(AGENPARL) - Roma, 21 Ottobre 2025La Senatrice Marinella Pacifico, già componente della Commissione Esteri, Segretario del Comitato Schengen e Presidente UIP Italia-Tunisia durante la XVIII Legislatura, interviene in questa intervista esclusiva per denunciare le storture della Legge di Bilancio 2026, approvata in bozza il 17 ottobre con misure per 18,7 miliardi di euro.
Definita “un’elemosina che svende lo Stato sociale per finanziare armamenti e accettare passivamente i dazi protezionistici di Donald Trump”, la manovra – secondo Pacifico – perpetua le disuguaglianze pensionistiche della Legge Fornero, tradendo le promesse della Lega e violando i principi sanciti dagli articoli 3, 36, 37 e 38 della Costituzione italiana, nonché gli articoli 1 del Protocollo 1 e 14 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU).
La Senatrice chiede al Governo di rivedere le priorità di bilancio, spostando le risorse destinate agli armamenti verso pensioni, sanità e famiglie, e invita AVS e tutte le opposizioni (PD, M5S, SI) a presentare un ricorso costituzionale urgente. “Il sociale – afferma – non può essere ostaggio di cannoni e dazi trumpiani”.
Domanda: Senatrice Pacifico, perché i 18,7 miliardi della Manovra 2026 sono insufficienti e rappresentano un sacrificio dello Stato sociale?
Pacifico: Con un debito pubblico al 140% del PIL e 5,7 milioni di italiani in povertà assoluta, 18,7 miliardi sono una cifra irrisoria. La manovra stanzia 3,5 miliardi nel triennio per famiglie e povertà, 2,4 per sanità, 2,8 per tagli Irpef al ceto medio, ma lascia il welfare in agonia. La Legge Fornero resta intatta: 67 anni per la pensione di vecchiaia, con +3 mesi dal 2027 e coefficienti che tagliano gli assegni del 5-7%. La Lega prometteva “Quota 41” universale e un “indulto” per gli elettori, ma abbiamo solo proroghe di Quota 103, APE Sociale e Opzione Donna in forma restrittiva. Questo tradimento viola principi fondamentali della Costituzione: l’articolo 3 (uguaglianza), l’articolo 36 (retribuzione e previdenza adeguata), l’articolo 37 (tutela del lavoro femminile) e l’articolo 38 (pensione dignitosa). Con 18,7 miliardi, si sceglie l’austerity invece dell’equità sociale.
Domanda: Lei ha denunciato il peso della spesa militare. Come incide sul sociale in questa Manovra?
Pacifico: La spesa militare è una voragine: 12 miliardi aggiuntivi per la difesa nel triennio 2026-2028, di cui 3,3 miliardi nel 2026, accessibili solo post-infrazione UE. Nel 2025 si arriverà a 32 miliardi totali, con 13 per nuovi armamenti – F-35, droni, satelliti – e un +77% in cinque anni. Con 42 miliardi vincolati a programmi militari, si sottraggono fondi a pensioni e sanità. Bloccare l’aumento dei mesi di uscita dal lavoro, previsto dalla Fornero dal 2027, costerebbe 1,5-2 miliardi, ma si preferiscono obici e missili mentre 4,5 milioni di italiani non si curano per povertà. Questo viola l’articolo 38 della Costituzione e l’articolo 1 del Protocollo 1 CEDU, che tutela i diritti previdenziali come beni patrimoniali.
Domanda: Parla di sottomissione ai dazi trumpiani. Come influiscono sulla Manovra e sul sociale?
Pacifico: I dazi di Trump – 15-20% medi sulle merci UE dal 1° agosto 2025, fino al 30% su agroalimentare e auto – costano all’Italia 35 miliardi annui di export, riducendo il PIL dello 0,2%. L’UE, con dazi propri allo 0,9%, resta inerte, e Meloni si piega aumentando la spesa militare per compiacere Trump, vincolando SAFE a 12-15 miliardi post-infrazione UE. Il made in Italy (+5,3% extra-UE ma -2% globale) soffre senza contromisure nei 18,7 miliardi. Le minori entrate giustificano tagli sociali, come la rivalutazione pensioni all’1,7% a scaglioni, penalizzando assegni oltre 2.466 euro. Questo viola l’articolo 3 della Costituzione e l’articolo 14 CEDU, che proibisce discriminazioni nell’accesso ai diritti economici.
