud S.p.A.. Da quasi due anni la Regione non ha alcun
rappresentante nel Consiglio di amministrazione e non sono state ancora
avviate le procedure per la cessione della misera quota del 5% spettante
alle Regioni. Intanto, si continua a ignorare la crisi finanziaria di
Acquedotto Lucano, sostenuta con continui trasferimenti regionali che
sottraggono risorse allo sviluppo e all’occupazione, come accade anche per
coprire i buchi della sanità”.
“La crisi idrica – concludono i consiglieri di opposizione – è la cartina
di tornasole di una Regione senza visione e di una maggioranza ormai
paralizzata, incapace di garantire ai lucani il diritto fondamentale
all’acqua, al lavoro e alla dignità”.
I consiglieri di opposizione: Alessia Araneo, Antonio Bochicchio, Angelo
Chiorazzo, Roberto Cifarelli, Piero Lacorazza, Piero Marrese, Viviana
Verri, Giovanni Vizziello.