(AGENPARL) - Roma, 22 Ottobre 2025(AGENPARL) – Wed 22 October 2025 (ACON) Trieste, 22 ott – “Insufficiente chiarezza a discapito
della tutela di tutti i soggetti interessati”, “troppi
interrogativi aperti”, “debolezza sulla transizione ecologica e
sostenibilit? ambientale”: sono alcune delle motivazioni che i
consiglieri regionali Diego Moretti, Nicola Conficoni, Andrea
Carli e Massimo Mentil (Pd), Marco Putto e Giulia Massolino
(Patto per l’Autonomia-Civica Fvg), Furio Honsell (Open Sinistra
Fvg) e Serena Pellegrino (Alleanza Verdi Sinistra) denunciano in
una nota e che li hanno portati ad esprimere un parere contrario
al Piano regionale delle attivit? estrattive (Prae) oggi in IV
Commissione.
“Nel corso del dibattito – fanno sapere ancora – ? stato inoltre
presentato un ordine del giorno (bocciato dalla Maggioranza) a
prima firma di Conficoni e sottoscritto dagli altri consiglieri
dei Gruppi di Opposizione, attraverso il quale si impegnava la
Giunta regionale a tenere conto dei quantitativi di ghiaia
estratta in maniera sostenibile dagli alvei fluviali e dai bacini
montani, nel computo dei volumi individuati per l’autorizzazione
di nuove aree D4”.
Secondo i rappresentanti del Partito democratico, “le risposte
dell’assessore alle nostre osservazioni lasciano aperti troppi
interrogativi su un Piano che, a distanza di oramai otto anni
dalla prima approvazione in Giunta e alle successive modifiche
intervenute sulla legge 12/2016 e sul Piano stesso, non ci
soddisfa in alcun modo, lasciando di fatto tutto com’? oggi,
cristallizzando la situazione attuale. Tutte le perplessit? che
avevamo sollevato sia nella precedente seduta di Commissione, sia
in quella odierna, rimangono: dalla mancata pianificazione
urbanistica da parte della Regione, ai Comuni lasciati soli,
all’applicazione e possibile modifica della norma transitoria,
alla questione dello scavo in falda, al fatto che non si vuole
toccare nulla rispetto al contesto di oggi e a possibili nuovi
investimenti. Crediamo, invece, che il Prae debba essere
l’occasione per ampliare le opportunit? anche di investimento”.
“Il Gruppo Patto per l’Autonomia-Civica Fvg si ? espresso
negativamente sul Prae in quanto il documento presentato non
risponde adeguatamente a cinque questioni di fondo sulle quali
avevamo richiesto precisi chiarimenti alla giunta”, dichiara
Putto. “Innanzitutto non si ? voluta introdurre una disposizione
che favorisca, pur nell’ambito delle rispettive competenze,
l’azione congiunta della Regione e dei Comuni per giungere ad una
pianificazione partecipata e rapida delle nuove zone D4 che di
volta in volta vengono individuate. In secondo luogo, non viene
data sufficiente possibilit? di iniziativa a coloro che vogliono
intraprendere una nuova attivit? estrattiva rispetto a quella dei
vecchi concessionari. Terzo – continua Putto – il Piano non
considera la necessit? di utilizzare efficaci strumenti
tecnologici che possano monitorare, in una logica di tutela
ambientale, l’attivit? estrattiva in essere o in divenire; manca,
inoltre, la fondamentale iniziativa regionale in merito
all’introduzione dei cosiddetti nuovi materiali strategici”.
Infine, conclude, “ma non ultimo per importanza, non viene
considerata nel Prae l’attivit? di estrazione delle ghiaie dagli
alvei fluviali e dai bacini montani, in una logica di
sostenibilit? rispetto alle nuove escavazioni”.
“Come Open Sinistra Fvg – commenta Honsell – ho espresso parere
contrario al Prae perch? non definisce principi chiari e rigorosi
per tutelare gli interessi di tutti: cittadini, Comuni e
operatori del settore estrattivo. Avrebbe, invece, dovuto
affrontare problematiche rilevanti quali il rumore e il traffico
attraverso dibattiti pubblici. Grave, inoltre, la mancanza di
attenzione alla seria problematica della gestione delle ghiaie
negli invasi e nelle aste fluviali. Un Prae che risulta,
pertanto, un mero adempimento che rimanda ad altri la risoluzione
e la prevenzione dei problemi”.
Secondo la consigliera Pellegrino, “al netto del perimetro
legislativo esistente che non ? nelle prerogative regionali
modificare, emerge la volont? politica della Giunta che predilige
la logica industriale e il mantenimento dello status quo,
privilegiando coloro che gi? estraggono. Non vi ? alcuna
previsione per progetti di rinaturalizzazione, riforestazione o
riconversione paesaggistica. Si perde l’occasione di legare il
Prae alle politiche europee sulla rigenerazione degli ecosistemi
(EU Nature Restoration Law) e manca il legame stretto con i Piani
regionali esistenti come quello paesaggistico. Si ? persa
l’occasione di attuare una fattiva transizione ecologica e
sostenibilit? ambientale. Non ci accontentiamo di una pavida
sfumatura di green su un tema che impatta cos? fortemente
sull’ambiente e sul territorio prelevando risorse naturali non
rinnovabili a favore di pochi”.
ACON/COM/rcm
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