Domanda: Quali norme della Costituzione e della CEDU sono inosservate nelle discriminazioni pensionistiche, come quelle dei 64enni?
Pacifico: Le violazioni sono molteplici. L’articolo 3 è violato perché si prevede la pensione anticipata a 64 anni solo per chi ha contributi dal 1996 con un minimo di 25 anni (30 dal 2030), escludendo chi ha versato prima del 1996 pur avendo maggiore anzianità. Paradossalmente, un 64enne con 30 anni di contributi dal 1980 non esce, mentre uno con 25 dal 1996 sì: una disparità irragionevole.
Si viola anche l’articolo 36, che estende la retribuzione proporzionata alla previdenza, poiché i coefficienti Fornero e Opzione Donna (-25-35%) negano assegni adeguati.
L’articolo 37, sulla tutela del lavoro femminile, è disatteso da Opzione Donna, che esclude le donne senza figli o con carichi non genitoriali, con domande crollate del 70%.
L’articolo 38, sul diritto a una pensione dignitosa, è negato da rivalutazioni limitate e requisiti in aumento (+3 mesi dal 2027).
Quanto alla CEDU, non sono rispettati l’articolo 1 del Protocollo 1, che tutela i diritti previdenziali come “beni”, e l’articolo 14, che vieta discriminazioni nell’accesso ai diritti. La Corte Europea, nella sentenza Agrati e altri contro Italia (7 giugno 2011), ha già condannato l’Italia per ritardi e penalizzazioni irragionevoli nei pagamenti previdenziali.
Domanda: Come queste scelte impattano sui 64enni e su Opzione Donna?
Pacifico: La Manovra 2026 perpetua una beffa anticostituzionale: i 64enni pre-1996, spesso con 30-35 anni di contributi, sono esclusi dalla pensione anticipata, mentre i post-1996 con 25 anni accedono. Questo viola l’articolo 3 Cost. e l’articolo 14 CEDU. Opzione Donna, prorogata, limita l’uscita a 61-62 anni con 35 contributi solo per caregiver o madri con tre figli, penalizzando chi ha meno figli o cure non genitoriali con un taglio del 25-35% sull’assegno, violando l’articolo 37 Cost. e l’articolo 1 del Protocollo 1 CEDU. I 18,7 miliardi, con 12 destinati alla difesa, ignorano soluzioni, eppure 2 miliardi basterebbero per garantire equità a 64 anni per tutti.
Domanda: Quale azione propone al Governo e alle opposizioni?
Pacifico: Al Governo chiedo di emendare la Manovra in Parlamento, tagliando i 12 miliardi per armi e negoziando in sede UE una risposta ai dazi USA. Quelle risorse vanno investite in pensioni minime da 1.000 euro, nell’estensione dell’uscita a 64 anni anche ai lavoratori pre-1996 e nella riforma di Opzione Donna per includere tutte le donne.
Mi appello a AVS, PD, M5S e SI per un ricorso collettivo alla Corte Costituzionale per violazione degli articoli 3, 36, 37 e 38 della Carta e alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per violazione dell’articolo 1 del Protocollo 1 e dell’articolo 14 CEDU. Il sociale non può essere ostaggio di cannoni e dazi trumpiani.
Domanda: Messaggio finale agli italiani?
Pacifico: Agli italiani ricordo che i 18,7 miliardi della Manovra sono il nostro futuro, che Meloni svende per armi e sottomissione a Trump. I lavoratori, le donne e i 64enni traditi dalla Lega non perderanno la propria dignità: è protetta dalla Costituzione e dalla CEDU. È tempo di unirsi in un’azione politica e giudiziaria per riportare giustizia sociale. L’Italia merita equità, non servilismo.
