
(AGENPARL) – Wed 22 October 2025 (ACON) Trieste, 22 ott – “? necessario fare chiarezza una volta
per tutte sui pini abbattuti e su quelli che si intende abbattere
nell’ambito del progetto di riqualificazione della baia di
Grignano”, affermano in una nota Giulia Massolino e Francesco
Russo a margine della conferenza stampa convocata oggi dal Patto
per l’Autonomia-Civica Fvg e dal Partito Democratico, a cui hanno
preso parte il Gruppo Riva Massimiliano e Carlotta e il Circolo
Verdeazzurro Legambiente Trieste.
“La vicenda ? iniziata a febbraio 2025, quando 12 pini nella
parte nord del porticciolo sono stati improvvisamente abbattuti,
nonostante la Giunta avesse pi? volte dichiarato che gli alberi
sarebbero stati salvaguardati con tecniche innovative gi? usate
in altre parti della regione – ricorda Massolino -. Uno scempio
intollerabile, su cui ho subito presentato un’interrogazione,
attraverso la quale abbiamo appreso dell’intenzione di abbattere
in autunno anche quelli rimanenti sul lato sud. Abbiamo quindi
proceduto a una richiesta di accesso agli atti in merito al
progetto e alle sue varianti, cos? come hanno fatto anche le
associazioni qui presenti che si sono attivate con una petizione
che in meno di un mese ha raccolto migliaia di sottoscrizioni e
che ? stata portata all’attenzione del Consiglio a fine
settembre”.
“Alla prima occasione utile ho quindi presentato
un’interrogazione a risposta immediata, chiedendo se la Giunta
intendesse dare ascolto alla petizione e adoperarsi per
salvaguardare gli alberi rimanenti – prosegue Russo -. La Giunta
Fedriga in tutta risposta ha fornito dati sbagliati sul numero di
alberi abbattuti e sui parcheggi, che sembrano la sua unica
ossessione”.
“Nel frattempo, noi stavamo analizzando il riscontro alla nostra
richiesta di accesso agli atti, in cui abbiamo riscontrato
notevoli incongruenze – spiegano Enza Pagano e Gertrud Prugger,
portavoce del Gruppo Riva Massimiliano e Carlotta – . Abbiamo
scoperto che gi? nel progetto iniziale era previsto
l’abbattimento di oltre la met? degli alberi, anche se nessuno
l’aveva mai detto esplicitamente: a nord ne dovevano rimanere 4
su 12, mentre a sud dovevano essere conservati 6 pini su 12. Ma
poi nella zona nord si ? deciso di abbattere tutti gli alberi a
causa della presenza di una ‘soletta di calcestruzzo’ che avrebbe
dovuto essere demolita e su cui posavano le radici. Allora come ?
possibile che in fase esecutiva non si fosse trovata una
soluzione alternativa per evitare gli abbattimenti, in linea con
l’autorizzazione paesaggistica?”.
“Ora ci viene detto che ‘nell’ottica di dare continuit? e
omogeneit? progettuale, la medesima soluzione potr? essere
considerata anche per la parte dei parcheggi a sud’. Secondo le
prove di stabilit? tutti i pini hanno un apparato radicale esteso
e proporzionato alla chioma, quindi non c’? nessun rischio di
caduta. Nonostante ci? li si condanna a morte con una decisione
del tutto arbitraria presa da una Giunta regionale che non vuole
riconoscere agli alberi la loro funzione benefica per l’ambiente”.
“Dall’acquisizione dei documenti progettuali si rilevano delle
evidenti contraddizioni tra gli obiettivi del progetto e gli
interventi eseguiti – aggiunge Renato La Rosa, referente per il
verde del circolo Verdeazzurro Legambiente Trieste -. Tutte le
relazioni riconoscono il valore estetico e ambientale degli
alberi, l’importanza di salvaguardarli: infatti nel decreto di
approvazione del progetto esecutivo non ? citata nessuna
autorizzazione all’abbattimento, e anzi risulta che i pareri
positivi siano stati dati alla prima versione del progetto che
non prevedeva nessun abbattimento. Ricordiamo che la rimozione
degli alberi contrasta la Nature Restoration Law, ogni
abbattimento non necessario genera un ‘debito ecologico’
difficile da compensare, soprattutto in vista degli obiettivi di
decarbonizzazione fissati per il 2030”.
“? una contraddizione doppiamente assurda – proseguono le
associazioni – perch? nella zona a sud (quella su cui bisogna
ancora intervenire) non sono previsti posteggi, ma un’area
pedonale e destinata ad attivit? ricreative. In questa zona di
svago e relax, dove si poteva fare un’operazione di depaving,
rimuovendo l’asfalto e ripristinando il suolo naturale, come in
una normale pineta, si compie una scelta del tutto irrazionale e
assurda: si abbattono tutti gli alberi per trasformare l’area in
un vero e proprio deserto che in estate raggiunger? temperature
infuocate”.
“Considerando che l’assessora Amirante aveva dichiarato, in
risposta all’interrogazione, che si stavano valutando possibili
soluzioni per la parte sud, abbiamo deciso di presentare anche un
ordine del giorno alla manovra finanziaria discussa una decina di
giorni fa, contando in un suo accoglimento – concludono la
consigliera Massolino e il consigliere Russo -. Spiace constatare
che la Giunta non abbia voluto accoglierlo e la Maggioranza abbia
votato compattamente contro lo stesso. Le associazioni avevano
organizzato un flash mob in occasione del precedente Consiglio
chiedendo a consigliere e consiglieri di scegliere se sostenere
la causa, ricevendo un rametto di pino, o di non farlo, ricevendo
un sacchetto di segatura: ora sappiamo chi ha scelto la segatura.
Continueremo a batterci per impedire che un altro sfregio si
aggiunga allo scempio gi? perpetrato ai danni della cittadinanza,
del paesaggio e dell’ambiente”.
ACON/COM/fa
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